Campiglia Marittima, 24 aprile 2025 – La stazione ferroviaria di Campiglia Marittima, un’importante porta d’accesso per viaggiatori e abitanti locali, è ormai al centro di numerose segnalazioni di degrado urbano che non possono più essere ignorate. Sebbene l’interno della struttura mantenga un aspetto ordinato, l’area esterna resta segnato da evidenti segni di trascuratezza e abbandono. Vediamo insieme la situazione nel nostro servizio.
Uno dei simboli più iconici del posto, la statua del cane Lampo, è attualmente racchiusa in una struttura protettiva in seguito a danneggiamenti subiti nell’ottobre del 2024. Questo simbolo locale, che un tempo era motivo di orgoglio comunitario, giace ora in uno stato di abbandono che riflette il generale disinteresse verso l’area circostante.
Appena all’esterno della stazione, l’ex dopolavoro ferroviario rappresenta una vera e propria immagine di degrado. L’edificio, sommerso da sporcizia, è circondato da biciclette abbandonate, erba alta, rifiuti e rastrelliere lasciate a deperire.
La situazione non migliora nella via parallela alla stazione, simbolicamente intitolata alla Comunità Europea. Qui, gli arbusti sono diventati alberi, i bagni di cantiere sono stati abbandonati, e i rifiuti edili invadono i marciapiedi, creando un paesaggio urbano che appare abbandonato a se stesso.
Nel piazzale del parcheggio adiacente alla stazione, vetri rotti e rifiuti abbandonati dipingono un quadro desolante. I residenti lamentano l’assenza di interventi di pulizia urbana, evidenziando come una spazzatrice non passi da anni.
Infine, via Martiri delle Foibe, un’area che recentemente era stata citata dall’amministrazione comunale campigliese, che versa in condizioni perfino peggiori. I marciapiedi sono disseminati di materiali di dubbia provenienza, mentre l’asfalto, tutto intorno, è visibilmente danneggiato.
La situazione richiede interventi urgenti per restituire dignità e decoro a uno snodo essenziale per Campiglia Marittima e l’intera Val di Cornia. Un’azione tempestiva è necessaria per trasformare la stazione ferroviaria e le sue aree adiacenti in un luogo accogliente e ben curato, in grado di rappresentare al meglio la comunità locale.