GROSSETO – La recente decisione della Giunta comunale di Grosseto, guidata dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di rinunciare al diritto di prelazione sulla quota del 49% delle Farmacie Comunali ha acceso un acceso dibattito politico. Attualmente, la quota è detenuta dal socio privato Farvima Medicinali S.p.A., che ha manifestato l’intenzione di cederla. L’iniziativa della Giunta, promossa dall’assessore alle partecipate, Rossi, ha però sollevato un vespaio di polemiche tra i gruppi di opposizione.
L’opposizione sostiene che la Giunta abbia agito escludendo il Consiglio comunale da una decisione di grande importanza, contravvenendo al Testo Unico degli Enti Locali, che riserva al Consiglio la competenza sulle partecipazioni societarie. I capigruppo Davide Bartolini (Partito Democratico), Carlo De Martis (Grosseto Città Aperta), Giacomo Gori (Movimento 5 Stelle), Valerio Pizzuti (Liberali Riformisti Socialisti), Rita Bernardini e il consigliere Giacomo Cerboni (Gruppo misto di minoranza) hanno evidenziato che, nel 2018, in un contesto simile, la Giunta aveva coinvolto il Consiglio comunale, rispettando le normative vigenti.
Critiche ulteriori emergono dal fatto che il diritto di prelazione oggetto della decisione non risulta formalmente esistente, dato che Farvima Medicinali non ha ancora avviato l’iter ufficiale di vendita. La situazione è resa ancora più complessa dalla divulgazione di dettagli sensibili riguardanti una trattativa non ancora conclusa, che coinvolge il potenziale acquirente Apoteca Natura Asset Management S.p.A., parte del gruppo Aboca. Questa divulgazione potrebbe compromettere la posizione legale e negoziale del Comune, esponendolo a rischi di contenziosi.
La decisione della Giunta, con tutte le sue implicazioni, continua a essere al centro del dibattito politico locale. Viene chiesto a gran voce di riportare la discussione in Consiglio comunale, in conformità con le procedure legali e istituzionali, per garantire trasparenza e rispetto delle normative nella gestione delle partecipazioni pubbliche.