PIOMBINO: SCARAMUCCIA INCONTRA ROBERTO GUERRIERI
Giovedi 30 giugno 2011, alle ore 16, prima del suo intervento al convegno “Presente e futuro della sanità in Val di Cornia” che si terrà a palazzo Appiani, l’Assessore alla Salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia, accompagnata dal Vicepresidente del consiglio regionale Giuliano Fedeli, farà visita a Roberto Guerrieri, l’invalido affetto da sindrome di locked-in, di cui avevamo parlato in un nostro recente articolo, presso la sua abitazione.
Roberto Guerrieri, architetto, vicepresidente dell’associazione Vita indipendente Onlus Val di Cornia (disabile gravissimo, dopo un incidente stradale) si batte dal 2006, per rivendicare «il diritto di vivere in modo dignitoso e libero – dice – per i disabili in condizioni gravissime».
Massimo appoggio a Roberto anche dalla Diocesi di Massa Marittima-Piombino. Il vescovo Carlo Ciattini, assistito da don Mario Magni – in qualità di responsabile dei problemi sanitari – ha incontrato rappresentanti dell’associazione Vita indipendente e della costituenda www.dirittovitadignitosa.it garantendo già completa collaborazione.
Il vescovo si è anche impegnato a conoscere personalmente Roberto in occasione di un incontro che sarà organizzato da don Magni.
INTERROCAZIONE REGIONALE DELL’UDC SUI DISABILI GRAVI
“Quali interventi urgenti intende adottare la Regione al fine di creare percorsi specifici per i disabili gravi?”. Lo ha chiesto Giuseppe Del Carlo, presidente del gruppo consiliare Unione di Centro, nell’interrogazione urgente presentata alla Giunta regionale, anche a seguito di un casi specifico segnalato nel Comune di Piombino di un uomo affetto da sindrome di locked-in, cosciente ma completamente paralizzato, la cui famiglia ha denunciato l’insufficienza dei servizi di assistenza.
“Purtroppo ci sono molti casi di disabili che vivono in condizioni gravissime che spesso vedono negate le necessità assistenziali per poter vivere la loro esistenza in piena dignità- dichiara Del Carlo- Spesso questi pazienti ricevono un’assistenza giornaliera di un’ora da parte dei servizi sociali, nonostante le loro esigenze richiedano cure per tutto l’arco della giornata. Un’assistenza che è così demandata esclusivamente alle famiglie, le quali non sempre sono in grado di provvedervi adeguatamente soprattutto nel caso di genitori anziani.
Questi disabili gravi hanno bisogno di precisi percorsi che possano garantire una prospettiva futura dignitosa, nonostante l’infermità. Per questo motivo cercheremo di sensibilizzare la Regione affinché si possano attivare interventi specifici e più frequenti da parte dei servizi territoriali.