LIFE REWAT: IL PUNTO SULLA DIFESA DELLA RISORSA IDRICA DEL FIUME CORNIA

Il Presidente del Consorzio Giancarlo Vallesi

Il Presidente del Consorzio Giancarlo Vallesi

Venturina (LI) – Life Rewat è un progetto finanziato nell’ambito del progetto europeo “Life” 2014 e avviato nel settembre 2015 per tutelare le risorse idriche della Val di Cornia; prevede una serie di azioni dimostrative per la loro gestione sostenibile di tipo strutturale (interventi pilota) e non strutturale (azioni di sensibilizzazione e formazione). Per comprendere meglio la questione e capire a che punto siamo realmente, abbiamo intervistato il dirigente del Consorzio di Bonifica Toscana Costa Alessandro Fabbrizzi e il Professor Rudy Rossetto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che hanno illustrato al nostro direttore Giuseppe Trinchini i benefici che Life Rewat già oggi ha apportato alla ricarica della falda del fiume Cornia.

VIDEO INTERVISTA AL DIRIGENTE FABBRIZZI E AL PROF. ROSSETTO

«Il progetto Life Rewat (sustainable WATer management in the lower Cornia valley through demand REduction, aquifer RE- charge and river REstoration) – ha evidenziato il presidente del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa, Giancarlo Vallesi – è promosso dal nostro Consorzio con il supporto di una serie di partner, Regione Toscana, Asa spa, Scuola Superiore di Studi Sant’Anna di Pisa, e cofinanziatori, Unione Europea (programma Life) Comune di Campiglia Marittima, Comune di Piombino e Comune di Suvereto».

«Tutte le azioni di questo progetto – continua il presidente Vallesi – insieme agli studi preliminari e al programma di monitoraggio dei risultati conseguiti, andranno poi a costituire la base per l’avvio di un percorso di governance (Contratto di Fiume) finalizzato alla condivisione partecipata, tra i vari soggetti coinvolti, di una strategia di medio/lungo periodo per una gestione idrica sostenibile del Cornia».

L’intenso sfruttamento delle acque del fiume in agricoltura, per gli utilizzi potabili (anche dell’Elba) e anche industriali fino a una decina di anni fa, ha infatti provocato il progressivo abbassamento dei livelli di falda, generando due gravi fenomeni: la salinizzazione dei pozzi più vicini al mare e la subsidenza ovvero l’abbassamento del suolo in alcune aree, che ha portato, nei casi più gravi allo sprofondamento, anche evidente, del terreno.

Nella nostra intervista i due esperti hanno evidenziato che Life Rewat ha operato attraverso cinque interventi di salvaguardia della risorsa idrica del Cornia:

1) Impianto di ricarica della falda in condizioni controllate in Località Forni nel Comune di Suvereto.
Grazie alle operazioni cantierizzate è stato possibile immagazzinare nel sottosuolo, soprattutto durante i mesi freddi, grandi quantità d’acqua. Si è trattato di derivare una parte delle acque del fiume Cornia, quando la portata del fiume supera il minimo deflusso ecologico, per farla infiltrare in un piccolo bacino di infiltrazione. L’impianto in questione è il secondo di questo tipo realizzato in Italia e in un anno ha permesso di immagazzinare in falda 400mila metri cubi mentre il secondo anno 600mila metri cubi.

2) Riqualificazione morfologica di un tratto disperdente del fiume Cornia nel Comune di Suvereto.
L’intervento di riqualificazione fluviale, dopo la rimozione delle ghiaie dal fiume, che si erano depositate dal dopoguerra agli anni ’80 producendo un forte restringimento dell’alveo, ha interessato 3 tratti del fiume Corni nella “zona dei meandri” sempre a Suvereto, con l’intento di incrementare il ravvenamento naturale della falda stessa, ridisegnare e allargare l’alveo attivo e rimuovere la vegetazione infestante prediligendo la piantumazione di quella autoctona. Grazie a questa azione è prevista la ricarica naturale della falda per circa un milione e cinquecento mila metri cubi di acqua ogni anno.

3) Riduzione delle perdite nell’acquedotto nella Città di Piombino.
Un’altra azione, mirata a confrontare i volumi di acqua immessi e quelli consumati per calcolare le perdite nella rete dell’acquedotto cittadino, è stata quello sull’acquedotto di Piombino. Individuando le perdite occulte e intervenendo sulle condotte ASA è riuscita a ridurle di circa il 5%. Inoltre è stato attivato un programma di gestione delle pressioni in rete sul centro di Piombino. Complessivamente il piano d’azione ha portato al risparmio di 460 mila metri cubi di acqua ogni anno.

4) Impianto di microirrigazione sottosuperficiale per il risparmio idrico in agricoltura in Località Caldanelle a Campiglia M.ma.
L’impianto di micro-irrigazione sottosuperficiale (sub-irrigazione) per la coltivazione del carciofo permette di soddisfare le esigenze idriche delle colture riducendo lo spreco di acqua rispetto sia ai sistemi di irrigazione per aspersione, sia ai più moderni sistemi di micro-irrigazione superficiale. Oltre a una maggiore resa produttiva, l’intervento ha permesso di risparmiare il 75% di acqua necessaria rispetto al sistema di irrigazione tradizionale ad aspersione. Oggi quell’impianto di microirrigazione sottosuperficiale è oggetto di un bando da parte del Consorzio, per poterlo prendere in comodato gratuito da parte delle imprese agricole della Val di Cornia.

5) Recupero e riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione del campo sportivo in Località La Pieve a Campiglia M.ma.
L’impianto di depurazione Campo di Gallio accoglie i reflui provenienti dalla fognatura mista dell’abitato di Campiglia Marittima. Grazie a questo intervento una parte delle acque di scarico del depuratore, dopo uno specifico trattamento, viene utilizzata per l’irrigazione del campo sportivo La Pieve. Questo ha permesso di riutilizzare circa 3mila metri cubi di acqua reflua all’anno con il conseguente risparmio dell’acqua potabile.

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La prossima sfida per i comuni della Val di Cornia sarà adesso quella di adottare buone pratiche per la gestione della risorsa idrica. Per questo il Consorzio di bonifica si è fatto promotore di un “Contratto di Fiume” che coinvolga da vicino e fattivamente il territorio e le realtà che lo animano. L’accordo verrà firmato nei prossimi mesi a seguito di un articolato percorso partecipato che ha interessato a vario titolo soggetti pubblici e privati interessati alla gestione sostenibile dei corsi d’acqua, contando già più di 50 realtà tra enti, Comuni, associazioni ambientaliste, scuole, ordini professionali e associazioni di categoria.

Le azioni dimostrative di Rewat, sono poi riuscite a coinvolgere attivamente il comparto agricolo della Val di Cornia, stimolando negli operatori il risparmio della risorsa idrica. Diverse sono state le occasioni di incontro e confronto con i lavoratori del settore, con la distribuzione di tensiometri e stazioni meteo per un’irrigazione artificiale più mirata e consapevole.

Infine è stato stretto un accordo con le associazioni di categoria Cia, Coldiretti e Confagricoltura, per sensibilizzare il mondo agricolo ad un razionale uso delle risorse idriche necessarie all’irrigazione, favorire la partecipazione attiva degli imprenditori agricoli nel percorso del Contratto di Fiume, incrementare la conoscenza delle problematiche del mondo agricolo e migliorare la comunicazione con le istituzioni pubbliche.

Nella video intervista ai due esperti potrete vedere anche alcune foto e video delle opere realizzate che chiariranno in modo più esaustivo tutta la questione.

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Scritto da il 7.5.2021. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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