VARIANTE AFERPI: PER SPIRITO LIBERO “O BERE, O AFFOGARE”
Piombino (LI) – La mancanza di un “Piano B” a distanza di quasi due anni dall’editoriale del nostro direttore Trinchini si manifesta in tutta la sua complessità. Il comunicato della lista “Spirito Libero” dal titolo «Variante Aferpi …. oppure?» ad esempio, nel cercare di difendere le scelte dell’amministrazione comunale, involontariamente invece, secondo noi, fa aumentare la preoccupazione in chi legge, perché illustra la gravità della situazione mostrando che siamo «in assenza di opzioni» cioè senza scelta, e che non c’è, secondo la lista, più alternativa.
Quindi sulla base di questi motivi «la “Variante Aferpi” pur da migliorare, e questo è possibile, va sostenuta», e tutto questo anche di fronte all’ennesimo ulteriore rinvio al MISE da parte dell’azienda.
Crediamo che a questo punto, e non se ne abbia a male nessuno, se questo è il modo per «cercare soluzioni per risolvere e non solo denunciare i problemi» chi lo sta facendo, forse, potrebbe aver sbagliato mestiere.
Riportiamo il comunicato della lista “Spirito Libero” integralmente.
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«Abbiamo partecipato – inizia il comunicato – a più incontri relativi alla “Variante Aferpi” e comprendiamo bene le preoccupazioni per una situazione che non si conclude mai ed al rinvio continuo di incontri “decisivi” che tali non sono. Comprendiamo ugualmente le difficoltà e la rabbia di chi si trova in cassa integrazione o, peggio, senza ammortizzatori sociali, come molti lavoratori dell’indotto ex Lucchini. E’ evidente che rispetto agli impegni presi ci sono grandi ritardi e una rimodulazione degli investimenti che hanno modificato il quadro iniziale; così come non può durare a lungo l’andamento discontinuo con le fermate dei treni di laminazione e lo stato di abbandono di alcuni immobili industriali, da noi stessi denunciato (Via Portovecchio).
Le preoccupazioni di centinaia di persone con le loro famiglie di perdere il posto di lavoro, le facciamo nostre e sono certamente le stesse che hanno il Sindaco Massimo Giuliani e la sua Giunta.
Per obiettività però non possiamo disconoscere gli sforzi dell’azienda soprattutto dall’arrivo di Azzi. Il nuovo piano industriale, con un solo forno elettrico ma con l’anticipazione del nuovo treno rotaie, gli accordi con Sms Group per la progettazione esecutiva, l’assegnazione dei lavori per le prime opere di dismissione e demolizione di alcuni impianti, le risorse sin qui investite dalla proprietà, l’individuazione di un advisor per la ricerca di finanziamenti, l’assegnazione dei 100 milioni dei certificati bianchi, l’importante accordo per il rientro a novembre di tutti i lavoratori in cds e non in cig; inoltre i viaggi di Rebrab in Italia e a Piombino non ci sembrano denotare una volontà di abbandono bensì l’impegno a rilanciare pur in una situazione difficile dovuta principalmente ai problemi col governo algerino.
Le preoccupazioni comunque, rimangono e in questo quadro cosa deve realisticamente fare una amministrazione se non mettere chi vuole investire nelle condizioni di farlo? Più che di ricatto occupazionale, sarebbe corretto parlare di assenza di opzioni, magari ipotizzando una fuoriuscita di scena di Cevital: c’è una alternativa a questo?
Perciò la cosiddetta “Variante Aferpi” pur da migliorare, e questo è possibile, va sostenuta.
Il forno elettrico, la nuova acciaieria con i due treni già esistenti e quello da costruire, significano progettare un ciclo produttivo moderno che compatta gli spazi fuori dal perimetro urbano, ma per produrre rotaie da 120 metri che il mercato attuale richiede, perché per produrre bisogna ovviamente poter vendere, non permettono altre soluzioni a quelle di occupare quell’area per poter evacuare dal treno le rotaie stesse con quel raggio di curvatura: se tecnicamente c’è un’altra soluzione, la si dica.
Quanto al 2° lotto della 398, il tracciato previsto passa a 70 metri dalle abitazioni con uno sbalzo di circa 10 metri rispetto al livello di scorrimento della “Provinciale” e con una barriera arborea tra il muro dei murales e questa strada (da dotare, secondo noi, di pannelli fonoassorbenti) che riceverà una parte dei mezzi (il flusso attuale si dividerà tra viale Unità d’Italia e questa strada) che da sempre, si congiungono alla rotatoria tra Via Portovecchio e Via Flemalle scorrendo sotto molte abitazioni fino all’ingresso di Piombino, separati solo da un marciapiede: è una situazione che sicuramente questi cittadini sarebbero ben lieti di non avere più, con auto e camion che si spostassero oltre il muro della Ex- Lucchini; su questo si potrebbero fare decine di esempi di città attraversate da strade a grande percorrenza a molto meno di settanta metri.
Questa variante – conclude il comunicato – da una prospettiva di sviluppo e chi deve coglierla sappia farlo: questo deve fare chi governa, cercare soluzioni per risolvere e non solo denunciare i problemi».
Spirito Libero per Piombino