AFERPI HA PRESENTATO L’ANALISI DI RISCHIO PER L’EX LUCCHINI
Piombino (LI) – Il sottosegretario SIlvia Velo ha annunciato due giorni fa che Aferpi ha finalmente presentato l’analisi di rischio per l’area Ex Lucchini. Si tratta del primo di una serie di passaggi che porteranno, di qui al 2020, se tutto andrà bene, alla bonifica dell’area, e al riavvio della produzione di acciaio a Piombino.
«Dalla conferenza dei servizi ok ad analisi di rischio di Aferpi». Ad annunciarlo è il sottosegretario all’ambiente Silvia Velo che evidenzia che «se progetto Aferpi non ha bisogno di integrazione, a settembre ci sarà la firma del decreto per inizio lavori».
«La Conferenza dei Servizi ha dato il via libera all’analisi di rischio presentata da Aferpi dopo le ultime integrazioni messe a punto dall’azienda. Aferpi – continua Silvia Velo – entro 30 giorni si è impegnata a presentare al Ministero dell’Ambiente il progetto integrato di bonifica, messa in sicurezza e reindustrializzazione dell’area di Piombino. Per il mese di settembre, qualora non ci fossero ulteriori integrazioni o modifiche da apportare, il Ministero intende approvare il decreto per dar via agli interventi, rispettando il cronoprogramma stabilito nelle scorse settimane».
La CISL di Livorno, che era presente con il segretario confederale Uliano Bardini, alla Conferenza dei servizi che ha approvato l’analisi di rischio presentata da Aferpi per il sito siderurgico, esprime soddisfazione per l’esito della conferenza ma pone l’attenzione sul rispetto delle date del cronoprogramma affinchè ci siano tempi certi per la riattivazione dello stabilimento.
Sconcertante massa di falsità. Il mercato dell’acciaio è in Europa completamente finito, se non per le produzioni specifiche destinate a manifatture specifiche, per le quali c’è peraltro già sufficiente prodotto. Nel mondo la Cina stessa sta contraendo la siderurgia e nel frattempo ha fatto precipitare irrevocabilmente il prezzo.
Per di più a piombino non esiste più altoforno né commesse, l’acquirente teorico, un industriale di scatolame, naviga in pessime acque ed i contratti firmati sono soggetti a tali condizioni da renderli carta straccia.
In questo contesto si manifesta la propaganda governativa, rivolta a dare la sensazione di aver le cose sotto controllo, perchè la partitocrazia, che vive di grande industria parastatale, è terrorizzata all’idea di perdere altro consenso.
Da qui questo gran firmare patti e dare conferenze stampa. Vuote, come la risibile analisi rischio di cui parla questa Velo.
Una buffonata simile, in piccolo, alla crisi ILVA di Taranto. E destinata allo stesso finale.
Concordo al 100% .
Se tutta questa messe di fantasie avesse lo scopo di far trascorrere con maggiore serenità gli ultimi mesi di vita di un malato terminale, con la sorte ormai segnata, potremmo anche convincerci di essere di fronte ad un’opera umanitaria.
Se, invece, rincorrendo fantasie, si avessero a perdere opportunità piccole e meno piccole (ed è faticoso pensare che non sia così), allora dovremmo parlare di crimine.