NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 10 GIUGNO

MA PIOMBINO E’ ALLERGICA AI REVISORI DEI CONTI?

Riceviamo e pubblichiamo dal signor  Laguzzi Bruno.

Oggi ho letto nella cronaca locale di Piombino  su “IL TIRRENO” di quanto successo alcuni giorni fa. Se ho capito bene, il  Consiglio Comunale, a maggioranza PD, per la prima volta non ha nominato dei Revisori dei Conti, ma questi sono stati scelti per  sorteggio. Questi Revisori dei Conti hanno dichiarato che il Bilancio  Comunale non andava bene. Allora la Commissione consiliare  si è riunita, a “porte chiuse” (in barba alla trasparenza), e ha di fatto sfiduciato i Revisori  dei Conti (atto che sarà portato in consiglio comunale il prossimo 13 giugno, ndr).

A parte la manovra che dovrebbe far riflettere i cittadini  di Piombino, trovo una similitudine su quanto sta succedendo al porto Marina  di Salivoli /Cooperativa l’Ormeggio.
Il socio Geometra  Pelagatti Mario ( che di recente è stato eletto consigliere) ha  riscontrato delle irregolarità attribuibili alla gestione del Presidente Ferri, irregolarità non tanto per errori gestionali ma riconducibili a fatti che potrebbero stabilire un interesse privato.

Il Collegio dei Revisori dei Conti con il suo Presidente Dottoressa  Faustini (eletta in una recente votazione) ha riscontrato che alcune  delle irregolarità denunciate corrispondono alla realtà.

Allora quelli  che avevano avuto dei “favori” dal precedente Consiglio “vorrebbero”  sfiduciare l’attuale. In poche parole per cancellare il “reato”  basterebbe rifare le elezioni e rieleggere il vecchio Consiglio con il “vecchio” Collegio dei Revisori dei Conti.

Laguzzi Bruno

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PARODI: FUSIONE TRA CAMPIGLIA E SUVERETO, A CHE PUNTO E’?

Riceviamo e pubblichiamo integralmente da Giuliano Parodi di Uniti per Suvereto.

In questi giorni a mezzo stampa, il comitato del SI alla fusione, capitanato dall’ex assessore al bilancio e vice-sindaco di Suvereto, Leo Bruscoli, definisce come sara’ il nuovo comune unico indicando con esattezza anche i giorni e gli orari di apertura degli uffici pubblici, rassicurando tutti che niente cambiera’ e che ogni servizio sara’ immutato.

A parte il fatto che non si capisce sulla base di quale indicazioni, visto che ad oggi non e’ stata fatta da parte delle amministrazioni ne un percorso partecipato ne tanto meno una proposta ufficiale su cui confrontarsi con i cittadini, e soprattutto se niente cambiera’ il comitato ci deve indicare dove saranno i fantomatici risparmi che questa fusione dovrebbe generare.

Spero che non verra’ sbandierata la “grillina” scusa dei tagli ai costi della politica, perche’ azzerare il consiglio comunale di Suvereto con il suo sindaco e la sua giunta (che dal 2014 sara’ ridotto per legge ad 8 consiglieri e 2 assessori) genera un risparmio annuo di poche migliaia di lire, mentre il nuovo comune creato dalla fusione, impone nuove figure istituzionali, come il Presidente del consiglio comunale (carica oggi ricoperta dai rispettivi sindaci) con un indennita’ mensile di circa 1500 euro, quanto un consigliere comunale di Suvereto riceve come totale dei gettoni di presenza di 5 anni di mandato.

Al PD che tanto confida nelle fusioni per creare risparmio ed efficentare i servizi ai cittadini, in maniera provocatoria chiediamo: perche’ non ha il coraggio di proporre un comune unico della Val di Cornia, fondendo tutti i comuni insieme? In quel caso i risparmi sui costi della politica, e nel solo, ci sarebbero, basti pensare che Piombino, San Vincenzo e Suvereto, Campiglia hanno 3 segretari comunali che costano ai cittadini oltre 300mila euro all’anno, abbiamo Dirigenti comunali che fanno in ogni comune le stesse funzioni (e che quindi in caso di fusione verrebbero ridimensionati) che ci costano oltre 500mila euro all’anno

Al di la’ delle chiacchere da bar, ci sono atti concreti su cui Uniti per Suvereto vuol concentrare l’attenzione, inanzitutto l’amministrazione non ha ancora portato in consiglio le nuove funzioni da associare e questo lo riteniamo molto grave perche’ se entro la fine dell’anno questo non dovesse succedere il comune di Suvereto, al di la’ dell’esito referendario, rischia di essere Commissariato.

L’associazione di funzione viene sbandierata come una cessione di sovranita’, e questo e’ errato perche’ per rendere efficace l’associazione deve essere stipulata una convenzione che gestisce i rapporti tra i comuni e gli uffici, e quindi tutto sta nell’efficienza e nella competenza del sindaco e del segretario comunale che stipulano tale atto mantenere o meno autonomia.

In conclusione vogliamo anche ricordare alle Amministrazioni di distinguere l’informazione analitica dalla propaganda, quindi invitiamo a rimuovere dai siti web dei comuni la sezione “comune unico” dove in maniera distorta forniscono informazioni parziali ai cittadini indicando solo i benefici della fusione, tra l’altro la legge vieta ai Comuni di spendere soldi pubblici per fare propaganda referendaria. Curioso leggere sul sito del comune anche informazioni fasulle atte a condizionare le scelte, una su tutte quella sulla Bandiera Arancione, in caso di fusione Suvereto la perderebbe anche perche’ il nuovo comune con oltre 15mila abitanti non potrebbe nemmeno accedere alle selezioni per il semplice fatto che la bandiera viene data ai comuni fino al massimo di 15mila abitanti.

Giuliano Parodi Capogruppo UPS

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IL PSI SUL NUOVO OSPEDALE DI LIVORNO E NON SOLO

I socialisti livornesi, consapevoli che la politica deve mettersi al servizio dei cittadini per meglio rappresentare i loro interessi ed i loro bisogni, a fronte dell’inerzia politico-programmatica ravvisano la necessità di smarcarsi dal vincolo aprioristico delle alleanze che rischia di produrre l’appiattimento per gestire l’esistente senza proporre aggiornamenti delle linee programmatiche necessitati dal nuovo contesto economico e sociale. Anche a livello locale il PSI nell’interesse generale dei cittadini deve aggiornare la propria analisi sulle priorità in stretta sintonia con le disponibilità finanziarie realmente perseguibili.

Sulla base di queste considerazioni ed alla luce di quanto riportato a più riprese dalla stampa locale in questi giorni sul progetto del Nuovo Ospedale, i socialisti livornesi, ravvisano la necessità di riconsiderare con maggiore attenzione le opportunità ma anche i limiti che stanno emergendo per la realizzazione di questa grande opera in assenza di un progetto urbanistico e sociale degno di questo nome per di più al di fuori di un adeguato piano regolatore sinora attuato sulla base di varianti avulse da un piano territoriale interfunzionale. Le ulteriori difficoltà riscontrate nel reperimento di nuove risorse rappresentate soprattutto dalla grave e persistente stagnazione delle attività immobiliari rischiano di esporre i cittadini livornesi ad un aggravio di costi e di tariffe per almeno i prossimi 35 anni perché, attraverso il projet financing, possano essere garantiti dal soggetto privato i servizi collaterali e di supporto per l’ottimizzazione funzionale del Nuovo Ospedale. Tale affermazione trova fondamento dalla constatazione che l’ingente onere del piano finanziario interamente a carico della collettività per la realizzazione dell’opera (190 milioni euro, di cui 109 fondo di rotazione regionale da rimborsare, più 81 poject financing privati, oltre ai costi dello spostamento del Pascoli e Villa Serena al IV e V padiglioni attuali da adattare, oltre ai costi della nuova viabilità, ecc. e tenendo conto che gli 81 milioni comportano una concessione per 35 anni circa dei servizi collegati al nuovo ospedale- parcheggi, verde, ristorazione, pulizie, ecc. –  con un canone complessivo annuo a carico della ASL 6 di 32,7 milioni pari alla fine di euro 1.140 milioni) ammonterebbe in conclusione ad oltre un miliardo e mezzo di euro. Il profilo di tale operazione finanziaria verosimilmente si trasformerebbe in un’operazione immobiliare con la vendita (in quanti anni?) del patrimonio ASL6 dopo un cambio di destinazione d’uso che, proprio per la crisi attuale del settore come anzidetto, risulterebbe una svendita del patrimonio pubblico.
I socialisti livornesi ritengono prima di tutto che la buona sanità non si fa solo con i nuovi edifici, ma soprattutto con una nuova organizzazione e specializzazione dei servizi forniti ai cittadini (di recente il Laboratorio MES della Scuola Superiore Sant`Anna di Pisa ha valutato che complessivamente per l’anno 2012 l’ASL6 risulta essere tra le ultime della Toscana e ciò in minima parte è dovuto all’attuale struttura ospedaliera di via V. Alfieri).

I socialisti livornesi, nel ribadire che vanno abbandonati i criteri di cementificazione degli ultimi vent’anni che hanno visto a Livorno realizzare una devastante operazione urbanistica e spericolate lottizzazioni private e con conseguenze negative sulla mobilità, sui servizi, sul centro storico e sulla qualità della vita e,  nel quadro di un regime di “fiscal compact”, della legge di stabilità e di “spending review” a tutti i livelli, particolarmente quello sanitario regionale e locale, ritengono che oggi ci siano le condizioni per rivedere la scelta già maturata della realizzazione del Nuovo Ospedale senza indugiare colpevolmente. La governance è valida se efficiente e tempestiva.
Alla luce di quanto esposto, solo in alternativa i finanziamenti pubblici potrebbero essere destinati al completamento dell’attuale Ospedale e del Porto di Livorno, a maggior ragione visto che Livorno non ha accolto la richiesta del Governatore Enrico Rossi di smantellare la nave Concordia nel nostro Porto, rinunciando così  ad un sostanzioso, certo e nuovo finanziamento della Regione Toscana.
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FOLLONICA: 5 STELLE CONTRO QUALSIASI FORMA DI GHETTO

Il M5S di Follonica, dopo un approfondito confronto tra i cittadini attivi, ritiene di dover esprimere la propria posizione riguardo la vicenda relativa alla questione che sta catalizzando l’attenzione della nostra città in queste ultime settimane e cioè la destinazione del territorio Mezza Luna alle famiglie Rom che si trovano a Follonica.

Il M5S di Follonica, rigettando fermamente ogni strumentalizzazione pseudo-ideologica della vicenda, invita innanzi tutto a riflettere sui contenuti del progetto, che, di fatto, si tradurrebbe nella creazione di un vero e proprio ghetto, attirando inevitabilmente altri gruppi di nomadi.
E’ sufficiente una visita in molti e noti quartieri periferici di alcune delle nostre città, per rendersi conto del profondo degrado civile, morale e sociale che tali scelte hanno determinato, indipendentemente dall’etnia e dalla cittadinanza degli abitanti.

Il Movimento di Follonica rifiuta la miope interpretazione che viene data del concetto stesso di integrazione sociale, che scade, nel progetto in questione, a semplice fornitura di servizi (destinazione d’uso del campo Mezza Luna con allacciamento acqua e luce) in cambio di vaghi impegni comportamentali.
L’integrazione sociale, che rappresenta uno dei paradigmi della democrazia, dovrebbe essere sempre processo condiviso, da tutti gli attori, altrimenti non si discute di integrazione, ma semplicemente di propaganda politica di bassa lega.

Il M5S di Follonica invita pertanto l’Amministrazione Comunale ad una più profonda riflessione, che tenga conto dell’analisi dei comportamenti sociali dei gruppi in questione e ricorda che la volontà di integrazione si esprime, prima di tutto, nell’accettazione incondizionata dei principi fondanti e delle regole delle comunità nelle quali si vuole vivere, in primis: la LEGALITA’.
Laddove tale volontà di integrazione esista, gli interventi dovrebbero essere, comunque, ben diversi dall’emarginazione mediante ghetto, quindi il M5S di Follonica si dichiara fermamente contrario alla realizzazione di un campo sia esso, ROM, NOMADI o di qualsiasi altro tipo. La storia ci ha insegnato che la politica della ghettizzazione, comunque mascherata e seppure imbellettata di falso progressismo, non ha mai dato risultati positivi né alle comunità ghettizzate, né a quelle ospitanti.
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ENERGIA, A MONTEROTONDO M.MO SI CHIUDE IL CONGRESSO EUROPEO DELLA GEOTERMIA. RISORSA IN CRESCITA IN TUTTO IL MONDO

Larderello, 7 giugno 2013 – La Toscana si conferma la regione geotermica per eccellenza: si è chiuso questa mattina, presso gli impianti Enel Green Power di Monterotondo Marittimo e di Larderello, l’EGC 2013, ilCongresso Europeo della Geotermia organizzato dall’European Geothermal Energy Council di Bruxelles con la collaborazione dell’European Regional Branch, l’International Geothermal Association, il sostegno dell’Unione Geotermica Italiana e di Enel Green Power in qualità di main sponsor.

Oltre 450 esperti, rappresentanti di Aziende, Associazioni ed enti di ricerca geotermica provenienti da tutta Europa e da molte altre parti del mondo (Stati Uniti, Australia, Cina, Giappone, alcuni Paesi dell’Africa) hanno discusso dal 4 al 6 giugno al Palazzo dei Congressi di Pisa sulle prospettive della geotermia in Italia, in Europa e nel mondo.

Tra le principali novità vi è quella di un settore, quello geotermico, che ha ricominciato a crescere in tutto il mondo, a partire da Stati come la Germania dove in alcune aree si registra un incremento dell’80% della geotermia per usi elettrici e termici. Altro filone innovativo su cui investire è quello degli impianti ibridi, che integrano la geotermia con la biomassa, con il fotovoltaico o con il solare termico; proprio in Toscana troveranno attuazione alcuni progetti geotermia/biomassa. Infine, i partecipanti hanno riflettuto sull’importanza di insistere sull’innovazione tecnologica per gli impianti tradizionali ad alta entalpia, prendendo ad esempio le centrali Enel Green Power della Toscana che sia a livello di inserimento paesaggistico che di tecnologia si attestano sui migliori standard.

La giornata conclusiva a Monterotondo Marittimo e Larderello ha visto i partecipanti al Congresso, divisi in gruppi, visitare le manifestazioni naturali di Sasso Pisano a Castelnuovo Val di Cecina (Pi), il Parco delle Biancane di Monterotondo Marittimo (Gr) e Larderello (Pi). In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how che esporta in tutto il pianeta. Le 32 centrali geotermoelettriche, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto (aree geotermiche di Larderello, Lago, Radicondoli, Piancastagnaio e Amiata grossetano e senese, Monteverdi M.mo e Val di Cornia), producono il 26% del fabbisogno elettrico toscano.
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VELA/ELBA: L’AGONISTICA CVMM IN TRASFERTA SUL GARDA

Marciana Marina, 6 giugno 2013 – Trasferta sul lago di Garda per i ragazzi della squadra agonistica del Circolo della Vela Marciana Marina che a Salò hanno preso parte alla terza Regata Nazionale della classe L’Equipe.

I due giorni di regata sono stati caratterizzati da vento leggero che ha reso ll campo di regata particolarmente impegnativo e tattico: quattro le prove per i velisti Under 12, cinque per quelli della categoria Evo.

Nella categoria Under 12, quella dei più giovani equipaggi in gara, la vittoria è andata a un team elbano di Marina di Campo, Di Pede/Mibelli, mentre  gli equipaggi portacolori del Circolo della Vela Marciana Marina Lorenzo Marzocchini/Paolo Arnaldi (parziali 6-3-3-4) e Antonio Salvatorelli/Edoardo Gargano (parziali 1-4-7-6) hanno conquistato rispettivamente il secondo e il terzo posto della classifica finale. Il più giovane velista del CVMM Lorenzo Paolini ha partecipato alla manifestazione in equipaggio con Tommaso Gazzarri, timoniere del Circolo Nautico Follonica concludendo al posto d’onore (parziali 4-2-2-2-).

Nella categoria Evo il primo posto della classifica finale è stato appannaggio dell’equipaggio loanese Abruzzese/Silvano: i portacolori del CVMM hanno concluso la loro prova  rispettivamente al quinto, Riccardo Groppi/Dennis Peria (parziali 4-4-3-8-3), al sesto, Giulia Arnaldi/Ludovica Di Tavi (parziali 9-5-6-5-11), all’ottavo, Samuel Spada/Jacopo Peria (parziali 5-6-11-14-8) e al tredicesimo posto, Ruben Spechi/Lorenzo Sardi (parziali 12-10-13-17-12).

Il prossimo appuntamento per L’Equipe la Regata Nazionale che si disputerà sul lago di Bracciano, a Trevignano Romano presso il CV3V il 29 e 30 giugno e che sarà immediatamente seguita da tre giorni di raduno Nazionale in preparazione del Campionato Europeo di fine luglio in Polonia cui anche i ragazzi del CVMM prenderanno parte.
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PIOMBINO: PRESENTAZIONE INTERPELLANZA RELATIVA ALLE PALAZINE LOC. POZZETTI

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

Il sottoscritto Luigi Coppola, Consigliere comunale appartenente al gruppo Unione di Centro, ai sensi delle disposizioni previste dall’art. 45 dello Statuto comunale e dagli art. 35 e 36 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, presenta la seguente interpellanza alla quale chiede sia data risposta scritta ed in Consiglio Comunale:

premesso che: la vicenda delle palazzine in località Pozzetti continua ad essere uno degli argomenti all’ordine del giorno nell’opinione pubblica ed i cittadini si aspettano risposte precise, visto che i lavori continuano ed il belvedere sta definitivamente scomparendo.

E’ evidente che a parte la sanzione comminata di € 100.000 non vi sono state altre implicazioni o restrizioni e la costruzione procede senza sosta, come previsto.

Oltretutto, la ditta costruttrice ha fatto ricorso al TAR ritenendo inadeguati e troppo onerosi i provvedimenti sanzionatori, trattandosi di una semplice difformità e non di un abuso vero e proprio.

In effetti sotto il profilo tecnico ed amministrativo è presumibile che vi siano motivazioni valide per appellarsi, ma dal punto di vista politico si rileva un’oggettiva difficoltà nell’affrontare la questione in modo determinato.

Di fatto, nonostante tutto, vi è il serio rischio che alla fine tutto si risolva solamente con una sanzione, qualora il TAR ne determinasse la congruità, come prevedibile.

A fronte di ciò si presenterebbe una situazione fortemente anomala anche se legittimata dalle normative regionali, che però pregiudicherebbe pesantemente la credibilità generale delle Istituzioni.

Sarebbe stato forse opportuno intervenire anche in modo diverso, tentando di perseguire una strada più pesante sotto il profilo sanzionatorio, interpretando la molteplicità delle norme disponibili.

In effetti ad oggi è evidente che la ditta costruttrice abbia ampiamente affermato le proprie ragioni, proseguendo con fermezza nel suo intento, con la possibilità che per sentenza del TAR possa anche ridurre notevolmente la sanzione.

Interpella il Sindaco per conoscere:

-se vi siano stati nel frattempo ulteriori sviluppi della vicenda rispetto a richieste specifiche delle opposizioni di tentare una soluzione collaborativa con la ditta costruttrice;

-se il ricorso al TAR da parte della ditta costruttrice in merito alla sanzione è stato già notificato all’ente o se è solo presunto od annunciato;

-se ritiene di tentare altre soluzioni sotto il profili sanzionatorio, pur coscienti, che comunque in questi casi vi è sempre la possibilità di incorrere in pesanti ed onerosi contenziosi giudiziari;

-se ritiene di informare ulteriormente ed autorevolmente i cittadini per evitare che vi siano strumentalizzazioni che certamente lasciano interpretazioni spesso troppo distanti dalla realtà;

IL CONSIGLIERE

Luigi Coppola

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Scritto da il 9.6.2013. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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