PIOMBINO: AZIENDE IN CRISI. GLI INCONTRI IN PROGRAMMA NEI PROSSIMI GIORNI
Piombino (LI) – In programma nei prossimi giorni incontri e iniziative da parte delle istituzioni e dei sindacati sulle questioni occupazionali relative al gruppo Sol spa di Piombino, Redi (ex Dalpex), Elettra ed Edison.
Martedì 16 alle 11 presso la sala consiliare del palazzo comunale è previsto infatti un nuovo vertice sul caso Redi, l’azienda che ha annunciato recentemente il taglio di 33 posti di lavoro spostando la logistica a Bologna e la produzione di polipropilene in Polonia. L’incontro si configura come primo incontro ufficiale che vede riuniti allo stesso tavolo sindacati, azienda, Regione e Comune.
Sulla questione Sol, invece, istituzioni e sindacati sono in attesa di una data di convocazione da parte del ministro Poletti, più volte sollecitata dall’assessore regionale Simoncini, dai sindacati stessi e dal sindaco. In questo caso si tratta di risolvere la questione della cassa integrazione a rischio per 8 dipendenti per un problema normativo. La convocazione è attesa per la prossima settimana.
Le situazioni di Elettra ed Edison, invece, saranno affrontate in un incontro in Regione, ancora da confermare, probabilmente martedì 23 giugno. Anche in questo caso si tratta di ampliare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle due aziende del comparto elettrico in difficoltà.
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Solidarietà del Pd ai lavoratori della Redi
Nel pomeriggio di mercoledì 10 giugno il segretario della Federazione Pd Val di Cornia Elba Valerio Fabiani, il neoeletto al consiglio regionale Gianni Anselmi e il responsabile economia e lavoro della Federazione Pd Nedo Bertini hanno incontrato i rappresentanti dei lavoratori della Redi e delle organizzazioni sindacali, Franco Parri (Cisl Piombino), Fabrizio Musto e Stefano Santini (Filctem Cgil), Mirko Lami (segreteria Cgil Toscana) e Fabio Baldi e Monica Paladini (Rsu). All’incontro, che si è svolto nella sede del Pd di via Marco Polo, erano presenti anche i segretari del Pd di Piombino e San Vincenzo Ettore Rosalba e Massimiliano Roventini. «È necessario capire – commenta Anselmi – se la paventata delocalizzazione di gran parte della presenza Redi sul nostro territorio risponde a logiche che prescindono dalle condizioni competitive di contesto, oppure se esistono i margini, come si verificò a suo tempo con Dalmine, per scongiurare, anche con il contributo delle istituzioni, un’ulteriore ferita al tessuto produttivo e alla tenuta sociale del territorio. Gli investimenti in corso nell’area portuale e industriale di Piombino, così come le opportunità contenute nell’Accordo di Programma e declinate nel Prri, sono una base di riferimento importante per le imprese che vogliono riqualificare la propria presenza qui. I lavoratori della Redi hanno e avranno il nostro sostegno, mi auguro che nelle prossime settimane lo meriti anche il management del gruppo qualora rinunciasse a scelte che a oggi appaiono incomprensibili».
«Se confermata – aggiunge Fabiani – saremmo di fronte ad una scelta cui non corrisponde alcuna strategia industriale, e totalmente anacronistica. Anacronistica perché ormai tutti hanno chiaro che la crisi che stiamo vivendo è esattamente frutto di scelte riconducibili a questo capitalismo selvaggio che ha finito non solo per impoverire i lavoratori e interi territori, senza alcuna responsabilità sociale da parte di queste aziende, ma ha prodotto anche lo svuotamento delle stesse aziende di professionalità e know out che sono invece preziosi per competere nei mercati internazionali. Ma ancora più anacronistica appare se la si guarda confrontata con quanto sta accadendo proprio a Piombino. Qui ci sono centinaia di milioni di investimenti pubblici e privati a sostengo di un progetto di riconversione dell’intera area che poggia anche sulla logistica e su un nuova dotazione infrastrutturale, a partire dal porto. Noi vogliamo lavorare perché Redi si agganci a questo processo. Intanto vogliamo assicurare da subito tutto il nostro sostegno alla lotta dei lavoratori, l’esperienza maturata a Piombino in questi anni, dimostra che le lotte sono ancora un ingrediente decisivo nella risoluzione delle vertenze».
Invece di esprimere solidarietà a chi ha perso definitivamente il lavoro,cari politicanti iniziate ad esentarli da pagare le varie tasse locali e iniziate a decurtarvi voi una parte del vostro lauto stipendio ed andate a far la spesa a chi è rimasto x strada.