LA NECROPOLI DI POPULONIA PASSA AL COMUNE DI PIOMBINO
Sarà il Comune di Piombino a gestire direttamente le tombe etrusche di Baratti-Populonia, attraverso la società Parchi Val di Cornia spa: viene dunque superata la situazione attuale secondo cui le aree archeologiche di quel parco erano concesse in uso dallo Stato alla società dei Parchi dietro pagamento di un canone.
La novità – «che può avere importanti riflessi sull’economia dell’intera zona e per la quale la Regione si è battuta con determinazione interpretando al meglio il suo ruolo di coordinamento attivo», ha notato l’assessore regionale alla cultura, Paolo Cocchi – è resa possibile da un’intesa fra Ministero per i beni culturali, Regione Toscana e Comune di Piombino. La prima intesa del genere sottoscritto in Italia. Presenti anche il sottosegretario ai Beni Culturali, Andrea Marcucci, e il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi.
«Le modifiche gestionali introdotte con la nuova intesa – hanno spiegato i rappresentanti delle tre istituzioni – regolano il passaggio da una gestione in concessione d’uso a un accordo interistituzionale che prevede un forte avanzamento del ruolo del Comune stesso».
La disponibilità dei beni di proprietà statale del parco archeologico di Baratti e Populonia (che si estende su oltre 90 ettari) viene trasferita al Comune. Ciò consentirà, attraverso la specifica società presieduta da Luca Sbrilli, una gestione unitaria con i beni già comunali nonché una migliore valorizzazione dell’intero complesso che si estende anche al monastero medievale di San Quirico. L’accordo contiene il dettagliato elenco dei beni trasferiti dallo Stato al Comune: la necropoli etrusca di San Cerbone e Casone, quella in località Le Grotte, nonché tutte le tombe, le mura, i resti di edifici, i tratti di strada, le antiche cave, le strutture medievali di San Quirico.
Con il suo sistema di parchi e musei (oltre a Baratti-Populonia , il parco di San Silvestro, il museo archeologico, i due parchi costieri della Sterpaia e San Rimigliano, il parco forestale di Poggio Neri e il parco naturalistico di Montioni), la Val di Cornia si è recentemente conquistata una maggiore visibilità turistica. Nel 2006 si sono registrate oltre 1 milione e 480 mila presenze con circa 240 mila arrivi. Nei parchi e musei archeologici sono arrivati, l’anno scorso, 72.734 visitatori con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Oltre 800 mila i frequentatori dei parchi costieri (Sterpaia e golfo di Baratti). Nei primi nove mesi del 2007 il parco di Baratti-Populonia ha visto un boom di visitatori ordinari (+27% rispetto allo stesso periodo del 2006). I gruppi sono aumentati del 16% e le scuole del 30%. Da area solo industriale-siderurgica, la Val di Cornia si è diversificata puntando anche su una forte vocazione turistica nei segmenti naturalistico e culturale di eccellenza.
OGGNISSANTI: LA PARCHI PREMIATA DAI TURISTI
Bilancio positivo nei parchi e musei del sistema Parchi della Val di Cornia. Nei quattro giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica, in occasione del ponte di Ognissanti, sono stati 1.071 i visitatori che hanno scelto di trascorrere una giornata all’insegna della natura e dell’archeologia.
Confermata la tendenza in positivo registrata a fine settembre: più 21% di presenze nei primi nove mesi del 2007, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Al termine del ponte di Ognissanti il bilancio nelle strutture, che sono state aperte al pubblico tutti i giorni – dalle ore 10 alle 18 i parchi mentre il museo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 -, vede in testa il Parco archeologico di Baratti Populonia, scelto da 640 visitatori, a seguire il Parco archeominerario di San Silvestro (373) e il Museo archeologico del territorio di Populonia (58), a Piombino, per nulla penalizzato dal fattore meteo che ha invitato a trascorrere le giornate all’aria aperta.
“Le nuove offerte di visita, inaugurate tra il 2006 e il 2007, frutto degli ultimi investimenti, e le campagne promozionali condotte dalla Parchi stanno dando importanti risultati. – afferma Luca Sbrilli, presidente società Parchi Val di Cornia – Una quattro giorni in cui hanno trovato conferma le tendenze emerse al termine della stagione estiva. Si tratta di risultati che dimostrano il ruolo dell’offerta integrata nel sistema dei Parchi della Val di Cornia come fattore capace di destagionalizzare i flussi turistici e di attrarne di nuovi”.