TAVOLA ROTONDA DEL PIOMBINO SOCIAL FORUM
Il Piombino Social Forum convoca per sabato 17 gennaio al Quartiere Porta a Terra alle ore 16 e ore 21 la «Tavola Rotonda» alla quale parteciperà Tommaso Fattori del Social Forum di Firenze. Leggiamo insieme le argomentazioni della serata.
Il Piombino Social Forum ha più volte richiamato l’attenzione sulla necesità di un rinnovamento democratico della politica e dell’amministrazione del comprensorio, considerando la partecipazione attiva e responsabile delle persone alla vita pubblica motivo d’impegno prioritario.
Per una democrazia che sia realmente partecipata, e non semplice consultazione a giochi fatti, occorre operare in modo diverso dal passato e dal presente.
Il Piombino Social Forum non intende candidarsi alle prossime elezioni, o proporsi come un partito che prepara programmi elettorali e indica candidature, ma intende esprimere il proprio punto di vista.
Vogliamo crescere assieme alla città. Come abbiamo praticato nel passato vogliamo mettere al centro del governo del circondario quei temi che dal globlale al locale ed al presonale sono occasione di riflessione e di cambiamento del nostro modo di vivere e di consumare.
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Il liberismo economico, che con l’ideologia del mercato genera bisogni indotti, trasforma i diritti in merce e sostituisce la giustizia sociale e la solidarietà in convenienza ed utilitarismo.
Una città operatrice di pace. Pace come bene supremo e unica alternativa praticabile alla spirale guerra-terrorismo, perché il nostro ripudio della guerra è «senza se e senza ma».
Democrazia partecipativa individuando strumenti operativi riconosciuti, efficaci e deliberanti da parte dei cittadini.
Gestione dei beni comuni (aria, acqua, trasporti, sanità, parchi) non attraverso la loro privatizzazione ma occasione per sostenere l’interesse pubblico e nuovi stili di vita.
Urbanistica e modelli di economia sostenibile e solidale utilizzando il processo dell’agenda 21 come vincolo per le politiche pubbliche ed attivando strumenti ed indicatori quali il Vas valutazione ambientale strategica, il bilancio ambientale, l’impronta ecologica e sociale, per invertire le logiche che hanno caratterizzato e caratterizzano un’idea di sviluppo.
Cultura e politiche sociali: la cultura e la diversità sono un diritto universale di cittadinanza che va riconosciuta e valorizzata nel confronto di genere tra uomo e donna, di generazioni giovani anziani, di incontro confronto tra «nativi» e «migranti».
Politiche del lavoro e della sicurezza.
Vogliamo che questo incontrarsi sia disposizione a farsi contaminare, come possibilità e condizione anche per scegliere.
Vogliamo immaginare in «un altro mondo possibile» una società locale in cui il bene-essere sia: sostenibilità, giustizia sociale, coscienza critica, crescita culturale, partecipazione e cooperazione.
Invitano tutti coloro che svolgono attività di volontariato, che sono portatori di competenze e professionalità, che promuovono conoscenze nel mondo della cultura, della ricerca e dell’economia, che animano le comunità religiose diocesane, che sono attivi nei partiti, nei sindacati perché partecipino, con il proprio contributo, a questo percorso.