PIOMBINO: OK DA ROMA, A BREVE I LAVORI AL PORTO
Piombino (LI) – E’ arrivato ieri mattina (6 febbraio) il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici all’Autorità portuale di Piombino che autorizza la partenza dei lavori al porto; parere che era fermo dal 24 gennaio nei cassetti della terza sezione presieduta dall’ingegnere Massimo Sessa.
Ieri mattina l’onorevole Silvia Velo aveva sollecitato quel parere allo stesso Cslp definendo «inaccettabili» ulteriori ritardi. Pochi minuti dopo l’annuncio, il sindaco Anselmi ha aggiornato la sua bacheca facebook con un post dal titolo “Alla buon’ora” in cui scriveva, tra le altre cose: «Confidiamo ancora che i ritardi accumulati (e a noi certamente non imputabili) prima per la firma dell’accordo di programma dello scorso agosto e poi per l’ok all’ampliamento del porto ci consentano di cogliere, oltre al sicuro potenziamento infrastrutturale, l’obiettivo di accogliere la Costa Concordia. E’ bene ribadire che la Concordia a Piombino non è per noi un intervento speculativo ed episodico, ma un progetto che coniuga il risanamento ambientale dell’isola del Giglio, la sicurezza marittima (Piombino è il porto più vicino) e un’operazione di politica industriale per il Paese per le opportunità di riciclo del rottame a km zero e la connessa competitività dell’industria siderurgica».
Dopo dieci anni d’incertezza a Piombino si inizia a respirare una prima sensazione di ottimismo. La scommessa della città si articola su più piani, tutti interconnessi: i lavori di ampliamento del porto hanno ricevuto un input decisivo dal desiderio di ospitare il relitto della Concordia, dalla quale le acciaierie Lucchini – per le quali negli ultimi tempi sembra prospettarsi un nuovo futuro con importanti investimenti da parte di un magnate giordano – contano di ricavare materiale ferroso per la loro attività. La realizzazione del “Corex” a Ischia di Crociano potrebbe anche recuperare all’uso la centrale Enel di Tor del Sale, in una totale rivisitazione industriale del territorio.
Il 7 febbraio il commissario dell’Ap, Guerrieri, ha ricevuto i funzionari della Regione per fare il punto sugli atti da chiudere: la relazione di recepimento di prescrizioni e pareri; l’ordinanza del governatore Rossi; l’invito al soggetto attuatore (Cmc-Sales) a procedere.
L’AP prevede, per i lavori al porto, di utilizzare 130mila metri cubi di conglomix, un materiale derivato da scarti industriali della Lucchini. La quantità impiegabile è però limitata, perché ristretta agli strati di fondazione e sottofondazione dei piazzali e delle banchine presenti nel progetto. Per altri interventi fuori acqua l’AP anticipa che utilizzerà altri «materiali costituiti da una miscela di materiali inerti riciclati, tutti provenienti da impianti locali».