
Piombino (LI) – A partire da gennaio 2026, i cittadini di Piombino dovranno fare i conti con una nuova modalità di calcolo della TARI: la Tariffa Corrispettiva Puntuale (TCP), gestita da Sei Toscana. Sulla carta sembrerebbe una buona notizia: l’idea di pagare i rifiuti “a consumo”, come l’acqua o la luce, sembra finalmente applicare un principio di responsabilità per il cittadino “sporcaccione”. Ma scavando tra le regole e i numeri, la realtà potrebbe essere molto diversa. E rischia di trasformare questa ennesima “rivoluzione green” in una nuova tassa nascosta, che colpirà anche chi si comporta in modo virtuoso.
Come funziona il nuovo sistema: Dal 2026, ogni volta che conferiremo rifiuti indifferenziati nei cassonetti stradali grigi dovremo usare una 6Card personale. Ogni apertura sarà registrata come un conferimento, senza considerare né il peso né il volume reale del sacchetto.
Alla base della nuova tariffa ci saranno:
- una quota fissa (legata ai metri quadrati dell’abitazione),
- una quota variabile (dipendente dal numero di conferimenti di indifferenziato).
Ogni utenza avrà a disposizione un numero limitato di conferimenti “gratuiti”.
Superata questa soglia, scatterà un sovrapprezzo di 1,82 euro più IVA (2,00 euro IVA inclusa) per ogni apertura extra.
I numeri che non tornano
Sulla carta, l’idea funziona: chi produce meno rifiuti paga meno.
Ma i numeri ufficiali raccontano, forse, un’altra storia:
| Componenti Famiglia | Conferimenti/Anno Inclusi | Conferimenti/Mese |
| 1 persona | 18 sacchetti l’anno | 1,5 |
| 2 persone | 24 sacchetti l’anno | 2 |
| 4 persone | 36 sacchetti l’anno | 3 |
Facciamo un esempio:
un cittadino medio, anche attento, produce almeno un sacchetto a settimana. Questo significa 52 conferimenti all’anno.
Per una persona sola, i conferimenti inclusi sono solo 18: più di 30 conferimenti extra da pagare ogni anno.
Costo stimato:
- 34 conferimenti extra × 2,00 € = 68 € in più ogni anno per una persona sola.
Il problema della “bocca” stretta
Come se non bastasse, i cassonetti “intelligenti” sono progettati per accettare sacchetti da massimo 30 litri.
Nella pratica:
- non si possono usare grandi sacchi compressi,
- si devono conferire più spesso piccoli sacchetti,
- si aumenta inevitabilmente il numero di conferimenti registrati.
In più, il cittadino è costretto a spingere i sacchetti manualmente nella bocca stretta, esponendosi a rischi igienici evidenti, soprattutto nei mesi caldi.
Nessun premio per chi differenzia meglio
Un altro grande limite del nuovo sistema: i conferimenti di raccolta differenziata (plastica, carta, vetro, organico) non vengono premiati.
Il risparmio avviene solo evitando di conferire l’indifferenziato.
Chi si impegna nella differenziazione non riceve alcuno sconto sulla bolletta.
Chi separa male o poco, rischia di pagare come chi differenzia perfettamente, se rientra nei limiti dei conferimenti.
Risultato?
Non c’è nessun incentivo vero a migliorare i comportamenti ambientali, ma solo un’ansia generalizzata di non superare la soglia.
Un sistema che rischia di penalizzare i virtuosi
Riassumendo:
- Le soglie minime previste sono ampiamente insufficienti rispetto alla produzione normale di rifiuti.
- La piccola capacità dei cassonetti costringe a usare più sacchetti e ad aumentare i conferimenti.
- Chi differenzia bene non ottiene alcun beneficio economico.
La “tariffa puntuale” rischia di essere più una penalizzazione che un premio.
Non un aiuto a chi vuole inquinare meno, ma un meccanismo che farà lievitare le bollette anche per le famiglie più attente.
Cosa dovrebbe cambiare?
Se vogliamo davvero rendere il sistema equo ed ecologico, serve:
- Alzare realisticamente il numero minimo di conferimenti inclusi.
- Premiare chi conferisce più differenziata o riduce davvero i rifiuti.
- Ripensare la logistica dei cassonetti per permettere conferimenti meno frequenti e più igienici.
Altrimenti, l’operazione rischia di passare alla storia non come una svolta ambientale, ma come un nuovo salasso mascherato (forse) da buone intenzioni. Per questo confidiamo che questo articolo serva ad avviare una attenta analisi da parte di tutti i cittadini, a partire dalla politica, sull’importanza di premiare il cittadino virtuoso (che fa tanta differenziata) che invece così viene di fatto “punito” dall’amministrazione cittadina.