PIOMBINO: ACCORDI PROGRAMMA, VIA ALLA GRADUATORIA, MA ATTENZIONE

La discarica Li 53 da bonificare

Firenze – Dai due tavoli tecnici previsti giovedì al Mise per la verifica dell’attuazione degli accordi di programma su Livorno e Piombino, è emersa – annuncia la Regione Toscana – l’approvazione della graduatoria dedicata ai protocolli di insediamento: si tratta di aiuti per ulteriori 5 milioni di euro previsti per Livorno e di 9,2 milioni di euro per Piombino, che si aggiungono a risorse già stanziate.

Questi soldi serviranno a creare 64 nuovi posti di lavoro a Livorno e 91 a Piombino, per un totale di 155 nuovi assunti. Otto le imprese livornesi le cui richieste sono state accolte: si tratta della Magna closures, della Aerospazio tecnologie e della Softec di Collesalvetti, della Geostech, della Aura, della Hvm e della Grillompods service di Livorno, oltre alla Edilmacos di Rosignano Marittimo.

Tre sono invece i progetti selezionati a Piombino. Uno è presentato dalla Bertocci montaggi, uno dalla Wecologistic e uno da un raggruppamento composto da Nuovo Pignone, Costruzioni geometra Pietro Vittorini, Bcube, Ellegi, Briel e Sao servizi aziendali operativi.

Le aziende che hanno visto approvati i loro progetti verranno chiamate in tempi brevi per la firma dei singoli protocolli e per l’erogazione dei finanziamenti previsti.

Ma su queste vicende è bene che il cittadino ponga molta attenzione… perché c’è il rischio concreto che per generare pochi posti di lavoro si danneggi ulteriormente un territorio, quello della città di Piombino, già pesantemente inquinato. Riportiamo una lettera che pone non pochi dubbi ai nostri amministratori.

«Una area di crisi può divenire una occasione per i politici di creare nuove clientele raccogliendo e gestendo i milioni che lo stato ha fatto arrivare e farà arrivare, per speculatori di ogni tipo, per la criminalità, per le mafie, ma anche per imprenditori onesti…e tutti si getteranno sulle nostre ricchezze: aree industriali, porto, aree incontaminate vicino al mare su cui costruire, disponibilità di acqua, ecc…finanziamenti statali.

Niente resta immobile in un territorio pronto ad accogliere tutto e tutti. Questo è quello che succederà se la politica non saprà indirizzare lo sviluppo della Val di Cornia dando linee guida e paletti che sappiano favorire la nascita di attività ad alta occupazione di manodopera e tutelare l’ambiente. Ciascun imprenditore che si affaccia nel territorio lo farà ponendo se stesso al centro, solo la politica può essere elemento di armonizzazione di interessi spesso contrapposti.

La politica dovrebbe proporre un piano d’area vasta su cui attirare gli investitori e dove le esperienze lavorative già presenti nel territorio trovano il modo di svilupparsi…non viceversa: una multinazionale programma senza nessuna regola l’intera economia di una zona ponendola al suo servizio, piccole iniziative imprenditoriale (collegate alla “politica”) che hanno il solo scopo di intercettare gli aiuti di stato, attività imprenditoriali che pregiudicano la diversificazione e la sostenibilità ambientale, ecc….

Una politica che individua le ricchezze del nostro territorio ed i limiti di sfruttamento insuperabili: consumo acqua, territorio fertile, aree verdi da proteggere…permettere quindi alle risorse rinnovabili di mantenersi tali… e mettere dei limiti allo sfruttamento delle risorse non rinnovabili come le cave, ecc.., tutto questo crea nuova occupazione e rafforza quella esistente.

Dei 30 milioni stanziati da Boeri quei pochi che toccheranno ad alcuni lavoratori Piombinesi quale criterio di aggiudicazione seguiranno? Sembra che per accedervi sia necessario effettuare dei corsi di aggiornamento, bene se al corso segue il lavoro su cui hai compiuto l’aggiornamento inutili in caso contrario ed un mezzo per fare guadagnare le varie agenzie di formazione.

Continuano ad arrivare poi i finanziamenti alle imprese che vogliono insediarsi o aprire nuove attività in una area di crisi complessa come la nostra. Alla caccia di questi milioni (circa 60) in mancanza di un piano di indirizzo complessivo a cui accennavo prima tutti concorrono. In lista si aggiungono ultimamente: Bertocci, un raggruppamento intorno a Nuovo Pignone e Wecologistic.

Questa ultima nuova ditta in zona vicino alla Dalmine si propone di accogliere secondo indiscrezioni di stampa la stazione di trasferenza per la spazzatura, prima di essere inviata a Grosseto, dei Piombinesi  ma il progetto presentato alla Regione in modo dettagliato specifica che i capannoni(ex Redi) saranno divisi in settori dove accogliere rifiuti pericolosi di ogni tipo (tranne il nucleare tutti…) provenienti dal mercato, la ditta provvederà al confezionamento ed alla spedizione via terra e via mare verso discariche autorizzate.

Le attività di gestione dei rifiuti generano quasi sempre problemi ambientali, danno pochissima occupazione occupano grandi quantità di territorio  e inibiscono altre attività. Prima di incrementare ulteriormente il flusso di rifiuti industriali provenienti da tutta Italia verso la nostra zona dovremmo porci il problema dei milioni di tonnellate di rifiuti industriali abbandonati nel SIN e di come gestire in modo razionale i rifiuti urbani, le discariche presenti, le discariche pubbliche abbandonate… eccetera, eccetera».

Lettera firmata.

 

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Scritto da il 11.11.2017. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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