IL 12 E 13 GIUGNO CON L’ACQUA PUBBLICA FINE DEI PROBLEMI CON ASA?

Riportiamo integralmente un intervento del Comitato Referendum Acqua pubblica relativo ai prossimi referendum che si terranno il 12 e 13 giugno sull’acqua pubblica, sul conflitto d’interessi e sul nucleare. Tre appuntamenti da non perdere per chi vuole cambiare qualcosa in Italia.

«I referendum sull’acqua, che si terranno il 12 e 13 giugno, prevedono di abrogare la norma che impone la privatizzazione della gestione, impedendo la scelta di mantenere una gestione pubblica anche là dove tale opzione viene ritenuta maggiormente vantaggiosa dagli enti locali.

Ricordiamo che in molte realtà italiane questa è stata la strada scelta da amministrazione di opposti colori politici e che Mediobanca ha individuato come virtuose proprio gestioni completamente pubbliche che hanno minori perdite nella distribuzione e minori costi delle bollette.

Inoltre, si abolisce la norma che garantisce una retribuzione garantita per i privati che si inseriscono in questo settore, per la precisione il 7% del capitale investito, con buona pace del principio di concorrenza e rischio d’impresa.

Nelle dichiarazioni di Asa, pubblicate in data 1 aprile, si afferma che “non è vero che paga di più chi consuma di meno”. Purtroppo tale annotazione è irricevibile se non cercando di stravolgere il senso di quanto emerso nell’assemblea in cui tale affermazione è stata fatta. Per completezza: i territori che hanno visto crescere fra le popolazioni una maggiore consapevolezza della risorsa, arrivando meritoriamente a risparmiare acqua (basti per tutti l’esperienza di Publiacqua), hanno visto crescere le tariffe proprio per garantire la retribuzione del 7% sopra citato. Anche ASA quest’anno ha aumentato del 5% il costo dell’acqua, (5% + 1,5% di inflazione) proprio per i consumi più bassi rispetto alle previsioni.

In parole povere, una gestione responsabile dell’acqua richiede la tutele della risorsa idrica sotto vari aspetti, tutti contrapposti ad una visione della stessa come oggetto che produca profitto:

– investimenti infrastrutturali,come ristrutturazioni straordinarie o manutenzione degli acquedotti,

– opere di aumento della penetrazione delle acque di superficie verso le falde (ravvenamento), etc. Per un’impresa privata sono costi passivi, da fare se imposti, come le tariffe che stimolino, incentivandolo, il consumo consapevole e il risparmio di acqua.

Si capisce che la riduzione dei consumi, a parità di costi, porta alla riduzione dei ricavi e quindi all’aumento delle bollette, è purtroppo innegabile, ma è irrazionale, contraddittorio, induce allo spreco.

Noi vogliamo che si esca da questa logica privatistica, innanzitutto vogliamo non pagare al privato quell’esoso balzello del 7% del capitale investito, poi vogliamo che proprio attraverso l’uso razionale e il risparmio idrico si riducano i costi, per opere faraoniche come il tubone della dorsale tirrenica e il dissalatore, i costi dell’energia elettrica del pompaggio dell’acqua dai pozzi e per il trasporto a lunga distanza e si rendano autonomi i vari bacini, come la Val di Cornia e l’Elba.

Siamo consapevoli che queste sono logiche lontane dalla gestione privatistica di una società ed è per questo che invitiamo tutti ad andare il 12 e 13 giugno a votare i referendum per l’acqua pubblica».

Comitato Referendum Acqua pubblica

Scritto da il 6.4.2011. Registrato sotto politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “IL 12 E 13 GIUGNO CON L’ACQUA PUBBLICA FINE DEI PROBLEMI CON ASA?”

  1. Mario Gottini

    Premetto che non credo che i partiti, da soli, siano in grado di orientare l’opinione pubblica. E’ per questo che ritengo che ognuno di noi debba impegnarsi, per quello che può e sa, per ottenere il raggiungimento del 50% + 1 dei votanti ai referendum del 12 e 13 giugno. Acqua, Nucleare, Giustizia … solo far sapere che si deciderà su queste cose sarebbe determinante. Infatti pochissimi lo sanno.
    Detto questo, vorrei sapere qual’è la posizione delle varie forze politiche della Val di Cornia, sapendo che non esistono vie di mezzo: si ritiene che l’acqua non può essere una merce, che il ritorno al nucleare vada fermato, che la giustizia debba garantire gli onesti in primo luogo? Allora bisogna parlare, fare iniziative, comunicare, confrontarsi .
    Altrimenti, anche solo cercando di mettere la sordina o mantenere un basso profilo, si fa campagna per l’astensionismo.
    Questo è quanto i cittadini devono avere chiaro, in particolare se iscritti a qualche partito: chi non fa campagna elettorale per i referendum ha fatto una precisa scelta politica a favore dell’acqua ai privati, del nucleale in Italia, del salvacondotto per i soliti noti.
    A futura memoria ….
    Mario Gottini

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