LETTERE AL CORRIERE ETRUSCO DEL 9 OTTOBRE 2011

PASSAGLIA RIFLETTE SULLA SITUAZIONE POLITICA A SUVERETO

«Come consigliere comunale quasi sempre presente in Consiglio comunale, voglio testimoniare la mia stima per Jessica Pasquini e confermarla anche nei confronti del nostro capogruppo Giuliano
Parodi, tutti e due fatti oggetto di offese pesanti e ingiustificate da parte del PD locale che evidentemente non ha digerito l’uscita della Pasquini dalla maggioranza. Non avendo le capacità di rispondere sui veri problemi del paese, parlano d’altro e non hanno nemmeno il coraggio di rispondere alle critiche mosse dalla consigliera uscente. Tutti quelli che frequentano il Consiglio sanno bene che la Pasquini ha detto la verità, cioè che troppo spesso i consiglieri di maggioranza si limitano ad alzare la mano senza neppure informarsi, dicono di no ad ogni proposta che arrivi dalle minoranze senza nemmeno discuterla. Speriamo che altri seguano l’esempio di Jessica dimostrando autonomia e intelligenza. Mi dispiace, ma è vero che non ascoltano e che approvano passivamente tutto ciò che viene dalla loro parte, magari con la speranza di ottenere
qualcosa in cambio. L’esempio più chiaro è quello del Regolamento urbanistico dove le osservazioni fatte dai cittadini di Suvereto che non hanno tessere, dai commercianti del capoluogo e da Uniti per Suvereto non sono state prese in considerazione.

Come si sono comportati con i cittadini, così si sono comportati anche con la Pasquini, non essendo abituati né ad avere una vera opposizione né ad avere persone che ragionano con la propria testa e che chiedono chiarimenti prima di approvare qualcosa, e che non si adagiano semplicemente a ciò che il partito ha comandato. Caro PD cerca di ragionare, non vi accanite  con chi fa il suo dovere di cittadino e di buon consigliere senza altri interessi, ma cercate di essere umili e di ammettere per una volta che avete sbagliato. Offendere Parodi perché fa opposizione e screditare la Pasquini perché si è permessa giustamente di criticarvi non è democrazia. Anzi è questa la vera demagogia che voi tirate sempre in ballo».

Beatrice Passaglia

Consigliere comunale di Uniti per Suvereto

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NANNINI E GLI EFFETTI SPECIALI AL GAGNO

«Che al Gagno si rischiasse la vita più che in altri posti era risaputo. Che Piombino rischiasse l’isolamento ora è un po’ più certo. Se il camion del corriere BARTOLINI che ha “deragliato” Venerdì mattina si fosse messo di traverso alle corsie stradali il traffico sarebbe stato semplicemente bloccato. L’inimmaginabile è avvenuto, l’impossibile speriamo non avvenga mai.

A me era capitato di veder volare un auto nella vigna e non era stata una bella impressione;  chissà come si sono sentiti coloro che hanno sentito e visto il camion davanti casa in quella maniera.

Sulla 2° strada si aspettano sviluppi di una situazione complessa nella speranza che si trovi nel frattempo qualche sistema più semplice ed efficace  di quelli tentati finora (un po’ com’è accaduto con la 3° corsia dove nel complesso la situazione è migliorata grazie ad un muretto buttato giù a Fiorentina ,semplificando).

Gli sforzi per avere almeno un traffico sotto controllo da parte dei vigili urbani con il loro autovelox si vedono perché ci sono spesso accanto al semaforo spento del Gagno . L’autovelox fisso era  una misura troppo severa ed ingestibile.

Io, per un piccolo miglioramento di vivibilità dei cittadini che abitano in questa frazione riproverei con il semaforo a chiamata. I pedoni che attraverserebbero non sarebbero tanti. Il traffico ne risentirebbe poco. Io da alcuni anni vado al Lucca Comics dove c’è un’affluenza da metropoli. Eppure nei dintorni delle mura ,dove la velocità è sostenuta vista la larghezza dei viali, ci sono tutti semafori a chiamata pedonale e mi sembra funzionino bene .

Tornando al TIR che è andato fuori carreggiata vorrei far presente che al Gagno c’è una situazione di gestione di una persona disabile alla quale i servizi di discesa ed ascesa per l’abitazione sono nulli, quasi una prigione.  Lì c’è una situazione da 800. Bene ,quella famiglia in difficoltà è proprio una delle 2 che ha rischiato di vedersi il camion sul tetto di casa . Non sarebbe l’ora che gli enti preposti gli risolvessero qualcosa ?

Concludo con le parole della figlia della diretta interessata che risponde alla mia domanda per via mail “Come state?”:
«Stiamo tutti bene grazie ,in 40 anni che abito qui non era mai successo, quindi dobbiamo domandarci se le cose devono andare veramente cosi, che non si riesca a fare niente mi sembra inverosimile, andiamo sulla luna e non si riesce a dimostrare che la densità del traffico per questa strada e insostenibile e che gli abitanti del Gagno sono stati condannati alla pena di morte. Vorrei sapere chi è stato il progettista della viabilità e chi l’ha varata se ha ritenuto opportuno addossare ancora di più i mezzi in transito al centro abitato senza però avere fatto delle perizie alle barriere di contenimento.. Ti ringrazio dell’interessamento e se è possibile fare qualcosa telefonami . Valeria»

Enrico NANNINI

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MOSCHINI: L’AUDIZIONE DI FEDERPARCHI AL SENATO

Come preannunciato dopo un ampio dibattito negli organi dirigenti della associazione, Federparchi è stata ascoltata dalla Commissione ambiente del senato sul testo della legge attualmente in discussione che modifica la 394.

In un ampio documento sono stati raccolte le osservazioni e proposte riguardanti i vari  emendamenti al testo.

In premessa Federparchi auspica che si tenga conto anche del rapporto con rete Natura 2000, della classificazione delle aree protette e del recupero della pianificazione paesaggistica all’interno di quella delle aree protette. Osservazioni opportune e condivisibili. Ciò che tuttavia colpisce di questo puntuale documento è che le osservazioni riguardano esclusivamente gli emendamenti e non gli articoli della legge che ne connotano la sostanza proprio rispetto alla legge 394. Nella premessa del documento della associazione si accenna, ad esempio, al fatto che per  alcuni aspetti le cose in questi anni non hanno funzionato in modo macroscopico. Tra queste cose vi è stato e vi è senz’altro il comparto delle aree protette marine. Tanto è vero che questa legge è partita esclusivamente per far fronte a questa delicatissima e irrisolta questione. E a conferma i primi articoli della legge  -come sappiamo- hanno vulnerato la legge quadro proprio su questo punto, sottraendo alle regioni qualsiasi competenza in materia e senza uno straccio di giustificazione e motivazione. Sorprende quindi non poco che nel documento di Federparchi non ricorra neppure la parola aree marine, e quando si parla di composizione degli enti mentre si parla di agricoltori, etc non si faccia parola delle rappresentanze dei pescatori negli enti, tante volte rivendicata nel passato più e meno recente. Il silenzio sta a significare che questa ipotesi di stravolgimento della legge quadro che in va in direzione opposta a quella auspicata e indispensabile da cui – a parole- si erano prese le mosse, va bene ai parchi? Va bene alle regioni e agli enti locali la cui presenza non è prevista neppure  nel comitato nazionale dei parchi di cui il documento di Federparchi non fa parola?

Sotto questo profilo anche al lettore meno addentro a questi temi non può sfuggire la sproporzione tra le considerazioni dedicate alla caccia e alla fauna e al resto, che come abbiamo appena detto, viene omesso o sorvolato. E’ certo positivo il testo del Senato preveda il superamento della separazione tra il piano del parco e quello socio-economico come giustamente sottolinea Federparchi. Ma l’unificazione non può e non deve significare che così ora si possono aprire o spalancare le porte a interventi –socio-economici- che snaturerebbero il ruolo e le finalità delle aree protette specie se raccordate a rete Natura 2000. E anche i troppi ricorsi previsti alle royalty specie se nulla viene detto sui doveri dello stato e delle altre istituzioni di sostenere i bilanci dei parchi come avviene in tutto il mondo, appare più che sospetto nel momento in cui anche autorevoli esponenti istituzionali ritengono che ciò non sarebbe eticamente corretto. In altri termini i parchi come i monumenti dovrebbero  arrangiarsi facendo gli esattori più che i gestori e i pianificatori del territorio e dell’ambiente.

Insomma ci sono troppi silenzi e omissis su una legge che per tanti  versi appare decisamente una toppa peggio del buco.

Renzo Moschini

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