PIOMBINO: CONFERMATA LA SORVEGLIANZA BALNEARE SULLA COSTA EST

Un tratto di costa nel golfo di Follonica

Un tratto di costa nel golfo di Follonica

Piombino (LI) – È stato approvato dalla giunta comunale il Piano collettivo di salvamento per l’anno in corso, il cui affidamento è riconfermato al Consorzio Balneari Costa Est.

Il servizio, come ogni anno a partire dal 2008, rappresenta uno dei requisiti fondamentali che consentono di candidare la spiaggia del parco naturale della Sterpaia alla certificazione ambientale Bandiera Blu e assicura il servizio di sorveglianza balneare nel periodo compreso per tutta la stagione con modalità diverse a seconda dei periodi: dal 15 giugno al 31 agosto il servizio verrà assicurato da 30 torrette tutti i giorni dalle 10 alle 18 senza pausa pranzo. Di queste 30 torrette, 22 proseguiranno l’attività, con le stesse modalità, fino al 22 settembre. Nei periodi compresi tra il 1° maggio e il 14 giugno e tra il 16 e il 30 settembre, saranno operative 12 torrette in corrispondenza degli stabilimenti balneari e delle spiagge attrezzate solo nei giorni festivi e prefestivi.

Il Consorzio balneare Costa Est che raccoglie al suo interno molti operatori balneari della spiaggia interessata ed ha raggiunto nel tempo la partecipazione al piano della quasi totalità delle strutture balneari della Costa Est (una soltanto non ha aderito), fin dal 2008 si è fatto promotore nei confronti del Comune del Piano stesso creando una sinergia e una collaborazione positiva che ha consentito il presidio degli oltre 5 km di spiaggia libera con l’aggiunta di sole 8 torrette, garantendo una gestione unitaria del servizio con un unico centro di responsabilità.

Per la gestione del servizio di sorveglianza relativa alla spiaggia libera il Comune corrisponde al Consorzio la somma di 87.600 euro, un costo ritenuto congruo sulla base delle istruttorie e delle indagini di mercato effettuate dall’amministrazione comunale su questo tipo di servizi.

Le otto torrette , prevalentemente collocate lungo la fascia costiera che fronteggia il Parco della Sterpaia, senza il Piano di salvamento  non sarebbero in grado di presidiare le numerose “porzioni” di spiaggia libera presenti tra una concessione e l’altra in cui è frammentata la Costa Est. Il risparmio economico da parte del Comune, come si legge nella delibera, deriva proprio dalla possibilità di poter presidiare cinque km di spiaggia libera sostenendo il costo di sole otto torrette di avvistamento.

Per questi motivi e per le sue caratteristiche, il Piano è stato oggetto di apprezzamento anche da parte di FEE Italia (Foundation for Environmental Education) organizzazione che gestisce in Italia la Bandiera Blu e dai rappresentanti delle Capitanerie di Porto.

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CTP LECCE: L’ICI VA PAGATA ANCHE DAGLI STABILIMENTI BALNEARI

Un importante decisione della Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, ha confermato gli avvisi di accertamento per gli anni 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010 per complessivi 8.190 euro notificati ad uno stabilimento balneare ricadente nel Comune di Otranto per omesso versamento dell’ICI.

Con la sentenza 1126 del 2016 della sezione I della CTP di Lecce resa il 29 aprile, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha accolto le tesi difensive dell’avvocato Maurizio Villani che difendeva il Comune di Otranto, statuendo che anche gli stabilimenti balneari devono pagare l’ICI anche se non hanno ricevuto la relativa attribuzione della rendita catastale da parte dell’Agenzia del Territorio.

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BALNEARI, APPROVATA LEGGE IN CONSIGLIO REGIONALE

Il presidente commissione Sviluppo economico a Palazzo Panciatichi commenta la legge in materia di concessioni demaniali marittime approvata nella seduta odierna. “Testo che concilia investimenti e interesse pubblico, nato dal confronto con gli operatori”.

“Un provvedimento in grado di dare risposte ad un settore strategico per l’economia costiera e nello stesso tempo di qualificare la nostra offerta turistica sul territorio, conciliando la possibilità per gli imprenditori di fare investimenti con il perseguimento dell’interesse pubblico; un risultato importante, raggiunto grazie a un confronto costante e continuo con le rappresentanze del settore e le categorie e un lavoro di levigatura legislativa in commissione e in aula”. Così Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente commissione Sviluppo economico, intervenuto in Consiglio regionale oggi nell’ambito della discussione sulla legge Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime, approvata dall’assemblea toscana.

“Siamo consapevoli di essere di fronte a una situazione delicata per chi lavora nel settore e abbiamo voluto mettere in campo uno strumento legislativo adeguato per affrontarla, non ideologico, volto a tutelare le diverse esigenze. – prosegue Anselmi – Siamo tutti in attesa della sentenza della corte europea, intanto vogliamo dare la possibilità a imprese già titolari di concessione di non rischiare di capitolare sotto la mannaia della Bolkestein e nello stesso tempo puntiamo a favorire la riqualificazione ambientale e turistica della nostra zona costiera, anche incoraggiando forme di sinergia tra pubblico e privato in grado di innalzare la qualità dell’offerta”.

Secondo il provvedimento approvato infatti, le imprese balneari, comprese quelle insediate in ambiti già oggetto di concessione, potranno chiedere il rilascio di una nuova concessione da 6 a 20 anni ai sensi della legge 400/1993 proponendo un piano di investimenti che sarà sottoposto a procedura comparativa a tutela del principio della concorrenza e della libertà di stabilimento che l’Unione Europea intende affermare. Gli investimenti potranno includere interventi di riqualificazione ambientale, paesaggistica e infrastrutturale del contesto costiero nel quale le imprese operano, in coerenza con gli indirizzi del PIT e con gli strumenti urbanistici comunali.

“Con tale provvedimento dunque, senza ribadire posizioni di rendita, si introduce il principio di valutazione comparativa tra i progetti sugli ambiti già assegnati in concessione e gli eventuali candidati all’acquisizione della concessione: si punta sia a tutelare il principio di concorrenza che a garantire le imprese che cercano di fare interventi migliorativi”, conclude Anselmi.

 

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Scritto da il 4.5.2016. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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