13 Novembre 2025, 12:10

NUOVO IMPIANTO FOTOVOLTAICO A PIOMBINO: MA LA CITTÀ HA GIÀ DATO

l’area in approvazione a Campo all’Olmo

Piombino (LI) – Non hanno ancora terminato i lavori in Bocca di Cornia, si ventila un altro impianto nei pressi dell’oasi del WWF, e ancora non basta: un altro parco solare a terra si preannuncia in località Campo all’Olmo. Ma con le 6 pale eoliche e il maxi-impianto in Bocca di Cornia, Piombino ha già superato gli obiettivi di produzione energetica previsti dalla normativa nazionale.

Scarica il decreto n.17181 del 04-08-2025

La Regione Toscana ha messo un altro importante tassello, con il decreto dirigenziale n. 17181 del 4 agosto 2025, alla realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico a terra in località Campo all’Olmo, nel Comune di Piombino. Il progetto, proposto dalla società Energy Pie S.r.l., prevede l’installazione di oltre 7.400 pannelli solari bifacciali, per una potenza complessiva di 4,7 megawatt distribuiti su circa 5,5 ettari di terreno agricolo, adiacente all’area industriale di Montegemoli.

L’impianto sarà suddiviso in tre sottocampi dotati di cabine di conversione, collegati alla rete esistente tramite cavidotti interrati. La struttura non prevede opere murarie, ma l’intero perimetro sarà recintato e sorvegliato. Tra le misure ambientali obbligatorie: schermature vegetali, prato sottostante e gestione agronomica attiva durante l’intera vita utile dell’impianto, stimata in 30 anni.

La Regione ha stabilito che il progetto non è soggetto a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ma deve rispettare sei condizioni ambientali, di cui tre – relative alla mitigazione paesaggistica, alla gestione dei suoli da scavo e all’impatto del cantiere – sono state ora formalmente ottemperate. Tuttavia, non è ancora autorizzato l’inizio dei lavori: è necessaria la presentazione della PAS (Procedura Abilitativa Semplificata) al Comune di Piombino, oltre alla comunicazione ufficiale delle date di avvio e fine lavori al Settore VIA.


UN TERRITORIO GIÀ SATURO DI ENERGIA RINNOVABILE

Il progetto di Campo all’Olmo si aggiunge a un quadro già abbondantemente saturo. Basti ricordare l’impianto fotovoltaico a terra già realizzato nella vicina Bocca di Cornia, con una potenza autorizzata di circa 30 megawatt su oltre 60 ettari. Si tratta di uno dei più grandi impianti della provincia, con decine di migliaia di pannelli e un collegamento diretto alla rete ad alta tensione.

A completare il quadro si aggiungono le sei pale eoliche attive nella zona di Torre del Sale, che producono circa 18 megawatt, ben visibili anche dal centro cittadino. A questi si sommano ulteriori progetti in valutazione, come il parco eolico previsto a Casalappi, e altri impianti minori distribuiti nel territorio comunale.

Sebbene l’impianto fotovoltaico previsto in località Campo all’Olmo appaia ridotto – circa 5,5 ettari per una potenza di 4,7 MWp – esso rappresenta l’ennesimo tassello energetico in un territorio già fortemente compromesso.
Sebbene l’impianto fotovoltaico previsto in località Campo all’Olmo appaia ridotto – circa 5,5 ettari per una potenza di 4,7 MWp – esso rappresenta l’ennesimo tassello energetico in un territorio già fortemente compromesso. Le aree agricole siano pure formalmente tali, se confinate entro 500 metri da stabilimenti industriali o discariche/SIN, la normativa statale (art. 20, comma 8 del D.Lgs. 199/2021) le considera “idonee” per l’installazione di impianti a terra, ampliando in pratica la footprints industriale dell’area.

Piombino ospita già sei pale eoliche, una discarica in attività, un SIN da 930 ettari, e vaste aree industriali dismesse o inquinate. In questo contesto, ogni ettaro sottratto all’agricoltura o al paesaggio naturale accentua uno squilibrio territoriale evidente, che va oltre le dimensioni di ogni singolo impianto.

Il risultato è evidente: Piombino ha già superato ampiamente il proprio fabbisogno energetico locale, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 199/2021 e dal PNIEC, che promuovono la transizione energetica ma invitano anche a una distribuzione equa della produzione tra i territori. La concentrazione di impianti a terra in un’area agricola e turistica come Piombino rischia invece di creare uno squilibrio difficile da giustificare.


IL PARADOSSO DELLA SOSTENIBILITÀ

A fronte degli obiettivi ambientali, resta il nodo del consumo di suolo: ogni nuovo impianto fotovoltaico a terra sottrae ettari di terreno fertile, con potenziali ripercussioni sull’agricoltura e sul paesaggio. Il decreto regionale impone l’uso di siepi perimetrali, la manutenzione agronomica dell’area, il rispetto della falda acquifera e il divieto di detergenti per la pulizia dei pannelli. Misure utili, ma che non annullano l’impatto strutturale e non modificano la destinazione d’uso agricola dei suoli interessati.

La domanda che molti cittadini si pongono è legittima: perché continuare a caricare Piombino di nuove servitù energetiche, quando la città ha già dato il proprio contributo in modo significativo e documentabile?


CONCLUSIONI

Se da un lato la transizione verso fonti rinnovabili è un obiettivo non più rimandabile, dall’altro la sua attuazione deve avvenire in modo equilibrato, trasparente e sostenibile anche per i territori coinvolti. Piombino ha già messo a disposizione vaste superfici, ha accettato impianti eolici, fotovoltaici e interconnessioni complesse.

Alla luce dei dati consolidati, l’impianto in località Campo all’Olmo appare ridondante, se non addirittura inutile dal punto di vista della pianificazione energetica. Il rischio, a questo punto, è che la transizione ecologica si trasformi in pressione insostenibile su un solo comune, mentre altri territori restano sostanzialmente esclusi.

La vera sostenibilità passa anche dalla giusta distribuzione degli impianti. E Piombino – numeri alla mano – ha già fatto la sua parte.

Link Regione Toscana: https://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/Contenuto.xml?id=5479672&nomeFile=Decreto+n.17181+del+04-08-2025

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