EDITORIALE: PIOMBINO, CHE IL 2020 SIA L’ANNO DEL CORAGGIO
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: PIOMBINO: CHE IL 2020 SIA L’ANNO DEL CORAGGIO
Gli auguri per questo capodanno 2020 li faccio a tutta la Val di Cornia invitandola a riflettere davvero sul futuro imminente del nostro territorio.
Una terra ricca, ma con un comune capoluogo che ancora rincorre fantasmi del passato e si arrocca perennemente su visioni ideologiche che davvero fanno pensare più alla fine degli anni ’70 del secolo scorso che all’inizio del 2020, e che “Aspettando Godot” consuma senza riflettere quegli ammortizzatori sociali che invece potrebbero essere investiti per far ripartire l’economia, avviando i numerosi cantieri ormai indispensabili per il rilancio di un territorio che potrebbe diventare davvero la “Ruhr d’Italia”.
Giovani che fuggono ed una popolazione sempre più anziana ferma con la memoria alla Piombino del secolo scorso, contraddistinguono oggi questa città all’inizio del nuovo decennio.
Dall’altra parte i borghi collinari, Suvereto in primis, che sul turismo-enogastronomico stanno facendo davvero “i soldi”, con “Sold Out” per ogni “Calice”, e non importa se è “di stelle” o “di San Silvestro”, imponendosi sul panorama nazionale come esempi del buon vivere e del buon bere, attirando, anno dopo anno, sempre più turisti da tutta Italia.
Rifiuti, Pale eoliche e pannelli fotovoltaici, da zero posti di lavoro o giù di li, chiaramente non possono essere il nuovo volano dell’economia di Piombino.
Attendere oltre, con gli esuberi della siderurgia che chiaramente non sono solo 250, non ha davvero più senso… perché quando a breve ci diranno che i soldi per gli ammortizzatori sono finiti, da un giorno ad un altro, se non abbiamo avviato rapidamente prima un percorso virtuoso, cadrà su Piombino un macigno che già si manifesta, con più di cinque milioni di poveri, in molte altre parti d’Italia.
Che il 2020 sia quindi l’anno del coraggio per gli abitanti dell’ex città principato, affinché il cambiamento che tanti attendono arrivi davvero, ma non solo dalla politica, ma da tutti noi che alla fine, anche se alle volte ci scontriamo per differenti visioni della società, non ci rendiamo ancora conto che alla fine siamo tutti sulla stessa barca, e che a questo giro rischia davvero di affondare.
BUON 2020 A TUTTI I LETTORI DEL CORRIERE ETRUSCO.