SIDERURGIA: INTERROGAZIONE ALLA UE DAL SOCIALISTA BATTILOCCHIO
Alessandro Battilocchio, europarlamentare socialista, a seguito della visita nei giorni scorsi dello stabilimento Lucchini, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea sulla crisi che attraversa la siderurgia e sulle iniziative che la stessa intende mettere in moto per rilanciarla, aiutando le migliaia di lavoratori in cassa integrazione o i precari a rischio di posto di lavoro che si trovano soprattutto nelle aziende dell’indotto.
In particolare, l’interrogazione, dopo aver descritto la situazione in cui si trova lo stabilimento e gli impegni di azienda e sindacati per minimizzare il più possibile gli effetti di questa grave crisi, chiede alla Commissione quali iniziative di salvaguardia intende attivare – nel rispetto del libero mercato – visto che dopo l’estinzione della Ceca spetta alla Commissione stessa “garantire il mantenimento di un settore siderurgico forte e moderno in Ue, nonché di trattare le conseguenze economiche e sociali della sua evoluzione”.
L’interrogazione prosegue poi chiedendo alla Commissione se non “ritiene di dovere sollecitare lo stato italiano ad impegnare una quota della parte di anticipazione del fondo sociale europeo per il 2009 in favore dell’occupazione, proposto nell’ambito della manovra anti-recessione, favorendo l’attivazione di corsi di aggiornamento e specializzazione sul personale precario che perderà il posto di lavoro durante il 2009” e “se lo stato italiano, anche in considerazione dei pericoli tecnici che potrebbero derivare dal fermo dell’altoforno, abbia dato seguito alla richiesta del Parlamento Europeo per liberare risorse sufficienti per i necessari investimenti volti a garantire la salute e la sicurezza sul lavoro nel settore siderurgico.”
Federico Mambrini, dell’esecutivo PS piombinese, che ha preparato l’interrogazione con Battilocchio, sostiene che “con lo sblocco dei fondi ex CECA si garantirebbe il mantenimento di un settore forte e moderno in Europa quale quello siderurgico investendo proprio nel capitale umano nonché una riduzione delle conseguenze economiche e sociali della crisi.”
Luca Baragatti, del Consiglio nazionale del PS, sostiene poi che “i socialisti con questa iniziativa sentono l’esigenza di difendere i lavoratori ed i precari, che ogni volta sono i primi a subire le conseguenze delle crisi, senza naturalmente dimenticarci delle aziende che devono essere aiutate a riprendere il loro cammino.”