SAN VINCENZO: ARRIVA LA PAROLA FINE PER RIMIGLIANO?
Si sta concludendo, dopo mesi di riunioni, incontri, polemiche, volumetrie che appaiono e scompaiono, eccetera, la variante per la tenuta di Rimigliano. Gli appelli a non toccare quella rara area di pregio e valorizzarla a parco sono stati inascoltati. Riportiamo due interventi delle due liste civiche del territorio che si sono sempre battute per la tutela di Rimigliano, e il necrologio del “Comitato per Campiglia”. Come sempre in fondo all’articolo c’è lo spazio per i commenti, sia per chi è favorevole sia per chi e contrario a quest’opera. Commenti volgari saranno cancellati immediatamente.
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CON LA FORZA DEI NUMERI PRODUCONO ERRORI IMPERDONABILI
«Forse il prossimo 3 ottobre approveranno la variante di Rimigliano, ma così facendo scavano la fossa ad una sinistra che, come la destra, si conferma incapace d’interpretare il mondo che cambia.
La sinistra che governa la Val di Cornia e la Toscana sbagliava nel 1997, quando approvava il piano strutturale che prevedeva di costruire un grande albergo nella tenuta di Rimigliano, allora di proprietà della Parmalat di Tanzi. Sbaglia ancora di più oggi quando pensa che far costruire un albergo e 180 seconde case nel paesaggio rurale meglio conservato della costa livornese (insieme alla tenuta di Bolgheri) sia una cosa utile per risollevare l’economia dalla crisi in cui è precipitata. Sbaglia a pensare che altro cemento serva a rendere più attraente e competitivo il nostro paese, a dare lavoro duraturo ai nostri giovani.
L’errore, imperdonabile, è quello di aver cancellato il proposito di valorizzare quel territorio a parco, tutelandone la funzione agricola e l’identità, unica, di straordinario paesaggio rurale costiero, come avevano previsto le amministazioni degli anni 70-80 del secolo scorso. Un valore che avrebbe potuto conferire all’azienda agricola di Rimigliano opportunità aggiuntive di reddito e, soprattutto, a San Vincenzo e alla Val di Cornia motivi in più di attrazione per un turismo che non ama consumare il paesaggio, ma ne fa la ragione stessa della scelta di una meta. Un parco che avrebbe dovuto integrarsi agli altri della Val di Cornia già in parte realizzati, rafforzando e qualificando il sistema che oggi rappresenta uno dei pochi punti di forza del nostro martoriato territorio.
La forza dei numeri produrrà un altro errore, ma non per questo dobbiamo rinunciare a spiegare che il futuro non si costruisce cedendo alla logica secondo la quale gli investimenti vanno sempre bene, anche quando distruggono la nostra identità culturale e paesaggistica che, in ultimo, è la risorsa più importante di cui disponiamo».
Massimo Zucconi
Capogruppo Comune dei Cittadini
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RIMIGLIANO : ESEMPIO DELL’INSOSTENIBILE ARROGANZA DEL POTERE
«L’assemblea di domani 30 settembre sulla Variante al Regolamento Urbanistico di Rimigliano è estremamente importante e invito tutti coloro che leggono a parteciparvi.
Non è importante per la discussione che potrà svolgersi, ammesso e non concesso che dopo la truppa cammellata ci sia posto per dire due parole in croce.
Non è importante per la partecipazione della cittadinanza, perché non potrà essere cambiato nulla, ma proprio nulla, di un piano già confezionato e blindato. Non è importante neppure per i soliti, bolsi, banali, esausti e surreali discorsi di politici e tecnici che annasperanno in un mare di contraddizioni pur di dimostrare un interesse pubblico lontano anni luce dal piano che il 3 ottobre sarà approvato da un consiglio popolato da obbedienti ratificatori di pensieri altrui.
L’assemblea del 30 settembre è importante per dimostrare una volta di più l’insostenibile arroganza di una classe di potere che determina, nel segreto delle stanze, ogni decisione importante e pretende d’avere passerelle pubbliche con spettatori acclamanti, per verniciare un metodo da loggia con i colori della democrazia.
L’assemblea del 30 è uno scherno disgustoso per chi, come me, per anni e anni ha combattuto con coerenza riconosciuta da tutti una lotta impari contro interessi cementizi e cementati con moltissime rappresentanze politiche locali e alcune regionali. È una farsa beffarda per chi, senza alcun interesse economico, ha sacrificato tempo e energie per affermare che Rimigliano avrebbe potuto essere una opportunità per cambiare il modello di economia e di futuro del nostro territorio. Rimigliano avrebbe potuto offrire diversificazione grazie ad un rilancio agricolo, ad un modello agrituristico diffuso, ad un impulso per la trasformazione dei prodotti alimentari.
L’assemblea del 30, messa in piedi il giorno lavorativo precedente all’approvazione definitiva del piano da parte del Consiglio Comunale, offende il buonsenso e l’intelligenza di chi ne ha organizzate decine per proporre alternative possibili per quel 20% di territorio comunale, quello più pregiato. Quello che permetterà dopo il 3 ottobre, ai soliti noti un guadagno di parecchie decine di milioni di euro, e che toglierà a tutti noi, tutto Rimigliano a monte e a valle della Principessa.
Finché accetteremo tutto questo, non c’è alcuna speranza di risollevarsi da una crisi che, ancor prima che economica, si dimostra politica e culturale».
Nicola Bertini
Forum per San VIncenzo
“L’assemblea del 30 settembre è importante per dimostrare una volta di più l’insostenibile arroganza di una classe di potere che determina, nel segreto delle stanze, ogni decisione importante e pretende d’avere passerelle pubbliche con spettatori acclamanti, per verniciare un metodo da loggia con i colori della democrazia.”
Forse, anche in questo caso, la colpa è del Berlusca !!!
sono profondamente addolorata nel leggere che il Parco di Rimigliano verra’ deturpato per sempre. Oramai i paesaggi sono lo specchio di una classe dirigente e politica che non ha piu’ ideologie se non quella del profitto dei pochi e non il godimento per tanti.
Non arrendetevi, non accettate con rassegnazione. Dovete esporre questo scempio alla stampa nazionale e anche cercare il supporto di grosse organizzazioni come Amici della terra e altre che operano a livello internazionale, o anche la commissione europea. Fate dei sit in.
Una toscana doc che viene sempre a San Vincenzo e vive a Londra