22 Dicembre 2025, 14:02

PIOMBINO: FACCIAMO IL PUNTO SULLA DISCARICA DI ISCHIA DI CROCIANO

La discarica di Ischia di Crociano nel 2022

Piombino (LI) – La discarica di Ischia di Crociano, nell’area industriale di Piombino, continua a essere uno dei dossier più delicati del territorio. Dopo il fallimento di Rimateria e il subentro del privato Rinascenza Toscana, negli ultimi due anni si sono sovrapposti atti regionali, sentenze e varianti urbanistiche che hanno cambiato il quadro rispetto al passato. Ricostruiamo, nel modo il più possibile oggettivo, lo stato attuale: cosa è autorizzato, cosa è stato deciso dai tribunali, cosa prevede il piano urbanistico comunale e quali procedimenti sono ancora aperti.

Dal fallimento Rimateria a Rinascenza Toscana

Fino al 2021 la gestione delle discariche di Ischia di Crociano (ex ASIU/ex TAP, poi ex Rimateria) faceva capo a Rimateria S.p.A., società a partecipazione pubblica. Con la sentenza di fallimento pronunciata dal Tribunale di Livorno nel 2021, l’azienda è stata posta in liquidazione.

Con successivi atti del Tribunale fallimentare l’azienda (impianti e discariche) è stata ceduta a Rinascenza Toscana S.r.l., che ha ottenuto la voltura delle Autorizzazioni integrate ambientali (AIA) per gli impianti di Ischia di Crociano. La società privata è oggi il soggetto che gestisce gli impianti e i corpi di discarica subentrati a Rimateria.

Le volumetrie della cosiddetta “Variante 2”

Già il progetto approvato nel 2019 (quando il gestore era ancora Rimateria) prevedeva una serie di opere:

  • un sopralzo (sormonto) della discarica ex Lucchini;

  • la riprofilatura del corpo ex Rimateria;

  • una nuova discarica nell’area denominata Li53 (oggi rientrante nel SIN, ma non compresa nella concessione demaniale a Rinascenza).

Secondo le ricostruzioni di cronaca, l’insieme delle opere di chiusura e sormonto su ex Lucchini ed ex Rimateria prevede dell’ordine di 350.000 metri cubi complessivi di volumetrie aggiuntive.

Nella configurazione originaria della Valutazione di impatto ambientale (VIA) del 2019, questi volumi erano vincolati in modo stringente alla sola tipologia di rifiuti siderurgici e a rifiuti a basso contenuto organico.

Che cosa cambia con la delibera regionale 780/2024

Il 1° luglio 2024 la Giunta regionale toscana approva la delibera n. 780/2024, che conclude il procedimento di modifica della VIA avviato su richiesta di Rinascenza Toscana.

Questa delibera:

  • non introduce nuove volumetrie, ma modifica alcune prescrizioni della VIA 2019, in particolare quelle che limitavano i conferimenti ai soli rifiuti siderurgici;

  • stabilisce che i vincoli più restrittivi restano validi per la nuova discarica Li53, mentre per i volumi in sormonto sulle discariche ex Lucchini ed ex Rimateria è ammesso un ventaglio più ampio di rifiuti speciali non pericolosi, compresi alcuni rifiuti con contenuto organico e potenziale impatto odorigeno, all’interno dei codici autorizzati e con prescrizioni specifiche;

  • ribadisce che i volumi devono essere destinati in via prioritaria al fabbisogno locale, in particolare:

    • bonifiche del Sito di interesse nazionale (SIN) di Piombino;

    • future esigenze della siderurgia e delle industrie del territorio;

  • prevede che almeno 68.500 metri cubi siano riservati allo smaltimento dei materiali accumulati nell’area Li53.

Resta fermo che, per l’esercizio concreto secondo il quadro aggiornato, è comunque necessario il rilascio o l’adeguamento dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA).

La sentenza del TAR Toscana sui ricorsi del Comune (marzo 2025)

Il logo di RInascenza Srl

Il Comune di Piombino ha impugnato sia la modifica della VIA, sia la concessione demaniale rilasciata a Rinascenza Toscana, contestando fra l’altro il rispetto del principio di prossimità e la scelta di ampliare la gamma di rifiuti conferibili.

Con sentenza del 25 marzo 2025 il TAR Toscana ha riunito i ricorsi, dichiarandoli in parte inammissibili e in parte infondati, e li ha respinti.

In sintesi, il TAR:

  • prende atto della modifica della VIA operata con la delibera 780/2024;

  • valuta legittima la scelta regionale di concentrare le limitazioni più strette sulla nuova discarica Li53, consentendo invece rifiuti non solo siderurgici sui volumi di sormonto di ex Lucchini ed ex Rimateria, purché restino prioritarie le esigenze di bonifica e industriali locali;

  • non accoglie le censure del Comune relative al principio di prossimità, ritenendo che, nel quadro delineato, il criterio risulti rispettato.

La sentenza non utilizza formule come “prevalenza dell’urgenza sulla prossimità”: si limita a dichiarare infondati i motivi di ricorso e a confermare la legittimità degli atti regionali contestati.

A ottobre 2025 il Comune ha reso noto di aver presentato appello al Consiglio di Stato contro questa decisione; alla data di oggi non risultano pubblicate sentenze di secondo grado sul merito del caso Rinascenza Toscana.

La pronuncia ambientale del 4 agosto 2025 e i 15.000 metri cubi residui

Nel frattempo, il 4 agosto 2025, la Giunta regionale ha approvato un’ulteriore pronuncia di compatibilità ambientale cosiddetta “postuma” sulle modifiche alla discarica ex Lucchini, con una serie di prescrizioni aggiuntive.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale:

  • il volume residuo ancora disponibile per i conferimenti sulla discarica ex Lucchini viene quantificato in 15.000 metri cubi;

  • la vita residua della discarica, con questi volumi, è stimata in circa un anno;

  • perché il progetto diventi operativo è comunque necessario il rilascio dell’AIA aggiornata.

Questi elementi vanno letti insieme alla programmazione delle bonifiche del SIN di Piombino, che prosegue attraverso conferenze di servizi coordindate dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Toscana.

Fideiussioni e costi di messa in sicurezza

Un altro punto spesso al centro del dibattito pubblico riguarda le fideiussioni e i costi della chiusura e della gestione post-operativa della discarica.

Dalle ricostruzioni pubblicate nel 2021 emerge che:

  • il valore complessivo delle fideiussioni legate alla discarica si aggira intorno ai 10 milioni di euro (circa 4 milioni riferiti all’area ex ASIU/Asiu–Rimateria e circa 6 milioni sottoscritti dai soci privati);

  • la stima per coprire messa in sicurezza e gestione post-mortem trentennale supera i 16 milioni di euro.

Ne deriva un disallineamento fra garanzie disponibili e fabbisogno stimato: anche in caso di escussione totale, una parte dei costi resterebbe comunque scoperta. Su questo squilibrio si è innestata la scelta, da parte del Tribunale fallimentare, di consentire il subentro di un soggetto privato che utilizza i volumi residui di discarica per finanziare le opere di messa in sicurezza e gestione.

La variante urbanistica del 2020 e la sentenza TAR del 28 ottobre 2025

Il nuovo ampliamento della discarica: In verde i confini della discarica attuale (premi per HD)

Sul piano urbanistico, il Comune di Piombino ha approvato nel 2020 una variante al PRG che cambia in modo significativo la destinazione dell’area ex discarica Ischia di Crociano:

  • la maggior parte dell’area viene destinata a parco urbano di mitigazione, con funzioni di separazione tra zona industriale e città;

  • solo una porzione limitata resta destinata a funzioni legate alla gestione dei rifiuti, in continuità con l’attività già esistente (Wecologistic).

Il Fallimento Rimateria aveva impugnato questa variante davanti al TAR Toscana. Con sentenza del 28 ottobre 2025 il TAR ha dichiarato il ricorso improcedibile per difetto di interesse attuale, rilevando che Rimateria:

  • non è più titolare dei siti e delle autorizzazioni nell’area;

  • non dispone più delle concessioni demaniali rilevanti.

La conseguenza pratica è che la variante urbanistica resta pienamente in vigore. Per il medio-lungo periodo, dunque:

  • la destinazione prevalente dell’area è quella di parco urbano;

  • eventuali ipotesi di nuovi ampliamenti volumetrici “massicci” di discarica risultano fortemente condizionate dalla pianificazione comunale vigente.

La situazione attuale, in sintesi

Alla data di dicembre 2025, lo stato del dossier Ischia di Crociano può essere riassunto così:

  • Gestione: Rinascenza Toscana è il gestore degli impianti e delle discariche ex Rimateria/ex Lucchini, in forza dell’affitto e della successiva cessione d’azienda e delle AIA vigenti.

  • Quadro ambientale: la modifica della VIA approvata con DGR 780/2024 è efficace e consente, entro i volumi già approvati, il conferimento di rifiuti speciali non pericolosi anche non siderurgici, con priorità per bonifiche del SIN e fabbisogno locale, e con una quota vincolata a Li53; la pronuncia del 4 agosto 2025 quantifica in 15.000 metri cubi il volume residuo conferibile su ex Lucchini, con vita residua stimata in un anno, subordinatamente all’AIA.

  • Contenzioso: il TAR Toscana ha respinto i ricorsi del Comune sulle autorizzazioni (marzo 2025); il Comune ha impugnato la sentenza davanti al Consiglio di Stato, che non ha ancora deciso nel merito.

  • Urbanistica: la variante comunale del 2020 che destina l’area ex discarica a parco urbano (con una fascia per impianti) è stata “consolidata” dalla sentenza del TAR del 28 ottobre 2025, che ha dichiarato improcedibile il ricorso del Fallimento Rimateria; la destinazione a parco è quindi oggi pienamente efficace.

Rimangono ancora aperti i procedimenti tecnici sulle AIA aggiornate e le scelte di dettaglio legate alle bonifiche del SIN, ma il quadro essenziale, dal punto di vista degli atti amministrativi e giudiziari, è questo per la discrica di Piombino.

Sito ufficiale di Rinascenza Toscana: https://gruppovergero.it/

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