MARINA DI SALIVOLI: AMPLIAMENTO, PRO E CONTRO SUL PORTO TURISTICO

l’attuale e il futuro porto a confronto (premi per ingrandire)

Piombino (LI) – La maggioranza ha bocciato la mozione con la quale il M5S della città voleva impedire l’ampliamento del porto di Salivoli, rispondendo con un “adesso è prematuro, abbiamo bisogno di approfondire”. E secondo me faranno bene ad approfondire la materia, affrontata troppe volte in modo ideologico, riesumando ogni volta rancori ormai trentennali, senza mai prendere atto della situazione attuale.

Intanto nella presentazione che fu fatta nel 2018 nessuno ha mai parlato di raddoppio ma di modesto ampliamento lato mare.

Come potete osservare guardando il disegno presentato nel 2018 infatti (perché il porto esiste già da più di venti anni, non è un opera virtuale) in questa bozza di progetto di ampliamento si confronta il porto oggi con l’ampliamento, e si vede chiaramente che né lo scoglio d’Orlando, né la spiaggia (che anzi potrebbe essere ampliata), né l’imboccatura d’ingresso al porto attuale subiscono alcuna mutazione dimensionale.

Vengono solo ottimizzati gli spazi trasformando quello che oggi è di fatto un “parcheggio per imbarcazioni” che non porta un euro a Piombino, in un vero porto turistico che possa dare occupazione e fare da volano all’economia della città.

Nella presentazione del 2018 parlavano di altri 20 posti di lavoro a regime dentro il porto, più quelli temporanei assunti per realizzare i lavori di ammodernamento.

Inoltre moltissimi dei nuovi posti barca sarebbero, secondo chi presentò allora l’opera, al transito e quindi genererebbero turismo in città e lavori di manutenzione per le ditte dell’indotto. Tutto questo in cambio di un danno danno ambientale tutto da valutare ed anzi, con le nuove tecnologie, potrebbero essere sanate anche alcune criticità attuali di cui si lamentano alcuni residenti.

Prima di dire sì o no comunque è bene ragionarci con grande attenzione a prescindere, in particolare sul reale numero di posti al transito, perché la città ha bisogno di diversificazione e gli ammortizzatori sociali non sono eterni neanche a Piombino.

Giuseppe Trinchini

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PELAGATTI: C’È PIÙ TENSIONE SULLA SPIAGGIA DI SALIVOLI O NELLA STRISCIA DI GAZA?

Il golfo di salivoli e sulla SX il porto

«Quest’anno c’è stato un ritardo nei consueti lavori di riattamento della spiaggia di Salivoli.

Le ragioni addotte sono relative al Covid, una scusa un po’ abusata specie nell’ottica di altre realtà similari dove si è approfittato di questo periodo di mancata frequentazione per favorire le cantierizzazioni.

In ogni caso i lavori sono venuti bene, ma il ritardo è stato foriero delle solite trite polemiche che hanno rinverdito i soliti vecchi risentimenti, mai sopiti nell’ambito di un golfo come quello di Salivoli, dove convivono, oltre la spiaggia pubblica, anche altre realtà come: il Porto turistico, il campo boe della Lega Navale, Io stabilimento balneare e l’utilizzo pseudo privato delle proprietà immobiliari del Nastro Azzurro.

Rilevo con rammarico che, come si innesca una polemica, il capro espiatorio finisce per essere sempre il Marina di Salivoli, benché questo, diversamente da tutti gli altri operatori prima detti, sia l’unico soggetto che da anni investe capitale privato sul mantenimento della spiaggia, nonché sull’esecuzione di quegli investimenti strutturali concordati con l’amministrazione comunale come: il pennello soffolta e la ricostruzione dello sperone. Opere tese al miglioramento delle dinamiche meteo marine e progettate per il trattenimento in loco di quelle sabbie, senza le quali sarebbe impossibile ripascere l’arenile con cadenza annuale.

Mai nessun contributo è arrivato dallo Stabilimento Balneare, benché questo usufruisca della parte migliore dell’arenile, o dalla Lega Navale Italiana che occupa gran parte dell’antistante specchio acqueo balneabile con un campo boe che da anni non draga, favorendo verso l’ingresso del porto il deflusso dei detriti marini fino a rendere problematico ed ultimamente impedire il transito delle imbarcazioni che vi stazionano.

Alla luce della storicità degli interventi che il Marina di Salivoli, in solido col Comune di Piombino, ha ritenuto di effettuare per rendere fruibile l’arenile a vantaggio di tutti, ritengo scorretto il continuo attacco a questa realtà portuale, sempre intervenuta pur con la consapevolezza che gli impegni assunti con la convenzione urbanistica del 1997, per il mutato quadro normativo e gestionale delle posidonie spiaggiate, appaiono ormai superati e tali da giustificare ad oggi una loro sostanziale revisione.

A fronte dell’offerta di approdi delle realtà portuali del territorio, sarebbe auspicabile un censimento ed una successiva razionalizzazione dei posti barca destinati alla nautica sociale o comunque ai natanti di piccole dimensioni, al fine di evitare il mantenimento di campi boe per le ben note problematiche che questi comportano.

In ultimo visto che negli atti e nella discussione emerge sempre che la spiaggia di Salivoli rappresenta l’unico arenile di Piombino, mi chiedo se questo non contrasti col fatto che la sua parte di maggior pregio sia mantenuta in concessione a privati e non lasciata all’uso pubblico».

Mario Pelagatti
(ex consigliere Marina di Salivoli)

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M5S: SE VOGLIONO AMPLIARE IL MARINA DI SALIVOLI LO DICANO CHIARAMENTE

«Alla fine la maggioranza ha bocciato la mozione con la quale volevamo impedire l’ampliamento del porto di Salivoli.

Fin qui niente di strano, ma sarebbe bastato bocciare la mozione motivando chiaramente la propria posizione favorevole al progetto, invece abbiamo sentito liquidare la cosa con un: “adesso è prematuro, abbiamo bisogno di approfondire”. Incredibile, ma vero!! Cosa c’è dietro a questo atteggiamento imbarazzante? Le possibilità sono due: o realmente non hanno ancora le idee chiare su un’opera che esiste da 25 anni o è un goffo tentativo di tenere i piedi in due staffe, stretti fra un’opinione pubblica contraria all’ampliamento e le pressioni esterne che naturalmente stanno ricevendo.

Nel primo caso ci chiediamo come sia possibile alla vigilia dell’inizio della fase di elaborazione del nuovo piano operativo, per il quale è stato anche affidato un oneroso incarico esterno, non avere le idee chiare su uno dei punti più impattanti per lo sviluppo urbanistico del territorio? Tema sul quale si dibatte da anni ed il cui progetto fu presentato a tutte le forze politiche del territorio già nel 2014 dalla stessa Cooperativa l’Ormeggio. In questo caso non sarebbero assolutamente in grado di governare, quantomeno di scrivere gli strumenti urbanistici che vincoleranno il territorio per i prossimi 10 anni per un’assoluta mancanza di conoscenza della città dove peraltro vivono, quindi si facciano da parte.

Nel secondo caso risulterebbe evidente un maldestro tentativo di arrampicata sugli specchi che alla fine risulta lesivo della dignità del Consiglio Comunale e dei cittadini che li hanno votati e ai quali devono trasparenza sulle loro reali prospettive.

Contestiamo nettamente anche la posizione dell’Assessore Palombi secondo il quale non era quella la sede per dibattere la questione. Facciamo presente che il Testo Unico degli Enti Locali, dunque la legge, stabilisce che la facoltà pianificatoria è competenza esclusiva del Consiglio Comunale, quindi non solo la sede era adatta, ma era l’unica possibile.

Una cosa è certa: le nostre idee si possono condividere o meno, non staremo ad entrare nel merito del nostro NO all’ampliamento perché lo abbiamo già ampiamente motivato, ma i cittadini avranno sempre la massima chiarezza sulle nostre scelte politiche e la stessa cosa ci aspetteremmo da chiunque si candidi a rappresentarli.

P.S. C’è una terza possibilità, cioè che siano vere entrambe le precedenti».

Movimento 5 Stelle Piombino

Scritto da il 1.7.2020. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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