EDITORIALE: PIOMBINO E LA “FINESTRA” DI OVERTON

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

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PIOMBINO E LA “FINESTRA” DI OVERTON

La “finestra di Overton” è un approccio scientifico utile per identificare le idee che definiscono lo spettro di accettabilità delle politiche governative.

È composta da sei livelli: inconcepibile (unthinkable), estrema (radical), accettabile (acceptable), ragionevole (sensible), diffusa (popular) e legalizzata (policy). I politici, tradizionalmente, possono agire soltanto se l’idea proposta è almeno all’interno dell’intervallo dell’accettabile.

Quando alla fine del 2015 ho deciso di avviare, dopo 10 anni di “Corriere Etrusco” anche il gruppo facebook “Super Partes” l’ho fatto, anche perché le idee che proponevo per la rinascita di Piombino erano tutte (nonostante la bontà delle stesse, basate su dati scientifici evidenti e miranti alla tutela delle future generazioni), considerate “inconcebili” dall’allora gruppo di potere al governo della Val di Cornia.

Per questo, dopo le tristi vicende di Khaled e Rebrab, i 50 milioni di euro di debito ASIU e la nascita del cosidetto “Monte puzzo”, ho reputato che era giunto il momento di “metterci la faccia”, e informare pienamente l’opinione pubblica di quanto stava accadendo.

Al contrario i sostenitori delle politiche “tradizionali”, hanno cercato di convincere, e di lì lo scontro, l’opinione pubblica che soluzioni al di fuori della “loro finestra” dovevano continuare ad essere considerate assolutamente irrealizzabili, narrando che si sarebbe tornati a colare acciaio, che Rimateria era “la soluzione e non il problema” e altre panzane che oggi fanno ridere i più, ma che cinque anni fa erano veri dogmi irremovibili.

Secondo Joseph Lehman un collega di Overton che sviluppo l’idea dopo la sua morte “Il più comune malinteso che i cittadini fanno, è che i legislatori stessi si occupino dello spostamento della finestra di Overton. Questo è assolutamente falso. I legislatori, in realtà, si occupano di capire dov’è la finestra e poi si muovono per essere in accordo con la finestra stessa” diceva il ricercatore.

Ed è anche per questo che il gruppo “Super Partes” esiste: perché le generazioni future hanno tutto il diritto, come i loro padri, di essere informate e vivere dignitosamente in questa terra, ricca e prospera, che qualcuno invece (i motivi probabilmente ce li dirà un giorno un Tribunale) voleva trasformare nella “città dei rifiuti”.

Oggi parlare di demolizioni, bonifiche, portualità, turismo e diversificazione produttiva (a partire dall’agroittica in poi) non è più un tabù, ma lo era nel 2015-2016 quando realizzai il video sottostante che allora era considerato “inconcepibile” e oggi invece, insieme a “Piombino Ruhr d’Italia”, è diventato un’affascinante ipotesi da affrontare per il bene nostro e delle future generazioni, senza perdere altro tempo ad ascoltare le ormai trite “narrazioni” chiaramente irrealizzabili.

«Non abbiate paura…» diceva Giovanni Paolo II°, perché il cambiamento cari concittadini, oggi è molto più vicino di quanto alcuni “narratori” interessati vogliono ancora provare a farci credere.

L’unico vero rischio, per i residenti a Piombino e Val di Cornia oggi, è solo il goffo tentativo di “restaurazione” che i sostenitori delle politiche “tradizionali”, e alcuni “falsi profeti”, chiaramente insoddisfatti di come sono andate le cose, cercheranno di attuare. Il loro fallimento è certo, ma queste operazioni di disturbo potrebbero rallentare il processo di cambiamento, con il grande, grandissimo rischio, che quando le azioni reali inizieranno davvero ad essere attuate, sarà troppo tardi.

Giuseppe Trinchini

https://it.wikipedia.org/wiki/Finestra_di_Overton

Video prodotto nel luglio 2016

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Scritto da il 7.6.2021. Registrato sotto Editoriali, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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