PIOMBINO: DANIELE QUINTI REVOCATO DA CONSIGLIERE DEL PD

A Daniele Quinti, consigliere di Quartiere a Fiorentina-Populonia in carica PD, famoso per essere uno dei promotori del Comitato “Giù le mani da Baratti, è stato “democraticamente” revocato l’incarico dall’Unione comunale del PD di Piombino. Riportiamo un commento di Enrico Nannini e lasciamo spazio libero ai commenti in fondo all’articolo.

«Ho conosciuto Daniele QUINTI – inizia Enrico Nannini – tramite il Consiglio di Quartiere Fiorentina – Populonia . Siamo stati nominati consiglieri di quartiere all’inizio di questa legislatura ,lui dal PD ed io da SEL.
Io avevo già fatto delle mie iniziative civiche ( più o meno valide) ,probabilmente a SEL interessava avere un’antenna attiva dalle mie parti (anche se non iscritta) ,a me non dispiaceva ed ho accettato.
E’ probabile che a suo tempo  tra Daniele e il PD sia avvenuta la stessa cosa e così abbiamo avuto modo di conoscerci.
Poi lui ha dato vita al Comitato Giù le Mani da Baratti insieme ad altri . Si è meritato qualche stelletta nel campo della partecipazione e della salvaguardia di un bene prezioso del nostro Quartiere (e non SOLO) con un rilievo che è arrivato a livello nazionale. Con quell’iniziativa ,di cui ne è stato portavoce, ha coinvolto molte persone e forse si è sentito distante ed isolato rispetto al Partito che lo aveva nominato (e di cui non era ,comunque, iscritto).  Si è avvicinato a SEL e ne è entrato a far parte. Esistono, mi pare, diversi dilemmi per questa situazione .

E’ giusto che lui sia ancora nel Consiglio di Quartiere ? secondo me sì. Mi sembra che ,al di là delle opinioni che uno ha, Daniele ha ampiamente dimostrato di interessarsi delle cose che avvengono nel nostro territorio e quindi merita di restare nel Consiglio di Quartiere.
E’ giusto che lui resti nel Consiglio di Quartiere dove è arrivato perché nominato da un partito che lui ha ,al momento, lasciato per un altro partito? Può darsi che mi sbagli ma questa è una questione inferiore alla precedente . Non è secondo me con la bandiera o con la tessera che si dovrebbe stare nel Consiglio ma con la ricerca del bene comune (o almeno per come uno lo vede) del nostro territorio.

A me pare un peccato far rinunciare l’istituzione Consiglio di Quartiere ad una personalità così interessante. Per dirla in parole povere: qui non siamo dalle parti dei vari SCILIPOTI. Qui c’è uno che ci crede in coerenza con le sue idee e la sua sensibilità .

Io non ho grandi esperienze di Consigli ma forse potrebbe aiutare a sciogliere un po’ la freddezza che sembra intravedersi nei suoi confronti ma anche in certi rapporti tra i consiglieri della maggioranza magari facendo qualche riunione apposita. Ricordo che quando siamo stati nominati prima dell’insediamento ufficiale del Consiglio di Quartiere ci siamo riuniti in preconsiliare come consiglieri di PD e SEL . Magari potremmo farlo più spesso e potremmo raggiungere un’azione più coesa . Potrebbe essere un bel segnale ,nel nostro piccolo, per l’alleanza del centro sinistra.

Tutte queste riflessioni le ho portate perche il fatto è che il PD ha chiesto a Daniele di dimettersi per far posto ad un altro consigliere che ,al momento, è di sua fiducia.
Spiace dirlo ma ,anche se la norma fosse dalla parte di questa decisione,  siamo quasi in un’ottica da Porcellum dove i rappresentanti dei cittadini sono nominati dalle segreterie .
Io prego di prendere atto che talvolta quando un partito fa delle scelte non trova sempre consenso e forse Daniele è la spia di uno spostamento di opinione di più persone. Capita .

Il PD (nella fattispecie il segretario comunale ed il segretario di sezione) dicono che non è più una sua espressione politica . Nessun cittadino dovrebbe essere proprietà di qualcun altro . Se uno cambia idea forse è cambiata espressione politica anche intorno a quel consigliere .
Penso  – conclude Nannini – che il PD avrà modo di candidare un altro elemento di sua fiducia nella prossima legislatura. Spero che dimostri questa pazienza e questa lungimiranza. Credo sia giusto prevalga una logica di qualità più che di quota di partito».

Enrico NANNINI
Consigliere di Quartiere Fiorentina Populonia

________________________________

Partito, Democratico  UNIONE COMUNALE PIOMBINO

Piombino, 10/11/2011

Al Sig. Quinti Daniele
Al Presidente del Quartiere Populonia — Marini Mauro All’ Assessore al Decentramento — Giorgi Sergio
Alla Presidente del Consiglio Comunale — Mataloni Maida

Egregio Sig. Quinti Daniele,

Siamo a scriverle per metterla a conoscenza che il Partito Democratico di cui lei è tuttora espressione Politica nel Quartiere Fiorentina / Populonia, su delega del Partito medesimo, intende revocarle l’incarico.

Questa decisione è maturata in seguito alla sua adesione esplicita ad altra forza politica . In considerazione di ciò il Partito Democratico ritiene di dover nominare in tale ruolo una persona che condivida la linea Politica del Partito Democratico e sia espressione politica del partito all’interno del Quartiere.
In ragione di quanto sopra il Partito Democratico indica ín sua sostituzione la Sig.ra SILVESTRI Alessandra quale nuovo referente del Partito medesimo nel Quartiere Fiorentina — Populonia.

Il Partito Democratico trasmette la presente anche agli Organismi competenti per le procedure del caso.

Il Segretario dell’Unione Comunale

Scritto da il 17.12.2011. Registrato sotto Foto, Lettere, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

21 Commenti per “PIOMBINO: DANIELE QUINTI REVOCATO DA CONSIGLIERE DEL PD”

  1. francesco

    il vero volto del pd!

  2. Daniele Quinti

    Sono dispiaciuto questa mia vicenda sia diventata un caso mediatico.
    Spero che tutta la vicenda si risolva senza troppe polemiche. Credo però fondamentale a questo punto, inviarvi la mia mail che dopo aver ricevuto la comunicazione da parte di Landi e Mercati, ho ritenuto inviare ai mittenti, chiaramente per correttezza ho ritenuto importante inviare anche a tutto il consiglio di quartiere di Fiorentina Populonia.

    Distinti saluti

    Daniele Quinti
    ____________________________

    Egregi  Sig.ri.Daniele Mercati e  Lara Landi

    Vi scrivo questa mia, allegandovi la raccomandata che voi mi avete inviato.

    Credo indispensabile, innanzitutto fare delle precisazioni, io non sono mai stato iscritto al PD, non mi è mai stato chiesto quale fosse il mio orientamento politico, questo ne al momento in cui è stato chiesta una mia partecipazione ai lavori del quartiere Fiorentina Populonia, ne in nessun altro momento.
    Certo sono stato elettore e simpatizzante del PD, ma questo è un altro capitolo.

    Leggendo comunque il “Regolamento Comunale per il funzionamento dei quartieri” non riesco a capire su quale articolo si fonda la vostra intenzione in merito alla revoca del mio mandato di consigliere di quartiere, per questo  motivo chiedo a voi su quale articolo del sopraddetto Regolamento è argomentata  la vostra richiesta.

    Distinti Saluti

    Daniele Quinti

  3. Riccardo

    Io invece spero proprio che diventi un caso politico mediatico. La lettera inviata a Quinti è arrogante e descrive in modo chiaro la democraticità del PD e dei suoi rappresentanti locali, una vergogna appunto metodi da partito sovietico. Il PD dovrebbe far chiarezza nel loro partito intriso di affari, alle volte poco chiari. Quinti ha difeso una parte importante del nostro territorio, un partito lungimirante gli avrebbe dato spazio invece di epurarlo.

    PS. il mio voto il PD non lo prende più. epurate altri, a iniziare da chi ha firmato la lettera.

    Riccardo

    Effettuate piccole Rettifiche al testo dalla Redazione che non hanno modificato il senso del messaggio.

  4. Simona L.G.

    scusate non capisco : SEL non è in maggioranza col PD a Piombino ? bella maggioranza ! cosa faranno ora gli eletti in consiglio in quota SEL, come minimo dovrebbero dimettersi per solidarietà !
    Oppure una parte di SEL ‘puzza ‘ già come i comitati ?
    Un consiglio a tutti gli ex ‘compagni’ attenzione le vostre manovre di sopravvivenza assomigliano molto a cercare vuotare il mare con un cesto ! più vi arroccate in difesa e più i topi scappano dalla nave.
    Perché la battaglia per il territorio ( la vera colpa del Quinti ) viene sempre più compresa e condivisa !

  5. Luca

    La domanda che voglio fare al segretario dell’Unione Comunale è:
    se è vero che il Quinti non ha mai preso la tessera del PD, allora vuol dire che il partito lo ha scelto in qualità di tecnico per i suoi meriti. Allora, visto che di meriti ne ha avuti parecchio anche a posteriori (il comitato per baratti è stato un indubbio successo nella tutela del paesaggio) perché volerlo allontanare oggi se si è avvicinato ad un altro partito?

    Seconda domanda: Non è che dietro questa scusa si nasconda in realtà proprio la punizione che alcuni “democratici” vogliono infliggere a Quinti proprio per aver impedito con il Comitato la cementificazione di Baratti?

    Se così non è, mi piacerebbe sentire un commento ufficiale della segreteria del partito in proposito (sia per il Quinti, sia per Baratti) che non sia però una serie di sterili parole demagogiche, alle quali siamo abituati da fin troppo tempo…

  6. zeno

    non trovo niente di scandaloso in una semplice lettera dove un partito revoca i compiti e le funzioni di un suo rappresentante.
    Il sig Quinti ne esce come persona garbata e il suo impegno può mandarlo avanti anche senza restare legato ad un partito.
    Cambierebbe qualcosa se a piè di pagina della lettera di revoca ci fosse scritto “più amici di prima”?

  7. Mercati Daniele

    Scusate ma vorrei fare alcune precisazioni . Credo che in questa vicenda non ci sia niente di arrogante e niente che possa richiamare atteggiamenti da partiti Sovietici. Credo anche che chi afferma questo e cose ben più gravi dovrebbe firmarsi o quante meno chi gestisce il sito dovrebbe prenderne le distanze .
    Sul fatto Quinti credo che ci sia poco da aggiungere , Quinti era stato nominato in quota Pd nel momento in cui il Quinti decide di aderire formalmente ad altro Partito avrebbe dovuto rinunciare alla nomina ricevuta.
    Vorrei per correttezza dire , Quinti era stato nominato perchè simpatizzate ( per sua stessa affermazione ) , a Quinti non è stato chiesto di dimettersi nel momento in cui ha aderito ad un comitato . Quindi tirare in ballo Baratti mi sembra una forzatura.

  8. Sulla frase “o quante meno chi gestisce il sito dovrebbe prenderne le distanze” vorrei specificare che il giornale e il suo direttore prendono generalmente “le distanze” da qualunque opinione altrui… perché tutte hanno una loro dignità.
    La redazione corregge o cancella i post solo nel caso questi siano offensivi o contengano parole ingiuriose. In tutti gli altri casi noi li pubblichiamo senza commenti ne censure.

    Saluti,
    Giuseppe Trinchini

  9. Carla Bezzini

    A questo punto credo doveroso esprimere un parere.
    Prima di tutto esprimo il mio apprezzamento alla redazione del giornale e al Sig. Trinchini, in quanto stanno svolgendo un ruolo importante nell’informazione cittadina e rappresentano una piazza (quindi per definizione un luogo aperto) di confronto e di dibattito. Evocare censure è a dir poco, inopportuno. Una forza politica, che si richiami alla rappresentatività e al radicamento nel territorio, non dovrebbe temere le opinioni altrui, ancorchè di dissenso, né evitare il confronto sul merito.

    Detto questo, voglio sollevare alcuni interrogativi.
    In merito alla forma, sottoscrivo pienamente la garbata e interlocutoria lettera di Quinti, il suo richiamo al regolamento comunale per il funzionamento dei Quartieri e il suo malcelato disappunto per il modo distaccato e perentorio con cui gli sono state “richieste” le dimissioni, senza che prima si sia cercato un confronto o che la questione sia stata posta in discussione all’interno del quartiere stesso.
    Il regolamento non prevede le dimissioni di un componente per la sua adesione ad un partito politico e questo ci può indurre a discutere sulla validità normativa della revoca. Tanto più che Quinti non è mai stato tesserato PD ed è stato scelto per il suo interesse alla partecipazione democratica e per la sua attiva sensibilità ai problemi del territorio. Requisiti che non sono venuti meno.

    Il segretario dell’Unione Comunale sostiene di “dover procedere alla revoca per poter nominare al posto di Quinti una persona che condivida la linea politica del Partito Democratico”. Cosa dobbiamo pensare? Che Quinti ha fatto scelte contrarie alla linea politica del PD? A nessuno risulta si sia mai verificato niente del genere: l’unico dissenso espresso è stato in merito alla ben nota vicenda Baratti, dove in ballo non c’erano posizioni politiche, ma scelte di vitale interesse per la difesa del patrimonio paesaggistico e ambientale: valori di primo e indiscutibile interesse anche per il PD.
    Dovrebbe essere caso mai il Consiglio di Quartiere a chiedere le dimissioni del Quinti per inadempienze o per prolungate e immotivate assenze o per atteggiamenti lesivi del consiglio stesso. Rispetterei, senza esitazione alcuna, un simile pronunciamento. Ma non è questo il caso.
    Ma allora il problema qual è? Forse una concezione proprietaria delle istituzioni rappresentative, che antepone gli interessi dei partiti a quelli di un reale funzionamento delle istituzioni democratiche?

    I consigli di quartiere sono nati come strutture del decentramento democratico , come primo livello di partecipazione dei cittadini alla gestione del proprio territorio. Non sono nati come strumenti dei partiti o come loro appendici .
    Un’ultima questione, infine. La scelta di Quinti è stata quella di aderire ad una forza politica che a Piombino si colloca nella maggioranza: non sarebbe stato più corretto chiedere un incontro con la segreteria di SEL e affrontare il problema in quella sede? Ma soprattutto, è questo il concetto che abbiamo di alleanza all’interno del centro sinistra? Quale messaggio ne scaturisce?

    Mi sembra quindi che il problema vada ben oltre il semplice aspetto burocratico e normativo e assuma invece una valenza significativa per la partecipazione democratica nelle nostre istituzioni e per i rapporti all’interno della maggioranza.
    Serve ora , credo, un chiaro pronunciamento sia da parte dell’Assessore alla partecipazione e al decentramento, sia da parte della Commissione Tecnica Comunale.

    Carla Bezzini

  10. luca 2

    hai capito, oltre a praticare le espulsioni vorrebbero anche la censura! bella democrazia. Valutino il consigliere per quello che fa in consiglio e non per la sua appartenenza. Contano più la competenza e la capacità o la fedeltà alla linea? In ta caso bisognerebe concludere che è megio essere servi che bravi.

  11. Riccardo Gelichi

    Chi osa alzare la testa dal giogo del potere, di solito la perde; e il potere ormai non ha più un colore.

  12. Luca 3

    Non capisco tutto questo dibattito per un semplice avvicendamento…..
    Quinti era stato nominato in quota al Pd dal PD stesso e non da una elezione!!!!! Se adesso si è iscritto a sel, credo sia giusto oltre fondamentale che quel posto torni sotto l’espressione del partito che lo ha nominato.

    PS Qualcuno invece in altre circo”stanze” dimentica sotto quale casacca e da chi ha preso i voti(quelli si dei cittadini)quel qualcuno avrebbe dovuto avere il coraggio di dimettersi, invece di sfruttare un palcoscenico che altrimenti non avrebbe sicuramente calcato

  13. finisce che mi farete sentire in colpa per aver minimizzato la revoca al rappresentante di quartiere.
    Vorrei far presente che il signor Quinti è stato esonerato da un incarico e non spedito in un gulag…chi scrive non ha mai avuto nulla a che fare con il pd e tantomeno con il comnusmo in genere. Ho votato tanti anni fa per Berlinguer perchè mi sembrava un buon maestro che però ahimè non ha storicamente validi discepoli.
    Se il signor Quinti non è compatibile con il PD è un suo problema e sarà suo dovere in una prossima occasione mettere a frutto le proprie capacità schierandosi altrove stando molto attento a non cadere dalla padella nella brace.
    Se va male un fidanzamento non vuol dire che nella vita non ci si potrà mai più sposare.
    Sig Quinti si faccia una bella vacanza e trascuri il turbinio di questa tempesta in una tazzina da tè…..auguroni

  14. Riccardo

    Chiedo scusa al direttore e ai lettori se le mie parole sono state inopportune, sono state dettate dalla rabbia, chiedo scusa appunto, ho un età ormai da pensione e sono stanco, sono arrabbiato per come è stato distrutto il partito che ora, dopo molti passaggi e fusioni si chiama PD.

    Non si capisce quale è il vero problema, Quinti è una novità nel territorio, il PD avrebbe fatto bene, lo ripeto, a ascoltare a aprire una discussione ma come al solito ha prevalso la volontà di colpire. Non si capisce che voler “Lottizzare” le istituzioni è la cosa più grave e oscena che la politica possa fare, e purtroppo qui, qualcuno prova ancora a giustificare questo modo distruttivo di procedere.

    Per quanto mi riguarda mi sarebbe piaciuto che il PD si concentrasse su i suoi lati oscuri, dove lavora oggi l’ex sindaco di S.Vincenzo?, Perché Banti prima di lasciare gli uffici ha aumentato la quota di escavazione delle cave di campiglia? ci sono ombre ovunque, Berrighi sembra il gestore unico degli affari, IDV dove sei?

    Detto questo mi congedo, da vecchio elettore del PD spero che si cambi rotta, sono deluso, sono amareggiato, Fabiani così giovane e cosi vecchio, Mercati che difende pratiche di cui la gente non ne vuole più sentire parlare, deluso appunto. Il mio paese Venturina in mano alla lobby del cemento, come anche S.Vincenzo e il PD? tace e mette a tacere che dissente.

    Riccardo.

  15. Luca 3

    Condivido in pieno le parole di Zeno, se il sig.Quinti è una persona capace e valida( e non ho motivo di dubitarne) avrà modo di portare avanti le proprie convinzioni nel partito al quale adesso si è iscritto, il quale provvederà al più presto a” nominarlo” per altri incarichi…………….

  16. lucia

    si ma il problema non è il quinti, ma di un partito (il pd) che non tollera il dissenso, levando e sotituendo come fosse il padrone delle istituzioni. No, le istituzioni sono dei cittadini. La lettera è molto grave, il richiamo alla linea puzza di vecchi tempi. Perché non chiedete ai cittadini del quartiere cosa vogliono?

  17. Riccardo Gelichi

    Signor Luca 3 presumo che si riferisca a me, che sono stato eletto nella liste del PD, ma per fortuna con le preferenze e non una lista bloccata come vorrebbe il suo modello di pensiero. E’ diverso, lo sapeva ? O meglio, la capisce la differenza? Non penso che lei conosca la mia storia fino in fondo se non per sentito dire, e le assicuro che di cose su di me ne hanno dette tante. Io non sono stato abituato a sparare sentenze a destra e sinistra, sa è una fatto culturale.
    La possibilità di un consigliere di uscire dal suo schieramento è sancita da una Costituzione Democratica e io rispondo direttamente ai miei elettori e non al Partito che le assicuro non mi ha portato in dote nessun quartiere con fac simile recante il mio nome in quanto ho rifiutato anche questa bella pratica. Come, non glielo hanno detto ?

    Con sommo dispiacere di molti componenti di quello che era il mio partito sono stato comunque ampiamente eletto. Questa è la democrazia signor Luca3, capisco che per lei possa risultare fastidiosa e poco omologante , ma che ci posso fare, io sono stato cresciuto così, pensi un pò…in una tradizione Comunista, ma di quelle vere però : per una democrazia popolare, per l’eguaglianza, per la giustizia, ma sopratutto contro l’arroganza e l’esercizio di quel potere contro i deboli, che sfacciatamente è stato esercitato anche con il signor Quinti. Poi crescendo ho capito che le cose sono più articolate dell’ideologia comunista.Con le sue parole signor Luca 3 lei dice : Gelichi non può parlare perchè è un traditore senza etica morale, questo è un messaggio che ha una connotazione precisa “l’intolleranza al dissenso e alla democrazia”, a che modello di società si riconduce signor Luca 3 : “l’intolleranza” ? Io lo so molto bene e non è quella liberale.

    Rileggete bene quello che ha scritto la signora Bezzini, è scuola di buon senso e di democratica convivenza. Sono convinto che se ci parlavano con il Quinti senza chiedergli le dimissioni ma con un dialogo franco le dimissioni le avrebbe date lui. Mi scusi la presunzione signor Luca 3, ma io sono uscito dal PD convinto che quello che voleva fare Veltroni non sia mai nato, io mi sento ancora il PD del Lingotto, ma voi qui a Piombino ne portate solo l’insegna. Si rassegni signor Luca3, resto, se volevo una vita comoda sceglievo l’accondiscendenza.

  18. luciano

    ma perché il Tirreno non ha parlato di questo caso politico? ormai sembra un giornale del partito di maggioranza, stando bene attento a non dare noia al potere. Quando un giornale perde la sua indipendenza o è succube dei più forti addio ruolo dell’informazione

  19. Luca 3

    La sua difesa signor Gelichi mi sembra alquanto presuntuosa, io ho sparato nel mucchio e lei si è subito sentito chiamato in causa……. di casi come il suo ce ne sono stati a bizzeffe ed in tutti gli schieramenti politici. La mia era ed è una presa di posizione verso chi viene eletto all’ interno di liste di partito con i voti dei cittadini e poi ottenuto l’obiettivo dell’entrata nel palazzo, non avedo ottenuto quella carica e/o quell’ incarico di prestigio prende altre strade , sfruttando, come ho detto in precendenza, il Palcoscenico.
    Tornado all argomento che più mi interessa, si fa politica nei partiti ed si viene eletti e/o nominati sotto un ,”simbolo” che detta le linee programmatiche, quando si accetta un candidatura o la nomina se ne condividono dette linee, nel momento in cui l’eletto per qualsiasi ragione abbia dei pareri discordi prima ne discute all’ interno del partito, nei congressi ad asempio, dopo di che, se le sue divergenze non hanno un seguito di considerazione,le dimissioni sono la strada da percorrere, per approdare verso lidi più consoni alle proprie idee( vedi Quinti)

    Che bello dire “IO RISPONDO DIRETTAMENTE AI MIEI ELETTORI” quanta demagogia………..
    Sul non sparare sentenze e l’ etica morale ognuno di noi,a volte, dovrebbe farsi un bell’ esamino di coscienza ripercorrendo le proprie storie di vita, ma questo è difficile e sopratutto sconveniente.
    Signor Luciano forse leggiamo “Tirreno” diversi perchè io tutta questa sudditanza non l’ ho notata anzi è vero il contrario cmq posso sbagliami.

  20. Riccardo Gelichi

    Signor Luca 3 lei non ha sparato nel mucchio, e continua a fare illazioni in modo anche poco coraggioso e molto riportato. I casi come il mio sono previsti dalla Costituzione, e il mio diversamente dai casi parlamentari è espressione di preferenze, ma evidentemente lei non capisce la differenza, è una questione culturale e ideologica, ho capito, quella questione per cui ha sempre vinto Berlusconi. Mi dica invece se vuole, quale è il livello di partecipazione alle scelte del PD, partito che sembra conoscere molto bene, gli iscritti elettori quante volte sono chiamati a decidere ? Quale è il livello di condivisione dei programmi, a proposito lei sa quanto del programma da me condiviso nel PD è stato portanto in fondo ? Non penso lo sappia, se lo guardi e vedrà molto poco, perchè non ne chiede conto al suo partito ? Le linee di partito sono roba vecchia e sempre decisa dai vertici, come d’abitudine, vedrà che se si rivede i principi fondanti del PD sono molto lontani dalle linee e molto vicini alla partecipazione e alla gente comune. Quante primarie sono state fatte a Piombino in nome del PD o della coalizione di maggioranza ? L’esamino di coscienza se lo faccia lei signor Luca 3, le illazioni si usano quando non ci sono argomenti, se amavo la disciplina di partito continuavo la carriera militare. Le dico queste cose perchè questa solfa dura da quando ho abbandonato la famosa linea, sa io sarò presuntuoso ma amo la mia testa con i miei limiti, che sono i miei e li rivendico, tutti.

  21. Roberta Barsotti

    Mossa sbagliata.
    In piombinese si direbbe e io dico, … il PD ha “toppato” nei contenuti, nella forma e ritengo anche nella legalità della questione, non credo sia possibile agire in tal modo se e da regolamento di statuto comunale, il punto che regolamenta la gestione dei consigli di quartiere, non descrive tale metodo di avvicendamento consiglieri. Ovvio questo a tutt’oggi, domani mattina magari lo avranno già modificato! Non sono indignata per il comportamento da manuale della politica PD, anzi anche in questo specifico caso gli riconosco il merito della “coerenza”, io mi indigno nell’interpretare alcuni interventi talpa su questa discussione, e le talpe si sa’, alloggiano anche sui blog.
    Al signor Quinti faccio i miei piu’ sentiti auguri di buon lavoro all’interno di questa influenzata società, e a tutti auguro buone feste.
    Roberta Barsotti.

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