NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 8 GENNAIO 2012

OTTO ORE DI RITARDO NELLA RIPARTENZA DELL’ALTOFORNO

Un giorno in più di cassa integrazione per i 200 operai del turno interessato a causa di un guasto che ritarderà di otto ore la ripartenza dell’altoforno Lucchini.

L’altoforno che non sforna ghisa dal 24 dicembre per decisione dell’azienda ripartirà lunedì pomeriggio per un aumento di ordini. Il guasto, che non avrebbe danneggiato in modo serio le macchine, nè ferito nessuno, sarebbe avvenuto tra ieri e oggi.

Intanto i sindacati hanno chiesto e ottenuto dall’azienda – che dai giorni precedenti a Natale ha un nuovo cda dopo l’ok delle banche al piano di asseveramento – un incontro, programmato mercoledì prossimo, due giorni dopo il consiglio di fabbrica fissato per lunedì.

Le richieste delle organizzazioni dei lavoratori saranno di nuovo sul piano industriale e sulla ricerca di un nuovo acquirente che possa dare un orizzonte più lungo allo stabilimento e ai lavoratori. L’obiettivo di sindacati, istituzioni locali, Regione è un incontro al Ministero dello Sviluppo.

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UDC: LA STAZIONE DI CAMPIGLIA COME QUELLA DI POPULONIA

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«La Stazione di Campiglia – inizia l’UDC – oramai può essere paragonata a quella di Populonia, i servizi oltre ad essere scadenti non sono efficienti.

Se qualcuno di sabato deve partire, la biglietteria perlomeno nelle prime ore pomeridiane è chiusa; ci sono due vetuste macchine automatiche per l’emissione di biglietti che rilasciano tagliandi solo per tratte regionali, qualora funzionino.

Chi deve andare a Firenze a prendere un treno particolare tipo un Intercity o qualcosa di simile, non potendo acquisire informazioni alla stazione di Campiglia, rischia di mettersi in viaggio, senza sapere se potrà raggiungere la sua destinazione.

In effetti, come spesso accade il fine settimana, i treni veloci sono strapieni ed è richiesta la prenotazione, altrimenti non è possibile salire neanche stando in piedi.

Ebbene, da Campiglia il sabato (ma dovremo informarci per sapere se ciò avviene anche in altri giorni) non è possibile partire con la certezza di avere un posto su un Intercity che partirà da Firenze o da altra destinazione.

Alcuni passeggeri sono partiti da Campiglia con un treno regionale alle ore 13:05 per Firenze Rifredi (con cambio a Pisa), per prendere alle 15:26 da Firenze Rifredi un Intercity per Bologna.

Hanno acquistato alla stazione di Campiglia il biglietto fino a Firenze dall’edicolante, fra l’altro ad un costo più elevato rispetto al prezzo normale, dato che le due vetuste macchinette automatiche presenti (limitate solo per tratte regionali) non funzionano bene.

Arrivati a destinazione (a Firenze Rifredi) sono andati in biglietteria per acquistare il biglietto per l’Intercity, ma sono stati tassativamente respinti senza soluzione per esaurimento dei posti disponibili.

Parlando di ferrovie, possiamo dire che siamo arrivati al Capolinea, oramai siamo sempre più isolati ed abbandonati, sembra di tornare indietro nel tempo invece di migliorare.

Nonostante la tecnologia moderna e funzionale, come accade in molte stazioni italiane ed in tutte quelle europee, a Campiglia si delega la vendita dei biglietti all’edicolante.

Non solo l’ufficio è chiuso il sabato pomeriggio, ma non vi è neanche una biglietteria automatica moderna e con programmi adeguati per garantire bigliettazione a tariffa ordinaria e informazioni precise.

Non possiamo che denunciare questa ulteriore situazione di disagio che hanno dovuto incontrare gli utenti che ci hanno segnalato questa increscioso episodio (ma chissà quante volte sarà successo), presentando richieste formali nei diversi livelli istituzionali competenti».

Luigi Coppola

(Segretario Provinciale UDC Livorno)

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VAL DI CORNIA: «SULLA SANITÀ NON SERVONO ANNUNCI, MA PIÙ CAPACITÀ DI PROGRAMMAZIONE»

Riceviamo un importante comunicato delle liste civiche della Val di Cornia che pubblichiamo integralmente.

«La sanità della Val di Cornia – iniziano CdC, Forum Sam Vincenzo, UpS – è in affanno, ma sindaci e maggioranze si rifiutano di aprire una discussione seria su quanto sta accadendo. Ultimo episodio la possibile soppressione del punto nascita a Piombino in conseguenza della proposta di Piano sanitario regionale che prevede “la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti, escluse particolari situazioni geografiche”. A intervenire non è stata la conferenza dei Sindaci, come sarebbe stato naturale, ma il Sindaco di Piombino. Ci pare la conferma di una seria anomalia democratica che caratterizza ormai i rapporti tra i Comuni della Val di Cornia. Sorprende poi il livello della discussione. Il Sindaco di Piombino pone la seguente domanda: “ Dobbiamo chiederci perchè molte donne di Venturina, San Vincenzo, e pure qualche piombinese, continuano a preferire Cecina. Non può essere solo una questione di strade”.

A noi la realtà sembra molto chiara: ormai da tempo il servizio a Villamarina é soggetto ad un progressivo depauperamento di riserve umane e materiali di cui i Sindaci della val di Cornia, sia come autorità sanitarie locali, sia come responsabili della programmazione sanitaria secondo le leggi della Regione Toscana, sono corresponsabili. Smettano quindi di scaricare su altri responsabilità che sono loro, compresa quella di continuare a negare l’esistenza di un problema sanità in Val di Cornia o di enunciare soluzioni confuse quanto impraticabili. Si dice, ad esempio:

• integrazione con Portoferraio quando tutti sanno che dal 1995 i punti nascita di Piombino e Portoferraio sono già integrati tant’è che c’è un solo primario;

• portare partorienti della provincia di Grosseto a Piombino quando si sa che questo avrebbe un costo per l’ASL di Grosseto che potrebbe essere sopportato solo da un finanziamento specifico regionale (c’è?) o da un finanziamento autonomo dei Comuni della val di Cornia (c’è?);

• nuovo ospedale a Riotorto del quale, a parte i tempi lunghi che porterebbero comunque alla chiusura del punto nascita, dopo i roboanti annunci non é stato avviato nemmeno il primo atto e nessuna discussione si è svolta nei consigli comunali.

Quale la nostra proposta? Vista la necessità di un intervento urgente e data la particolare situazione geografica, si ricerchi intanto una maggiore integrazione tra Portoferraio, Piombino e Cecina nel quadro di una riqualificazione complessiva della sanità in questa parte della Provincia, avendo l’occhio puntato anche sull’altro obiettivo della Regione e cioé ”….la progressiva ridefinizione organizzativa dei punti nascita sotto i 1000 parti….”. Per questo non basta, però, una sortita sulla stampa. Serve un serio lavoro di programmazione sanitaria, regionale e locale, ben documentato e sostenibile finanziariamente. Quello che i nostri Sindaci non hanno fatto fino ad oggi e per il quale, viste le uscite estemporanee, c’é poco da sperare.

Su questi argomenti, come liste civiche, sentiamo la necessità di avviare un confronto con gli operatori della sanità e con gli stessi cittadini».

CdC, Forum Sam Vincenzo, UpS

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DANILO ALESSI: BENVENUTO COMITATO DEL NO AL COMUNE UNICO

Riceviamo e pubblichiamo dal sindaco di Rio nell’Elba Danilo Alessi.

«A parte la banalità di alcune dichiarazioni e la solita stucchevole solfa sulla manovra ordita dalla Regione, credo che la notizia della costituzione di un “comitato del no” al Comune Unico debba essere accolta con favore e considerata un atto positivo nel dibattito in corso per un nuovo quadro istituzionale dell’Isola.

Dando per scontata la buona fede e l’autenticità delle posizioni di entrambi gli schieramenti, è indubbio che solo da un confronto serio e ampiamente diffuso è possibile far emergere con chiarezza gli elementi necessari per una scelta consapevole e ragionata da parte dei cittadini.

Il referendum consultivo sulla proposta di iniziativa popolare per la costituzione di un solo comune elbano è stato individuato fin dal primo momento come lo strumento più adeguato al raggiungimento di tale obiettivo ed è in tal senso che è stata avviata la campagna per la raccolta delle firme necessarie previste per legge.

Se il comitato del no, come si legge nelle dichiarazioni di presentazione, ha veramente a cuore la necessità di “informare correttamente la gente” (come dice Papi) e di “dimostrare la volontà dei cittadini in modo da avere sul piatto le varie valutazioni” (come sostiene Bulgaresi), ecco che il referendum offre tale opportunità, consentendo a ciascuno di illustrare le proprie ragioni e a tutti di decidere democraticamente sul futuro istituzionale dell’Elba.

Per coerenza, quindi, credo che i sostenitori del no dovrebbero anch’essi impegnarsi a raccogliere le firme e a favorire la installazione di banchetti nelle piazze e nei mercati di ciascuna località, magari in accordo con gli altri, per far sì che più persone possano essere già fin d’ora coinvolte nella campagna referendaria che vedrà i due comitati in competizione su posizioni opposte.

Sarebbe; inoltre, una bella dimostrazione di un confronto civile e partecipato se si potesse anche concordare un programma di conferenze e di dibattiti alla presenza di entrambi i comitati con il patrocinio e il sostegno unitario di tutti sindaci elbani.

Insomma, se la costituzione del “comitato del no” ha di fatto legittimato l’iniziativa referendaria e conseguentemente ha preso atto che comunque il referendum è ormai ineludibile (mancano solo poche centinaia di firme per raggiungere la quota necessaria), facciamo in modo che l’Elba possa vivere questo evento come una grande e serena prova di maturità democratica, ponendo fine, in un modo o nell’altro, ad una inconcludente discussione che da troppo tempo coinvolge e divide parti significative della società elbana».

Danilo Alessi

Sindaco di Rio nell’Elba

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SAN VINCENZO: RENATO GORGONI PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO

È in libreria il libro Viaggio in Gran Bretagna, dalle isole Orcadi allo Yorkshire di Renato Gorgoni, pubblicato dalle edizioni Nexmedia 2011.

Il libro verrà presentato a San Vincenzo presso la Sala delle Esposizioni del palazzo della cultura venerdì 13 gennaio alle ore 17,30, nell’ambito del programma di Osmosi 2011-2012. Saranno presenti l’autore e l’editore.

Il Viaggio di Renato Gorgoni, ironico e autoironico, tratteggia le tonalità fredde di un nord accogliente e sincero; quello della Gran 0Bretagna e della Scozia, luoghi cari all’autore, dove la forza di una natura ancora selvaggia e incontaminata eccita e desta meraviglia.

Come in una guida turistica d’altri tempi, sin dalle primissime pagine, il lettore è pervaso da un senso di autentica leggerezza, e messo a proprio agio dai toni confidenziali di questo originale diario di viaggio.

Renato Gorgoni, originario di Napoli, vive a San Vincenzo. Ha vissuto anche a Roma, Londra, Milano. È stato per alcuni anni redattore di anglistica presso la casa editrice Rizzoli, per la quale ha scritto l’introduzione de Il mago di Oz di L. Frank Baum (Rizzoli, 1978), curato la traduzione e scritto l’introduzione di Peter Pan nei giardini di Kensington di James M. Barrie (Rizzoli, 1993).

Ha pubblicato anche libri di poesia: si segnalano le sue raccolte Gabbiani di città (ExCogita, 2000), Irrequieti fra la gente (Rubbettino, 2007), La balena Serafina (Tagete, 2009), Il vampiro di Valacchia (Tagete, 2011).

 

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Scritto da il 8.1.2012. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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