LA LUCCHINI SARA’ ACQUISTATA DAGLI ARABI?
Sarà il terzo offerente il compratore giusto per la Lucchini? Dopo le offerte presentate da Duferco e Klesch, sembra che ne sia arrivata una più allettante, quella della multinazionale Smc (Strutture metalliche combinate). Il capo della società è un magnate giordano che il 15 gennaio avrebbe manifestato interesse per l’acquisto di tutta la Lucchini al commissario straordinario Pietro Nardi.
Pare che il progetto presentato dalla Smc salverebbe tutti i posti di lavoro e l’area a caldo, prevedendo l’utilizzo dell’altoforno fino al termine del ciclo e la realizzazione del Corex. L’intenzione è quella di spostare gli impianti in pochi anni nell’area di padule a Ischia di Crociano, mantenendo contemporaneamente funzionanti le altri parti dello stabilimento e liberando così alcune aree da riqualificare per altre attività imprenditoriali.
Il rapporto porto-fabbrica sarà poi in primo piano: pare infatti che l’industriale miri alla gestione delle attività di demolizione delle navi per l’utilizzo del rottame e alla centrale Enel di Tor del Sale.
Il progetto prevede anche la realizzazione di un centro congressi per l’acciaio a livello mondiale e di un albergo di lusso con piscine e impianti all’avanguardia. Per quanto riguarda il valore dell’investimento da compiere, le indiscrezioni indicano un miliardo e 500 milioni di euro.
In attesa del 20 gennaio, giorno di scadenza del bando in cui conosceremo le proposte ufficiali per l’acquisto della fabbrica, ci sarà una conferenza stampa in sala consiliare venerdì 17 gennaio alle 15.30, conferenza durante la quale i rappresentanti di Smc presenteranno la loro proposta industriale insieme al sindaco Anselmi.
Nel frattempo è stato firmato a Roma il 16 gennaio scorso, alla presenza dei massimi vertici istituzionali, il protocollo d’intesa per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino. La firma è avvenuta nella sede del Ministero per lo sviluppo economico, ma gli impegni saranno definiti con l’accordo di programma che sarà siglato entro marzo. In progetto ci sono: la riconversione e l’ammodernamento del processo produttivo siderurgico, che porterebbe a rendere competitivi i prodotti e a migliorare gli impatti ambientali, alcuni interventi di implementazione infrastrutturale del porto di Piombino per permettere lo sviluppo di attività connesse allo smantellamento delle navi, l’ottimizzazione del rendimento energetico e processi di bonifica e ripristino ambientale in vista dello sviluppo di attività produttive sostenibili. L’importo totale degli investimenti programmati è di circa 110 milioni e prevede inoltre interventi per la qualificazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori.