30 Aprile 2025, 07:42

GLI AUGURI DI NATALE DEL VESCOVO SANTUCCI

Ogni anno cerco di dare un contenuto all’augurio che ci facciamo in occasione del Santo Natale. Temo che le parole restino vuote. Ci diciamo e ci scriviamo “auguri”, magari in tante lingue, ma cosa vogliamo dirci? Cosa ci auguriamo?

Quest’anno ho composto così il mio pensiero: “C’è una grande notizia da gridare agli uomini, che Dio ama questo mondo e Gesù, suo Figlio è il Salvatore”. Mi pare infatti di cogliere un senso di stanchezza, di fatica nelle persone che incontro. Quando si parla tra noi non facciamo che lamentarci, facendo eco al telegiornale o ripentendo quanto ci raccontano i giornali. Non si sente una notizia buona, i nostri politici non parlano se non dicendo male gli uni degli altri, non c’è un titolo di giornale che non sia allarme o disgrazia. Viene voglia di cambiare paese, di cercare un posto dove stare tranquilli, di fuggire. Vi ricordate la battuta “Fermate il mondo, voglio scendere!”?(Quino) Eppure è Natale.

Non è solo il 25 Dicembre, è Natale e le nostre strade sono piene di luci, tutti pensiamo a incontrare familiari e amici, pensiamo ad un dono per dire l’affetto e la gioia della condivisione. Anche per chi non è credente è Natale. E’ il ricordo della nascita di Gesù, del Figlio di Dio che si fa uomo. Se Dio viene tra noi per essere uomo come noi vuol dire che Dio ama questo mondo, non un altro migliore, che non c’è! Ama questo mondo, ama noi così come siamo, proprio perché siamo bisognosi di un mondo più
bello e più giusto. Non viene, uomo tra gli uomini, per cambiare il mondo ma per dare speranza. Gesù è il Salvatore e il redentore del mondo e la grotta di Betlemme ha tanto il sapore della croce.

C’è ancora una cosa da sottolineare, nel Vangelo è affidata ai Magi che cercavano un re e vanno sicuri alla reggia di Erode. Come nasce il Figlio di Dio nella sua umanità? La grotta di Betlemme è la scelta dell’umiltà, non del potere; la scelta della mitezza non dell’arroganza; la scelta della debolezza non della forza. Dio è amore e ci dice che solo amando, soffrendo, morendo si vince la cattiveria dell’uomo. Nella storia questo l’hanno capito i santi, donne e uomini che hanno amato fino al dono di sé; come Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio, San Vincenzo Dè Paoli, il Cottolengo….

Ora tocca a noi accogliere questo stile di Dio, che il Natale ricorda. Penso soprattutto ai nostri giovani spesso illusi e ingannati da noi adulti che presentiamo loro una vita facile, senza responsabilità, senza fatica. E’ utile ripensare la fede come risorsa della vita, guardando al Presepio e alla croce che preannuncia, come ad un modo di agire, di Dio e nostro, davvero utile per un mondo amato, salvato e redento dalla pace.
Buon Natale

+ Giovanni Santucci

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GLI AUGURI DI NATALE DEL VESCOVO SANTUCCI

Anche la redazione di BazarEtrusco.it si unisce agli auguri del Vescovo della Diocesi di Massa Marittima-Piombino, Monsignor Giovanni Santucci, per un sereno Natale 2003.

«Sono grato dell’occasione che mi viene offerta per
porgere ai lettori di BazarEtrusco.it un augurio per il S.
Natale, un augurio che nasce dalla situazione di
fragilità, di precarietà che ogni giorno sperimentiamo
e ci viene rappresentata dai mezzi di comunicazione
che ci raccontano tanta violenza e sofferenza.
Ci auguriamo buon Natale, accendiamo tante luci, ci
facciamo regali; eppure mi pare abbiamo smarrito il
senso di tutto questo, conservando solo il fatto
rituale, superficiale.

Natale è la festa della nascita di Gesù, il Figlio di
Dio che si fa uomo e viene a condividere la nostra
storia, è luce che rischiara la vita, apre orizzonti
di speranza a una umanità chiusa e violenta.
Da quel giorno inizia una storia nuova, possibile a
tutti, di giustizia, di verità, di pace fondata non
sull’ affermazione di sé ma sul superamento di sé.
E’ il messaggio che ogni anno ci offre il Natale,
messaggio difficile e impegnativo ma unica risorsa per
guardare con speranza al nostro domani. Infatti, o
la pace fiorisce dal cuore o non sarà. E’ puro delirio
pensare di imporre la pace.

L’augurio che formulo in questa occasione è allora
quello di accogliere il Vangelo di Gesù con
semplicità, senza paura, senza difenderci.
Perché ogni uomo sia accolto come uomo in questo mondo
e possa avere il suo posto alla tavola della vita.
Buon Natale».

+ Giovanni Santucci

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