JSW: LO STATO REGALA ALTRI AMMORTIZZATORI, MA VIA LE CONCESSIONI DEMANIALI E PORTUALI

Piombino (LI) – Un altro incontro solo interlocutorio che ha prodoto, come ormai da molti anni, solo il rinnovo della cassa integrazione per gli ex lavoratori dello stabilimento Piombinnese. Come da tradizione non si vede alcun piano industriale come dal 2014 ad oggi.  «Il tavolo sarà riaggiornato a Febbraio in cui l’azienda dovrà esibire il “piano” se mai c’è ne fosse uno». La città di Piombino di fatto è schiava di un’azienda che occupa 1000 ettari (compresa buona parte delle aree portuali) con «Jsw che tiene ostaggio il futuro dei piombinesi, usandolo come merce di scambio».
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JSW, FERRARI E NIGRO: “DIAMO SPAZIO ALLA DIVERSIFICAZIONE: BASTA RINNOVI DELLE CONCESSIONI DEMANIALI E PORTUALI”

Sabrina Nigro e Francesco Ferrari

Da tempo parliamo di diversificazione e ribadiamo la necessità di affrontare la questione Piombino in maniera organica. Per questo abbiamo chiesto a più riprese, per adesso invano, di convocare un tavolo istituzionale intersettoriale per trattare insieme alla fabbrica anche i temi delle bonifiche e delle opere infrastrutturali. Se oggi possiamo dirci soddisfatti per la conferma della cassa integrazione straordinaria anche per il 2022, non è così per tutto il resto. Si continua ad affrontare unicamente il tema degli ammortizzatori sociali che, seppur indubbiamente necessari, non rappresentano la soluzione definitiva alla crisi complessa che vive la città che, ora più che mai, ha bisogno di reali e concrete prospettive di lavoro. L’ingresso di Invitalia nella compagine sociale appare ancora lontano e ipotetico: altrettanto drammaticamente incerta è poi l’intenzione del privato di investire a Piombino. Un privato che oggi tiene in scacco un territorio intero. Tutto questo non è accettabile.

Non è accettabile, ad esempio, che le aree retro portuali, di proprietà demaniale, continuino ad essere spudoratamente non utilizzate dalla fabbrica: c’è un tesoro che è rimasto scioccamente parcheggiato fino ad oggi. Jsw tiene ostaggio il futuro dei piombinesi, usandolo come merce di scambio.
Oggi chiediamo a gran voce che quelle aree siano liberate immediatamente e messe a disposizione di aziende che vogliano realmente investire sul territorio. Si tratta di aree appetibili per piccole e medie imprese come quelle di logistica e cantieristica nautica, per esempio, che potrebbero dare una risposta immediata in termini di posti di lavoro e di sviluppo economico del territorio, finalmente all’insegna della diversificazione economica. Uno sviluppo che non andrebbe certo a detrimento della produzione siderurgica.
Oggi al Mise abbiamo formalizzato la richiesta di non prorogare più le concessioni demaniali e portuali: Piombino deve puntare su un nuovo genere di insediamenti industriali più ecocompatibili e più adatti alle esigenze del territorio.
Francesco Ferrari, sindaco di Piombino
Sabrina Nigro, assessore al Lavoro e alle Attività produttive
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USB: TAVOLO MINISTERIALE JSW STEEL: RINNOVATA DI UN ANNO LA CASSA INTEGRAZIONE

Il tavolo odierno ha sancito nei fatti un ennesimo tentativo di prendere tempo da parte del ministero rispetto ad un azienda che oggi continua a sembrare inaffidabile per quanto riguarda la presentazione di un piano industriale che definisca con chiarezza il quadro produttivo e la conseguente salvaguardia occupazionale.

Il tavolo odierno, che ha visto regione ed enti locali presenti ha sancito la proroga per un altro anno della cassa integrazione.

Questo fatto, di per se pesantissimo, e’ stato affrontato in un quadro in cui sembra sempre più vicino il passaggio su un accordo di programma che presupponga l’intervento della Regione Toscana e dell’autorità portuale di Piombino.

Tale fatto rende palese come vi sia già in atto una ricerca di un “piano B” sulla parte occupazionale: Jindal non è assolutamente in grado di rioccupare tutto il personale e tutti i soggetti in campo si muovono per definire un piano complessivo che guardi oltre la fabbrica.

Per USB, Jindal continua a non essere un soggetto credibile e se ne dovrebbe andare. Rimane sul terreno la necessità di affrontare il quadro complessivo caratterizzando l’iniziativa istituzionale soprattutto in un quadro di un accordo di programma che affronti il tema dell’occupazione e della salvaguardia della salute dei cittadini, dei lavoratori e dell’ambiente di Piombino.

USB ha posto infine con forza la necessità di affrontare il tema occupazionale anche con un intervento legislativo ad hoc sul comparto siderurgico che permetta l’uscita volontaria di lavoratori dentro un quadro incentivante, con possibilità di rioccupazione e prepensionamento nell’ambito di un quadro di riconoscimento straordinario del lavoro siderurgico come usurante.

Il tavolo sarà riaggiornato a Febbraio in cui l’azienda dovrà esibire il “piano” se mai c’è ne fosse uno.
USB rimarcando la necessità di un intervento di stato che non sia in funzione del privato attende i prossimi passaggi consapevole della necessità di dover continuare a premere affinché i lavoratori e Piombino abbiamo finalmente risposte sul loro futuro.

Sasha Colautti
USB Nazionale

Alessandro Pistolesi
USB JSW Steel Piombino

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COMUNICATO SINDACALE FIM-FIOM-UILM PROVINCIALI E NAZIONALI

Terminato l’incontro per la vertenza Jsw di Piombino al Ministero dello Sviluppo Economico con le Segreterie Nazionali e Provinciali Fim-Fiom-Uilm. Un incontro turbolento prima annullato, poi confermato e poi successivamente modificato in una ristretta che non ha visto la presenza né della Proprietà indiana né di Invitalia. L’incontro è stato tenuto dal dott, Annibaletti coordinatore strutture crisi di impresa, il prof. D’Addona responsabile segreteria tecnica insieme all’avvocato Parisi della Task Force del Mise.

Pur sapendo che gli ammortizzatori sociali sono solo uno strumento per traguardare questa fase in attesa del piano industriale, è importante la conferma della cassa integrazione per aree di crisi complessa per tutti i lavoratori JSW che utilizzando i fondi residui a disposizione della Regione Toscana consente di andare in prosecuzione dell’attuale ammortizzatore sociale. Una proroga figlia di un fitto lavoro delle Organizzazioni Sindacali con il Ministero del lavoro e con la Regione che in queste settimane si sono più volte confrontate per arrivare ad una soluzione positiva.

Dal Ministero abbiamo appreso che la trattativa tra Jsw e Invitalia sta procedendo con l’obiettivo di arrivare ad un piano industriale condiviso. Il Mise ritiene che i tempi per la definizione della due diligence richiedono ulteriore tempo, data la complessità e la delicatezza dei temi. Le organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm hanno contestato questo percorso che porterebbe alla presentazione a cose fatte, ed abbiamo preteso un incontro in itinere in parallelo con la definizione della due diligence. Incontro la cui data ci verrà comunicata nei prossimi giorni e, in assenza di questa, dopo un passaggio con i lavoratori ci autoconvocheremo come fatto il 10 Novembre.

Dal Ministero ci viene richiesta una fiducia sapendo che la riservatezza è un elemento importante in questa fase della trattativa. Per i lavoratori e le loro Organizzazioni sindacali il problema non è la fiducia nel Ministero quanto semmai nei confronti di un gruppo che oramai ha perso totalmente la credibilità. Come Fim-Fiom-Uilm abbiamo richiesto che in attesa della nuova convocazione, la task force nominata dal ministro Giorgetti lavori per individuare una alternativa al gruppo indiano per evitare un disastro sociale nel caso in cui non si arrivasse ad una conclusione di accordo tra Jsw e Invitalia. In serata i Coordinatori Rsu hanno deciso di aggiornare tutti i lavoratori sugli esiti dell’incontro e sono in consiglio di fabbrica fino a tarda serata.

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Scritto da il 14.12.2021. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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