PIOMBINO: PARTITA CON SUCCESSO LA 5° TAPPA DEL GIRO D’ITALIA
Anche se con il dolore per la morte del ciclista Wouter, questa mattina è ricominciato il Giro d’Italia, 5° tappa Piombino-Orvieto. Quello di oggi è un percorso temuto dai corridori, partendo da Piombino per arrivare a Orvieto, 191 chilometri, con lunghi tratti di sterrato negli ultimi 40 chilometri. Le buone condizioni del tempo eviteranno la lotta nel fango dell’anno scorso a Montalcino, ma riserveranno comunque molta polvere ed equilibrio precario. Nel finale, lo strappo di Sferracavallo, 650 metri molto ripidi che catapultano sull’ultimo chilometro.
Piombino ha atteso il giro con particolare tensione e partecipazione dopo il drammatico lutto che ha colpito il Giro. Una “Piombino da CapoGiro”, questo era lo slogan per l’appuntamento di oggi, anticipato da molte manifestazioni locali di successo, come quella organizzata dalla Pro Loco lo scorso 26 aprile con tutte le scuole di canto, oppure come la mostra di foto a tema il Giro d’Italia, raccolte durante l’ultimo mese e raffiguranti volti storici del ciclismo nazionale e locale
Luogo della partenza Piazza Bovio, una delle piazze più belle d’Italia. Davanti a lei il profilo dell’Isola d’Elba, alle sue spalle, dopo il centro storico si scorge l’Acciaio, come il titolo del best-seller di Silvia Avallone ambientato in una fantasiosa rivisitazione della cittadina livornese. Industrie e ciminiere ancora fumanti sono la testimonianza di un’industria siderurgica che, benche in crisi, è ancora attiva e ha lasciato anche un segno nell’urbanistica della città, che a breve sarà parzialmente risolto dalla liberazione dei terreni Ex Siderco.
Ma per Piombino il giro che è partito oggi è stato un importante biglietto da visita e banco di prova per il futuro turistico della città.
Sia gli uffici comunali che il volontariato si sono mossi all’unisono per far sì che tutto andasse bene, come in realtà è successo. Tanti residenti per le strade ed in piazza a vedere gli stand delle varie aziende che partecipano alla manifestazione. Per un paio d’ore tutti sono stati inebriati dalla festa per questa importante occasione che è stata la partenza di una tappa del giro d’Italia. Poi, partiti i ciclisti, in poche ore tutto è tornato come prima, ma oggi è un giorno di festa, per le osservazioni e leeventuali critiche aspettiamo domani.
Intanto vi forniamo il video integrale di ciò che ha fatto vedere la Rai sul canale satellitare Rai Sport 1 a partire dalle 12.27 di oggi:
http://212.162.68.77/newsvodcdn/NewsVod/RaiSport/410682.wmv
Aggiornamento all’arrivo:
Per la cronaca L’olandese Pieter Weening ha vinto la 5/a tappa del Giro d’Italia, Piombino-Orvieto di km 191 conquistando anche la maglia rosa. Giornata spettacolare, con molti brividi e ancora un po’ di paura per la caduta di alcuni ciclisti nella parte sterrata, in particolare per la brutta caduta per Slagter nella discesa ripida.
ma alla tv s’è visto parecchio orvieto e quasi niente piombino!
I politici piombinesi anselmi giuliani pallini sono talmente appassionati di ciclismo da non comprendere la differenza tra sede di partenza e di arrivo della tappa.
Se lo fossero avrebbero disseminato di piste ciclabili la val di cornia richiamando i tantissimi veri appassionati di bicicletta del nord europa.
O bravi! Ed ora sotto con l’incremento economico e turistico. Bella Piombino, no, bella piazza Bovio che esiste perchè nessuno ha fatto un progetto particolareggiato per la sua costruzione e continua a resistere perchè nessuno ci ha ancora messo le mani. Per quanto riguarda il turismo ricordiamo quello che scrissero i due “Turisti per caso” Basta ed avanza. Ma una candidatura alle prossime olimpiadi l’avranno presa in considerazione?
E ci sarà qualcuno in Consiglio comunale che chiederà un rendiconto delle spese?
ma possibile che in questa città ci sia sempre da lamnetarsi su tutto e nn riuscire a distaccarsi da una menalità che ormai nn da più luce?
credo sia inimmaginabile che nessuan persona fornita di buon senso possa mai costruire su piazza bovio o dintorni, credo invece che sia auspicabile anzi necessario che ci si distacchi dalla mentalità conservatrice che ci si ritrova, e guardare più in la delle colonne del gagno, xche oltre nn cè solo le maldive o il mar rosso, ma tante città che son ogni giorno chiamate a rispondere all’ammodernamento dovuto a causa del continuo sviluppo….
cambiate ottica gente…..si è indietro di 30 anni per il solo gusto di dire sempre NO…..chiediamo ai giovani nelle scuole cosea effettivamente loro vogliono per la loro città e lavoriamo x offrirglielo tra 10-20 anni e nn pensiamo a noi ora facendoli poi scappar via dalla loro terra tra gli stessi anni, xche nulla è stato fatto
Stefano, parli come se gli eventi a Piombino fossero la panacea per l’occupazione giovanile, o forse mi sfugge il senso del tuo intervento. Creare eventi importanti può essere una parte di un disegno complessivo di sviluppo che parte dalla pianificazione territoriale, e dalla progettualità. Noi a Piombino siamo giustamente fieri del nostro mare, ma non abbiamo spiagge nella cinta urbana, contiamo le presenze attraverso la costa Est, che è marginale per l’economia generale, soprattutto per il commercio piombinese, ammesso che il turismo possa essere l’alternativa all’industria, e io non lo penso. Credo invece che Piombino, essendo posto di mare, debba potenziare tutte le infrastrutture e le economie legate a questo elemento, dalla portualità alla nautica, la cantieristica e il mercato ittico, la piccola e media impresa. Il turismo può essere cornice importante di un’economia vera che gradualmente si implementa alla siderurgia, purtroppo questa amministrazione, attraverso progetti nati male e finiti peggio, farà ritardare lo sviluppo di Piombino di qualche decina di anni. Oggettivamente non si può inneggiare ad un evento, pur bello e appassionante, che è costato 200 mila euro, quando questa città è al palo su tutto, spero che i cittadini si sveglino un giorno dal torpore, e distinguano le promesse e i bei concerti, pagati con i nostri soldi, dalle concrete opportunità di lavoro per i nostri figli che ad oggi questa bella città oggi non offre.
Sig. Stefano, se non va bene una posizione fatta solo di no, non va neanche bene una dittatura che quei no non ascolta anche se molti sono dettati dalla lungimiranza, dall’esperienza, dall’obbligo di esternare quello che gli elettori vorrebbero. Logico che ciascuno è libero di pensare e votare come vuole,ma quando un voto si trasforma nell’appiattimento di tutte le possibili alternative e si governa solo e soltanto con la forza dei numeri, non c’e democrazia ed allora si può solo dire no a tutto per non sentirci pedine in un gioco che solo pochissimi conoscono. Non ci rimane nient’altro
credo cmq che la mentalità di questa città sia legata ormai alla sola industria che nn da alcuna prospettiva ed oramai nn ha più futuro….produrre acciaio ormai è prerogativa di paesi in via di sviluppo, quelli che hanno soprattutto le materie prime.
lavorarlo è qualcosa di diverso, qualcosa di cui necessita di competenza e sviluppo e che può far più a caso nostro.
ma poi,passeggiate a volte per strada quando l’ìaria è irrespirabile xche sembra di respirare aria di saldatura, si sente il ferro in bocca….ma voi la sentite?ma ci spazzate mai fuori ai terrazzi?ma nn vi fa schifo stendere abiti che si impregnano di polvere nera?o abitate tutti a salivoli?per poi nn parlare della pipì di cane che “decora” ogni metro lineare di palazzo del centro storico……quello si che è un biglietto da visita…ma cosa si offre ai nostri figli?…
mi cadon le braccia al solo pensarci mentre ne scrivo….
meglio nn pensarci via!….