
Roma – Il Senato ha votato un ordine del giorno (odg) presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti che chiede al Governo di trovare regole e soldi per dragare il porto di Piombino e far funzionare la futura acciaieria Metinvest‑Danieli, impegnando il Governo a «garantire ogni strumento normativo e finanziario» per dragaggi, banchine e raccordi del porto di Piombino (il comunicato integrale può essere letto qui-Agenparl). Ma questo odg è paragonabile a una promessa messa per iscritto: senza leggi, fondi CIPESS, bonifiche e costi energetici accettabili, le navi non attraccheranno e le bobine d’acciaio non saranno prodotte dal futuro stabilimento piombinese.
Cosa contiene schematicamente questo ODG della Lega?
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È un impegno politico: obbliga il Governo a occuparsi del porto (dragaggi a –15 m, banchina Ovest, nuovi binari).
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Non spende un euro: per i 110‑120 milioni che servono decide il CIPESS (Comitato interministeriale, presieduto dal premier).
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Si collega all’accordo Metinvest‑Danieli da 2,5 miliardi e 1 100 posti di lavoro firmato il 10 luglio (Il Post).
Esempio: è come dire «ristrutturiamo la palestra scolastica per ospitare la nuova squadra», ma senza avere ancora il mutuo né l’impresa edile.
Quali sono i problemi ancora da risolvere oggi sul tavolo?
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Soldi per il porto
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Il piano dragaggi + banchina costa 110‑120 mln. Il CIPESS deve ancora stanziare quelle risorse.
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Pulizia maxi‑discarica («36 ettari»)
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720 000 m³ di scorie da spostare; servono 180‑200 mln (politichecoesione.governo.it).
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Bonifica falda
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Solo il 4 % dell’acqua sotto la fabbrica è stato risanato; Invitalia ha firmato il contratto da 62 mln, i lavori partono a fine 2025 (Invitalia).
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Legge sulle ipoteche
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Un emendamento al decreto “ex Ilva” permetterà agli investitori di ipotecare gli impianti su suolo demaniale; Senato+Camera devono approvarlo entro 7 agosto.
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Costo dell’energia
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A luglio 2025 il prezzo medio (PUN) è sopra 110 €/MWh: fare acciaio elettrico diventa caro.
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Tassa europea sul carbonio (CBAM)
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Dal 2026 l’UE farà pagare extra‑dazi agli importatori “sporchi”. Metinvest chiede di posticipare al 2029 per l’Ucraina (ГМК). Se Bruxelles non accetta, il progetto perde competitività.
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Cassa integrazione
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1 310 operai JSW (o 1295 aggiornato ad oggi) restano in CIG fino a gennaio 2026 (cgiltoscana.it); se i cantieri ritardano, servirà un’altra proroga.
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Il cronoprogramma Metinvest parla della fine del 2028 per l’avvio della produzione. Perchè questo avvenga, è necessario “calcolare” un cronoprogramma che abbiamo riassunto in una tabella, che Vi invitiamo di salvare e stampare, per verificare, tappa dopo tappa, dove stiamo realmente andando.
3. Riassumiamo in una tabella tempi e ostacoli
| Fase cruciale | Data promessa | Cosa deve succedere | Principale inghippo oggi | Fonti |
|---|---|---|---|---|
| Legge “ipoteca demanio” | ≤ 7 ago 2025 | Camera approva senza modifiche | Navetta parlamentare può far decadere il decreto | (Invitalia) |
| Fondi CIPESS porto | sett 2025 | 110‑120 mln per dragaggi e banchina | Bilancio CIPESS non ancora deliberato | (Wikipedia) |
| Variante bonifica 36 ettari | aut 2025 | 180‑200 mln, ruspe al lavoro | Copertura finanziaria assente | (politichecoesione.governo.it) |
| Inizio cantieri acciaieria | gen 2026 | Fondamenta e capannoni | Scorie ancora sul posto + fondale porto troppo basso | (Il Post) |
| Fine CIG lavoratori | 7 gen 2026 | Passaggio in Metinvest/JSW | Se cantieri slittano, nuova CIG | (cgiltoscana.it) |
| Porto dragato a –15 m | fine 2027 | Navi cariche di DRI attraccano | Ritardi gara, VIA o fondi | (portialtotirreno.it) |
| Prima colata acciaio | nov 2028 | Forni accesi | Energia cara (PUN > 70 €/MWh) | (Segugio.it) |
| CBAM pieno | gen 2026 (prev.) | Extra‑dazi su ferro ucraino | Metinvest chiede rinvio al 2029 | (ГМК) |
SCARICA LA TABELLA COMPARATIVA METINVEST/GOVERNO
Il voto in Senato indica quindi la direzione, ma non l’arrivo.
Perché i lavori partano davvero servono:
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i soldi veri (CIPESS),
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la legge definitiva (Camera),
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le bonifiche (scorie + falda) e
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una bolletta elettrica più bassa.
Se uno solo di questi tasselli manca, la nuova acciaieria resterà solo sulla carta, gli operai resteranno in cassa integrazione, e Piombino dovrà aspettare ancora e ancora.
Forse nel frattempo è giunta l’ora di smettere di “aspettare Godot” e l’infinita “politica dell’attesa”; e confidando in un concreto piano siderurgico nazionale, finalizzato a precisi obiettivi strategici in rapporto agli eventi globali, Piombino investa da subito su ciò che la città ha concretamente a disposizione sul proprio territorio.
È dal 2016 che il Corriere Etrusco evidenzia questa esigenza ai residenti e alle amministrazioni comunali che si sono succedute.