NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 20 DICEMBRE 2011

LUCCHINI: IL PREFETTO DI LIVORNO HA INCONTRATO I SINDACATI

Fim, Fiom, Uilm e le Rsu della Lucchini hanno incontrato Lunedì 19 dicembre il prefetto di Livorno, Domenico Mannino per aggiornarlo della situazione e chiedere l’incontro con il governo. Oggi intanto in fabbrica si accende l’albero di Natale della speranza con gli operai ed i bambini.

«Il prefetto conosce bene la vicenda dello stabilimento – hanno detto i sindacati all’uscita dell’incontro – e ci ha garantito che continuerà ad impegnarsi per farci avere quanto prima un incontro al ministero. Ha evidenziato che sarebbe necessario anche un incontro congiunto con i ministeri dello sviluppo economico, lavoro e ambiente. Considerato il periodo festivo e gli impegni del governo per l’approvazione della manovra finanziaria, il prefetto ha dichiarato che sarebbe auspicabile una convocazione a Roma entro il 15 gennaio. Ha poi confermato l’importanza dell’asseveramento del piano che darebbe una boccata d’ossigeno all’azienda e alle imprese».

E proprio l’asseveramento e il deposito in tribunale del piano di ristrutturazione del debito, per l’ennesima volta è slittato, (era previsto per ieri, ndr), sembra ad oggi, altri sostengono a giovedì. Intanto oltre cento alunni delle elementari (fra seconde e terze del Perticale, Diaccioni e piazza Dante) trasportati da due autobus messi a disposizione da Tiemme, oggi pomeriggio andranno ad addobbare, con fiocchi rossi e panini fatti dagli studenti, l’albero di Natale di ferro che si trova in portineria. Come per magia l’albero si illuminerà. Così come le foto in bianco e nero delle manifestazioni degli operai, posizionate su una bacheca, diventeranno a colori.

«E’ per noi l’albero della speranza — ha detto Mirko Lami Rsu Fiom Lucchini — quella di un futuro migliore, soprattutto per i nostri figli». Un altro appuntamento importante per la fabbrica, in vista dello stop dell’altoforno previsto per la vigilia di Natale, è quello di giovedì alle 11 con il vescovo Carlo Ciattini che celebrerà la messa all’interno della portineria centrale.

«In riguardo alla chiusura dell’Altoforno – ha concluso Lami – ci auguriamo di capire quale metodo verrà usato per non metterlo in produzione». I sindacati infatti hanno sempre denunciato il timore di una non ripartenza il 19 gennaio. E intanto in attesa di notizie da Milano sul piano di ristrutturazione le Rsu Lucchini hanno convocato tre consigli di fabbrica straordinari, aperti ai lavoratori e alle Rsu delle ditte dell’indotto per mercoledì 28 dicembre alle 14.30, per il 3 e 10 gennaio, per fare il punto della situazione ed eventualmente per mettere in campo nuove forme di protesta.
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PIOMBINO: A TEATRO “LA CENA DEI CRETINI” CON ZUZZURRO E GASPARE

Appuntamento con un classico della risata firmato da Francis Veber. “La cena dei cretini”, lungometraggio francese di grande successo negli anni Novanta, arriva a teatro nell’interpretazione di Andrea Brambilla e Nino Formicola, in arte Zuzzurro e Gaspare. La commedia, prodotta dagli Artisti Associati di Gorizia, andrà in scena nel circuito della Fondazione Toscana Spettacolo martedì 20 dicembre al Teatro Metropolitan (ore 21). Sul palco, diretti proprio da Andrea Brambilla, saliranno anche Dario Biancone, Gianfranco Candia e Alessandra Schiavoni.

Previsto inoltre l’incontro con gli attori prima dello spettacolo, “A tu per tu con…” previsto alle ore 18 nella saletta rossa del Comune di Piombino, vicolo Sant’Antonio. Andrea Brambilla e Nino Formicola saranno intervistati dalla giornalista Maria Antonietta Schiavina.
“La cena dei cretini” è una delle commedie più famose al mondo, diventata un cult dopo esser approdata al grande schermo nel 1998 per la regia dello stesso Veber ed essere stata recentemente ripresa negli Stati Uniti con il titolo “A cena con un cretino”, per la regia di Jay Roach.

La trama è semplice ma di grande impatto comico, come si addice alle migliori commedie. Ogni mercoledì sera un gruppo di amici, ricchi e annoiati, organizza per tradizione la cosiddetta “cena dei cretini”, alla quale i partecipanti devono portare un personaggio creduto stupido e riderne sadicamente per tutta la serata. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. Una sera il “cretino” di turno riesce, infatti, a ribaltare la situazione passando, per così dire, da vittima a carnefice; creando una serie di problemi al suo potenziale anfitrione arriva quasi a mettergli in crisi il matrimonio, in un crescendo di spassosi errori, gag e malintesi.

La forza di questa commedia sta nella genuinità della risata che provoca e nella mancanza assoluta di volgarità. Si ride e si riflette senza accorgersene.
Vendita biglietti: il giorno stesso dello spettacolo a partire dalle ore 16,00 presso la biglietteria del teatro.
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PIOMBINO: AVELA PROTEZIONE CIVILE SENZA ELETTRICITA’

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Si comunica che la sezione locale dell’Associazione AVELA PC di Protezione Civile e servizi AIB per i Comuni  di Piombino, Campiglia Marittima e Suvereto è da oggi pomeriggio inoperativa per mancanza di energia elettrica.
Tale causa è imputabile ad un problema comunicativo o di contenzioso tra ASA (azienda servizi ambientali) spa e Comune di Piombino.

AVELA PC che ha la sede operativa in Loc. Campo All’olmo (Piombino) presso gli immobili e magazzini di pertinenza dell’acquedotto comunale, immobile, di proprietà del Comune e in gestione ad ASA spa,  in data odierna intorno alle ore 15:00, si è vista inspiegabilmente privata dell’erogazione di energia elettrica senza nessun tipo di preavviso o comunicazione nel merito.  Dopo richiesta  di informazioni ci è stato comunicato che ASA aveva provveduto a staccare l’alimentazione per motivi a noi sconosciuti.

A nulla sono valse le nostre richieste di ripristino del servizio che sono durate fino alle ore 20:00 c.a.  A tal proposito comunichiamo che sono stati chiamati anche i Carabinieri per verbalizzare l’accaduto, i c.c. di Piombino sono prontamente intervenuti nel tardo pomeriggio ed hanno verbalizzato la situazione.
Vista l’impossibilità di usare qualsiasi strumento elettrico di comunicazione come ponte radio, fax,computer, ecc, oltre che ad attrezzature come elettropompe ed illuminazione interna ed esterna della sede (indispensabile perché zona molto isolata e completamente buia) oltre ovviamente al normale utilizzo dei volontari di turno di stufa, cucina e altre apparecchiature indispensabili per una corretta permanenza in sede.

Abbiamo, nostro malgrado e viste anche le rigide temperature, dovuto chiudere la sede ed interrompere tutti i servizi ordinari e di emergenza di nostra competenza.
Nella speranza che tale disservizio si risolva al più presto, vi chiediamo anche a Voi che ci leggete in indirizzo, di intercedere con l’Amministrazione Comunale di Piombino al fine di risolvere questo spiacevole e increscioso disservizio».

AVELA Protezione Civile

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AMERINI (FLI): LOCALITA’ TURISTICA SOLO PER LA TASSA DI SOGGIORNO

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Il comune di Piombino diventerà Località Turistica. La delibera per la richiesta di iscrizione nell’elenco della regione Toscana sarà discussa nel prossimo consiglio comunale del 21 dicembre. Non si chiede l’iscrizione perché abbiamo circa 35 km. di meravigliose coste, l’incantevole golfo di Baratti con il parco archeologico di Populonia, il promontorio, la bandiera blu della Costa Est, le circa 800.000 presenze turistiche e i più di 10.000 posti letto.

Il motivo della richiesta è un altro, e meno nobile. Si chiede di diventare Località Turistica solo per poter applicare la tassa di soggiorno, come richiesto dalla legge. Per applicare quella tassa prevista nell’odiata e tanto criticata legge sul federalismo che, si è detto, serviva solo ad aumentare la pressione fiscale. Strano che chi ostacola con ogni mezzo l’aumento di tasse e imposte varie, poi, alla prima occasione, si ponga in prima fila per applicarle. E’ vero, le nostre tasse sono diverse da quelle degli altri! Sono più gentili, più simpatiche,   soprattutto più giuste, e applicate per fare gli interessi dei cittadini. Peccato che anche queste si devono pagare, come quelle brutte imposte dagli altri, di colore politico diverso.

E non importa se la maggioranza dei cittadini è contraria all’applicazione di questo nuovo balzello che, anche se a pagarlo non sono i residenti nel comune, si ripercuote su tutti. Non è necessario essere professori di economia, per capire che l’aumento della pressione fiscale porta una riduzione dei consumi, con la conseguente perdita di posti lavoro. Alla fine, come avviene sempre, si finisce in un giro vizioso, che porta solo risultati negativi. La destinazione del ricavato dalla tassa, si prevede di incassare più di ottocento mila euro, si dice, verrà destinato alla promozione del turismo e al miglioramento delle strutture. Questo non ci convince e non giustifica affatto la tassa. Intanto, una parte consistente di quella cifra si perderà per strada a causa delle solite spese “burocratiche”, il rimanente sarà sicuramente investito in interventi utili, ma non indispensabili. Non è applicando questa nuova tassa che si promuove il turismo, semmai è non applicandola, come hanno deciso amministratori più lungimiranti. Per questi motivi Futuro e Libertà ha deciso di votare contro a quella delibera».

Futuro e Libertà per L’Italia
Amerini Giampiero

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UDC: FINO A 5 EURO A NOTTE CON LA TASSA DI SOGGIORNO

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Il Decreto legislativo n° 23 del 14 marzo 2011 all’art. 4 comma 1  – inizia Lugi Coppola dell’UDC – istituisce per i capoluoghi di provincia e per i comuni turistici e artistici (qualificati come tali nelle rispettive liste delle varie Regioni) la possibilità di istituire, attraverso una deliberazione del consiglio comunale, una imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio.
Questa imposta, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, potrebbe essere applicata sino a 5 euro per notte di soggiorno.
Ricordiamo che il suddetto decreto, conosciuto come “Federalismo Municipale”, è parte integrante di un processo di ristrutturazione degli enti locali, che ha avuto una precisa progenitura tutt’altro che condivisa.

Crediamo al contrario che un certo tipo di provvedimenti, che di fatto hanno un forte impatto istituzionale, debbano essere largamente condivise.
Uno dei motivi per cui la cosiddetta “Tassa di Soggiorno” nasce in modo alquanto discutibile, pertanto diventa difficile chiedere che possa essere applicata senza che ci sia una valutazione che coinvolga tutti gli addetti e non solo le componenti politiche.
I Sindaci avranno l’opportunità di fare scelte autonome, ma ciò complicherà notevolmente il mercato turistico, poiché potremmo avere su territori limitrofi scelte diverse, che implicheranno anche offerte economiche fortemente competitive.

Ad esempio, se, come previsto (fino a 5 euro), si applicasse ad una struttura ricettiva la tassa di 3 euro a persona per ogni giorno di permanenza, una famiglia di 4 persone per una vacanza di 10 giorni avrebbe un costo maggiorato di 120 euro, una cifra importante che chiaramente potrebbe mettere a dura prova la concorrenza.
Purtroppo dobbiamo fare anche i conti con la realtà turistica mondiale e nonostante il dono che madre natura ha fatto all’Italia, negli ultimi 20 anni abbiamo perso molti milioni di turisti a causa dei prezzi sempre più elevati (ricordiamo che l’IVA per il settore turistico è fra le più elevate d’Europa) e poco competitivi rispetto ad altri paesi.
In questo quadro si deve analizzare l’opportunità di introdurre la Tassa di Soggiorno; è ovvio che se l’ottica è quella di prendere in considerazione la possibilità offerta dal “Federalismo Municipale”, è automatico applicarla per far cassa.
I Sindaci ovviamente hanno le loro ragioni, in effetti il turismo costa e pesa sui territori da amministrare, ma non dimentichiamoci che spesso ci dobbiamo scontrare con un sistema dei servizi pubblici e locali che stimola i turistici a scappare e non tornare più.

Ebbene, le tasse vanno pagate, gli enti locali sono oramai sempre più poveri, ma non dobbiamo sottovalutare l’impatto che una nuova imposta potrebbe avere su uno dei settori più importanti del paese, che però da anni sta soffrendo di una forte crisi strutturale, che sopravvive grazie solamente a Madre Natura ed allo sforzo immane dei piccoli imprenditori del settore, oramai arrivati al limite.
Di fronte a questo scenario – conclude l’UDC –  sarebbe opportuno che il Governo riaprisse la partita e tornasse a verificare la sostenibilità di questa imposta; nel caso decidesse di mantenerla, ma ciò non è auspicabile, sarebbe opportuno modificarla ed eventualmente applicarla obbligatoriamente a tutti i comuni (le strutture ricettive possono lavorare bene, anche se non sono in località turistiche), così com’è concepita attualmente non va assolutamente bene».

Luigi Coppola
(Segretario Provinciale UDC Livorno)

Scritto da il 20.12.2011. Registrato sotto cronaca, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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