VENTURINA: GIOVANNI BACHELET E IL SENSO CIVICO COME SERVIZIO
L’on. Giovanni Bachelet interventuro a Venturina per il ciclo d’incontri “A passo d’uomo”, è professore ordinario di fisica alla Sapienza Università di Roma, il tema sviluppato, “Cittadinanza e Costituzione”, ha messo in rilievo l’esperienza vissuta in prima persona di uomo adulto che a un certo punto della vita sente il dovere di darsi con passione e spirito di servizio alla politica.
Un esempio quindi per la platea di ascoltatori, prima ancora che il portatore di valori teorici espressi in un excursus interessante che ha ripreso i temi della trasformazione della politica che si è andata verticalizzando e personalizzando rischiando di passare dalla rappresentanza alla rappresentazione e lasciando indietro la partecipazione popolare. Ma se la legge prevede liste bloccate e preclude all’elettore la scelta del proprio candidato possono essere i partiti attraverso la loro libera organizzazione a garantire ai cittadini la scelta dei candidati. In questa fase secondo Bachelet è necessario evitare il rischio che la filosofia del “Fatti gli affari tuoi” diventi il massimo della morale comune producendo un mondo in cui di fatto il significato di cittadinanza si svuota.
Certo, ha affermato Bachelet, della libertà si può anche fare cattivo uso, ma essa rimane l’unico terreno dove possono crescere giustizia, democrazia e pace. La sfida passa attraverso la capacità di trasmettere alle generazioni future i valori che la costituzione esprime e la gioia che si può avere dal promuovere questi valori vivendo quotidianamente la nostra cittadinanza. Il momento attuale è difficile, ma per Bachelet non si deve guardare al passato come ad un mondo del tutto positivo e anche nell’oggi si deve avere fiducia: “Trent’anni fa – ha detto – forse c’erano più ideali ma c’erano anche il terrorismo, le bombe sui treni, la loggia P2, l’inflazione era alle stelle insomma, non vivevamo proprio in un’epoca dorata”.
Oggi come allora, insomma, non c’è una ricetta ovvia e il confronto democratico per sua natura non può dare certezze assolute, ma d’altronde, l’alternativa alla democrazia è la dittatura. Figlio di una vittima del terrorismo, Vittorio Bachelet, Giovanni ha voluto anche parlare della sua emozione nel vedere la bandiera italiana, infatti questa copriva la bara di suo padre ed ha detto di aver sentito da adulto la spinta di mettersi al servizio del paese, anche come atto di riconoscenza verso il sacrificio del padre. L’incontro si era aperto con i saluti del sindaco Rossana Soffritti e l’introduzione del prof. Stefano Sanna, giornalista di Costa Etrusca e docente di Economia politica all’università di Pisa, per il liceo Carducci di Piombino (partner del comune nell’iniziativa) è intervenuta la prof. Lorenza Boninu.