Roma 3 luglio 2025 – Giornata decisiva per il rilancio dell’acciaieria di Piombino. Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato presentato il testo finale dell’Accordo Quadro JSW-Metinvest, frutto di settimane di confronto con sindacati e istituzioni. Nel pomeriggio, da Arezzo, il ministro Adolfo Urso ha incontrato il presidente toscano Eugenio Giani e il sindaco Francesco Ferrari per confermare «la priorità nazionale» del progetto e definire gli ultimi passaggi verso la firma dell’Accordo di Programma (finanza.repubblica.it).
La bozza prevede 2,5 miliardi di investimenti privati per costruire un impianto “green-steel” da 2,7 milioni t/anno (forno elettrico EAF e linea cast-rolling), con 1 600 posti di lavoro a regime e l’integrale salvaguardia dei 1 289 dipendenti JSW attuali. I numeri – costi e capacità – coincidono con quelli dei documenti industriali resi noti da Metinvest nelle ultime settimane eurometal.net txfnews.com).
I sindacati, che hanno ricevuto il testo “con riserva”, chiedono clausole più vincolanti su ricollocazione e ammortizzatori: l’USB sottolinea il rischio che lavoratori «troppo anziani o non riqualificabili» restino fuori dal perimetro e rivendica strumenti certi di esodo o prepensionamento. Venerdì partiranno le assemblee negli stabilimenti per il voto dei lavoratori, snodo indispensabile prima della ratifica definitiva.
Lo scenario internazionale che incombe
La cornice geopolitica è cambiata radicalmente nel giro di 48 ore. Martedì 1 luglio Emmanuel Macron ha rotto il lungo silenzio con Vladimir Putin, chiedendo in una telefonata di due ore «un cessate-il-fuoco immediato e negoziati credibili». Il Cremlino ha replicato che qualunque accordo dovrà «tenere conto delle nuove realtà territoriali» politico.eu.
Meno di ventiquattr’ore dopo, il Pentagono ha sospeso l’invio di 30 missili Patriot, oltre 8 500 proiettili da 155 mm, 250 GMLRS e 142 Hellfire, citando la necessità di ricostituire le scorte statunitensi. Kyiv teme che la pausa riduca la propria capacità difensiva e rafforzi la posizione negoziale di Mosca reuters.com.
Questi due fatti pesano direttamente su Metinvest – partner chiave del progetto Piombino – che da inizio guerra finanzia la linea di produzione Steel Front per blindature e piastre balistiche. Se l’offensiva russa dovesse intensificarsi mentre gli USA rallentano le forniture, il gruppo ucraino potrebbe dover dirottare liquidità sulla resilienza domestica, rallentando il project-financing italiano. Al contrario, un cessate-il-fuoco stabile ridurrebbe il country-risk e faciliterebbe il mandato bancario da finalizzare entro fine 2025.
Perché la partita resta aperta
- Bonifiche e autorizzazioni – Il sito è incluso nel SIN di Piombino; i lavori di bonifica integrale sono condizione sospensiva per avviare il cantiere.
- Energia a prezzo contenuto – Il business-plan regge con elettricità sotto 70 €/MWh; Roma potrà attingere al nuovo schema “Energy Release 2.0” solo dopo la firma dell’Accordo di Programma.
- Flussi logistici dal Mar Nero – Il progetto conta su rottame e DRI ucraino: se le rotte marittime restano insicure, costi e tempi lievitano.
Nel giorno in cui la Toscana intravede la riaccensione dei forni, l’orizzonte resta dunque legato a doppio filo alla diplomazia sul fronte ucraino. Piombino può diventare il secondo polo europeo dell’acciaio a basse emissioni, ma la sua sorte dipende ora tanto dalle firme in calce ai contratti quanto dal successo – o dal fallimento – dei negoziati guidati da Parigi.
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USB: SOTTOSCRITTO L’ACCORDO MINISTERIALE QUADRO JSW – METINVEST. ORA LA PAROLA PASSA AI LAVORATORI
Si è tenuto oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo di confronto tra le parti sindacali, le istituzioni e le aziende coinvolte nel progetto di reindustrializzazione del polo siderurgico di Piombino, incentrato sulla bozza di Accordo Quadro proposto dal Governo, propedeutica alla chiusura dell’Accordo di Programma istituzionale sul Polo siderurgico di Piombino.
La discussione ha riguardato in particolare i contenuti vincolanti dell’intesa, che delineano un percorso industriale e occupazionale articolato, con elementi che rispondono ad alcune delle richieste storiche dei lavoratori.
Il testo prevede:
•il coinvolgimento dell’intero perimetro occupazionale attualmente in forza a JSW Steel Italy Piombino S.p.A. (1.289 lavoratori), esteso anche alle società del gruppo Jindal presenti sul territorio (Piombino Logistica e CSI);
•l’impegno da parte di Metinvest Adria S.p.A. e JSW a definire, entro il 2028, un nuovo assetto industriale con un fabbisogno complessivo stimato in 1.600 addetti, di cui 1.100 riferibili a
Metinvest, comprensivi di 300 lavoratori in appalto, mentre 500 afferibili a JSW Steel.
•l’attivazione di un percorso di valutazione, riconversione e riqualificazione per i lavoratori attualmente in cassa integrazione a zero ore (“bacino”), in raccordo con la Regione Toscana e le
organizzazioni sindacali.
• il ricorso agli ammortizzatori sociali previsti per le aree di crisi complessa per l’anno 2026, con successiva verifica condivisa per la prosecuzione delle tutele anche negli anni successivi.
•la piena salvaguardia dei diritti acquisiti (comprese le tutele dell’art.18), l’anzianità maturata, l’applicazione del CCNL metalmeccanico e la previsione di un sistema strutturato di relazioni sindacali e monitoraggio del piano industriale.
Per USB ora però è fondamentale che nessuno venga lasciato indietro. È questo il principio che deve ispirare la successiva definizione degli accordi aziendali che avranno il compito di entrare più nello specifico per gestire l’occupazione e che sono previsti esplicitamente come passaggi successivi e vincolanti del percorso.
L’accordo quadro è infatti un accordo generale che dovrà necessariamente essere integrato da intese operative che rafforzino le tutele per tutti i lavoratori coinvolti, in particolare per coloro che, per età o condizioni professionali, non riusciranno a rientrare nei piani di rioccupazione di Metinvest.
In tal senso, USB rivendica con forza la definizione di strumenti certi di accompagnamento alla pensione e di incentivazione all’esodo, da costruire all’interno degli accordi di gestione.
L’accordo, sottoscritto con riserva proprio per dare ora la parola ai lavoratori e consentire loro di esprimersi pienamente sulle scelte e i contenuti che ne derivano, presenta senz’altro dei punti che avrebbero potuto essere più stringenti. Tuttavia, occorre coglierne lo spirito generale: garantire numeri, occupazione e una prospettiva di rilancio industriale per un sito strategico abbandonato da anni. La trattativa, lunga e complessa, ha richiesto mediazioni non sempre soddisfacenti, ma è giunta a un punto che segna comunque un avanzamento significativo rispetto alla paralisi precedente.
Ora è compito delle istituzioni firmatarie dell’Accordo di Programma – a partire dal Governo – vigilare con determinazione sull’attuazione degli impegni presi, affinché gli obiettivi dichiarati diventino realtà concreta e nessun lavoratore venga escluso.
Roma, 03 Luglio 2025
USB Lavoro Privato – Categoria Operaia dell’Industria Nazionale