A SAN VINCENZO C’È NOSTALGIA PER IL CARNEVALE DI UNA VOLTA

Un’immagine del documentario “Cuore di cartapesta”

Mentre a Piombino si sta concretizzando il rischio dell’assenza di Bacco per questo anno a causa di un drastico taglio di fondi da parte del Comune, a San Vincenzo si ricorda il Carnevale di una volta, quello che divertiva i bambini e stupiva gli adulti, con carri che erano delle vere e proprie opere d’arte e la cui preparazione coinvolgeva tanti sanvincenzini da novembre a febbraio. Proprio venerdì 30, all’interno del programma della Festa della Toscana, si è proiettato al Teatro Verdi il documentario “Cuore di Cartapesta”, un video di Graziano Grilli, in ricordo delle edizioni storiche del Carnevale.

Il documentario è stato introdotto dalle parole del giornalista Piero Bientinesi, commentatore di alcune edizioni del carnevale stesso, alla presenza del sindaco Michele Biagi e dell’assessore alla cultura Fabio Camerini. Si è ripercorsa la storia di una manifestazione nata con il boom ecomomico, nel 1966, quando tutti avevano voglia di contribuire alla vita del paese, che si animava intorno alla costruzione dei carri fin dal mese di novembre. Una festa con tanti eventi collaterali, dalla Miss Carnevale, alla Canzonetta, che coinvolgeva i rioni sanvincenzini in una competizione dove “se non c’era polemica, non era carnevale”.

Un’operazione nostalgia che proprio in questi giorni sta passando anche dal web. Ormai non si può ignorare il potere dei social network, a partire da facebook, e il ruolo che stanno assumendo nella partecipazione alla vita pubblica. Il gruppo facebook “San Vincenzo democrazia e libera opinione” è per i sanvincenzini l’equivalente della piazza, dove incontrarsi e scambiarsi idee e pareri sulla vita del paese.

Camerini, Bientinesi e Biagi

Ed è proprio in queste pagine che nasce il dibattito sul carnevale, partendo da un post in cui si invitava a riflettere sull’importanza della creazione di eventi ed iniziative a favore della destagionalizzazione ma anche la necessità di creare qualcosa che, oltre ad essere un’indiscutibile attrazione turistica nei mesi morti dell’anno, riesca a riunire i sanvincenzini in una tradizione sentita, che fa parte della storia e dell’identità di un paese. E allora si leggono tanti commenti, di chi ci spera, di chi si impegnerebbe in prima persona, di chi invece è più sfiduciato ipotizzando una mancanza di volontà ma anche di fondi e di competenze, perchè comunque un carnevale non si improvvisa. C’è chi scrive infatti «Anche all’epoca c’era però il problema di chi doveva lavorare ai carri, è un’arte non tutti sono capaci. I carri erano dei piccoli capolavori, niente a che vedere con i paesi limitrofi e gli ultimi carnevali del mare».

Sono diversi quelli che hanno nostalgia delle edizioni passate ma che non intendono con questo criticare quelle più recenti, anche se più modeste, perchè realizzate comunque grazie all’impegno dei volontari. Un commento tra gli altri: «cerchiamo di non criticare gli ultimi carnevali però, sappiamo tutti dai più giovani ai più vecchi che il carnevale di prima era uno dei più belli d’italia e tutto questo perché il paese intero ci lavorava, adesso sono solo “pochi” volontari e fanno il meglio che possono! Nonostante si ricordi gli antichi splendori non minimiziamo le iniziative altrui».

Una mancanza di fondi, di energia o cos’altro? Per quanto riguarda i primi c’è chi preferirebbe investire in una manifestazione del genere piuttosto che in altre che non fanno parte della cultura popolare (nello specifico, si cita il beach party). E altri puntano l’attenzione sulle modifiche alle normative di sicurezza, molto più restrittive di una volta, il che renderebbe ancora più costoso far sfilare carri grandi come in passato. E ci si chiede anche quali soggetti potrebbero puntare realmente ad una rinascita della manifestazione: «Una Pro-loco, le Associazioni di categoria legate al turismo, i Commercianti…».

E proprio mentre si ricordano le vecchie tradizioni, “voci di corridoio” annunciano che probabilmente quest’anno non sfileranno i carri, come ormai da tradizione (se pur più recente), da quando il carnevale sanvincenzino era rinato sotto forma del “Carnevale del Mare” e la “Sardella” era diventata il simbolo della prima edizione.

Ancora un passo indietro quindi, che allontana ancora di più la speranza di rivedere i fasti di una volta.

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Scritto da il 2.12.2012. Registrato sotto cultura, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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