Said Benikene insieme a Issad rebrab
Piombino (LI) – «Nell’attesa che si producano condizioni appropriate per valutare l’alternativa della vendita, che tuttora consideriamo aperta, stiamo andando avanti con l’avanzamento del piano industriale come richiesto dall’Addendum – fa sapere una nota dell’azienda – in questa prospettiva, lo scorso week end una delegazione del nostro partner cinese Sinosteel è stata a Piombino per valutare lavoro, durata e costi del riavvio dell’altoforno e delle acciaierie». Cevital lancia chiari messaggi al governo quindi, ma contemporaneamente si tutela legalmente rispettando, almeno in apparenza, l’addendum del 31 ottobre scorso.
Altoforno e acciaieria possono essere quindi riavviati in sei mesi. Ne sono sicuri i cinesi di Sinosteel che hanno effettuato un sopralluogo nello stabilimento Aferpi di Piombino lo scorso week end con una delegazione che è stata a Piombino per valutare lavoro, durata e costi del riavvio dell’altoforno e delle acciaierie. Gli incontri hanno avuto luogo a Roma l’8 dicembre e nel sito di Piombino sabato 9 e domenica 10. Gli esperti hanno visitato nel dettaglio l’altoforno, l’acciaieria e anche il porto per valutare la capacità di ricevere acciaio, minerali, pellet e carbone.
«I risultati di questa ispezione durata 3 giorni, sono positivi e la conclusione – secondo Cevital – è che l’altoforno e l’acciaieria possono essere riattivati». Sinosteel invierà la sua offerta per il riavvio «entro 7-10 giorni dal rientro della delegazione a Pechino. Questa offerta dettaglierà progetti e costi necessari per realizzare l’operazione nel periodo già annunciato di 6 mesi. Dettaglierà inoltre il livello della forza lavoro necessaria e la distribuzione delle attività tra personale italiano (Aferpi) e cinese.
Durante questi 10 giorni il personale di Aferpi lavorerà per aprire alcuni dei macchinari dell’altoforno per facilitare un’ispezione di maggior dettaglio e profondità che gli esperti di Sinosteel effettueranno entro 2 settimane. Questo secondo sopralluogo servirà a determinare quali attrezzature tecnologiche potranno essere fatte ripartire dopo il revamping e quali invece bisognerà sostituire. Alla fine di questa visita siamo fiduciosi della capacità di Aferpi di iniziare a produrre acciaio in autonomia nella tempistica prevista».
il ministro calenda
Nessuna risposta per ora dal governo, con il Ministro Calenda che anche durante il “Question time” di Stefano Fassina (deputato che sarà oggi a Piombino al Centro Giovani, ndr.) aveva ribadito che non intende riaprire una trattativa con Rebrab, se non per parlare della cessione delle Acciaierie di Piombino ad un nuovo soggetto industriale.