SUVERETO: PAZZAGLI, I NUOVI IMPIANTI AI FORNI CONTRASTANO SVILUPPO LOCALE

Suvereto (LI) – Abbiamo chiesto a Rossano Pazzagli, docente universitario ed Ex sindaco di Suvereto cosa pensa della proposta di Terna per dei nuovi impianti elettrici ai Forni. Leggiamo insieme quali sono state le sue risposte.

D. Quali sono le novità alle quali siete venuti a conoscenza in relazione all’ampliamento della centrale elettrica in località forni?

R. Da due incontri pubblici organizzati dal Comune di Suvereto e dalla Società proponente, abbiamo appreso di un progetto della Terna-Enel per l’ampliamento della centrale elettrica dei Forni di Suvereto nell’ambito di un più ampio progetto di potenziamento del collegamento Sardegna-Corsica-Italia (SaCoI) che interesserebbe anche gli altri Comuni della Val di Cornia e il mare dove insiste tra l’altro il cosiddetto Santuario dei Cetacei. La cosa ha subito suscitato preoccupazione e incertezza tra gli abitanti e gli agricoltori.

Il Comune di Suvereto ha fatto bene a informare i cittadini di tale evenienza. Di fronte al progetto della nuova centrale elettrica in località Forni, il territorio ha il diritto di dubitare e di capire meglio, nella consapevolezza che la spiegazione di un progetto e la valutazione dei suoi effetti non può essere lasciata allo stesso soggetto che lo vuole realizzare.

D. Oltre all’ovvia preoccupazione per la salute dei residenti, c’è altro?

R. Oltre ai dubbi sugli effetti per la salute, restano intatte le motivazioni legate al contrasto tra il nuovo impianto e il modello di sviluppo territoriale, sempre più basato su agricoltura e turismo. È evidente che il consumo di suolo, la probabile impermeabilizzazione dei campi, l’appesantimento paesaggistico e il danno d’immagine per l’economia locale costituiscono motivi più che sufficienti per opporsi al potenziamento della stazione dei Forni. Teniamo conto che quella dei Forni è diventata un’area sensibile: le case nuove da una parte, il previsto recupero della ex fornace, le terme già progettate dall’altra parte, la prossimità di vigneti doc e di colture orticole biologiche a pieno campo… tutte cose che male si conciliano – sul piano dello sviluppo locale – con nuovi o più potenti impianti di tipo industriale, specialmente se inquinanti. Sono contrario ad andare verso un potenziamento della centrale dei Forni, che oltre agli impatti negativi contrasterebbe con il modello di sviluppo territoriale che Suvereto sta giustamente portando avanti. Questo è un territorio che ha imparato a difendersi, e deve continuare a farlo.

D. Un ritorno al passato da parte di Enel/Terna che secondo lei va quindi ostacolato?

R. Già in anni passati (2001) Suvereto si oppose al progetto Terna di un nuovo elettrodotto per collegare la centrale dei Forni (Vedi articolo di archivio de “Il Tirreno”, ndr.).
Allora, dopo il no del sindaco, delle associazioni e della cittadinanza, di quel progetto non se ne fece nulla. Quel no segnava anche l’inizio di una inversione di rotta, dicendo chiaramente che il territorio di Suvereto e della Val di Cornia avevano già dato molto, troppo, alla produzione e al trasporto di energia. Negli anni successivi, malgrado l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni fertili sottratti così all’agricoltura e al paesaggio, la popolazione si è opposta alla costruzione di una centrale a biomasse nella stessa zona. Ora sarebbe il tempo di dire basta a nuovi impianti energetici e di stoppare il potenziamento di quelli esistenti, dimostrando  come una comunità può dire la sua anche di fronte a progetti calati dall’alto.

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Scritto da il 4.10.2018. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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