CAMPING CIG: I LAVORATORI IMPONGONO LO SCIOPERO
Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente dall’associazione di lavoratori “Camping CIG”.
«Nelle assemblee di ieri indette dalle organizzazioni sindacali di JSW Steel Italy i lavoratori travolgono il moderatismo sindacale delle gerarchie e impongono, con il loro voto, il primo sciopero piombinese dell’era JSW. Solo il muro opposto dalle gerarchie sindacali alla richiesta di votare anche per una mobilitazione a Roma sotto il MISE per il 9 luglio, ha impedito che venisse sancita anche questa forma di pressione.
Solo due ore di sciopero a turno, non ostante si chiedesse di piu’ in assemblea; ma è il primo segnale che il dissenso operaio si sta trasformando da rassegnazione in rabbia e voglia di partecipare, non ostante la strisciante ma forte repressione da parte dell’ Azienda, che ha mobilitato in prima persona il massimo responsabile locale per convincere gli operai a non scioperare (azione antisindacale?), minacciando anche di togliere l’accesso a mensa a chi scioperava.
Finalmente le maggiori organizzazioni sindacali si sono rese conto che la situazione è molto pericolosa e denunciano con chiarezza che con i tagli alle voci salariali , alla occupazione, alle manutenzioni, alla sicurezza, non si va da nessuna parte; e che solo una accelerazione del “piano di fattibilità” e degli investimenti, sui treni per riconquistare subito mercato e sui forni elettrici per ridare un futuro allo stabilimento, puo’ fare uscire la fabbrica dal pantano ed evitare il suo definitivo affondamento. Ora, se vogliono essere coerenti con la loro presa di coscienza, i sindacati non devono aver paura di aprirsi e dare spazio alla democrazia sindacale, alla volontà di reazione che spinge dal basso, per dare continuità alla mobilitazione a cominciare dal 9 luglio, quando dobbiamo andare in tanti sotto al MISE per rompere il giochino a scarica barile che si è instaurato tra “i due compari”, Azienda e Governo.
Si accusano a vicenda di inadempienza, ma sembrano (o sono ?) sostanzialmente d’ accordo nel fallimento del programma di investimenti sbandierato nel giugno 2018. Il 9 luglio il governo deve mettere sul tavolo le agevolazioni energetiche promesse e l’ azienda un piano serio di investimenti con scadenze chiare. Se non ci fossero atti concreti ma solo vaghe promesse, occorre rilanciare le mobilitazioni fin da subito, a cominciare da quello stesso giorno a Roma, con ogni forma di lotta possibile: per questo dobbiamo essere li’. Non abbiamo alternative: ci stanno mettendo “all’angolo” e ci vogliono preparare un futuro di miseria. Non lo permetteremo.
Oggi, al presidio davanti alla fabbrica, un sindacalista ha detto che queste due ore di sciopero sono un avvertimento all’azienda, e che in mancanza di adeguate risposte si andrà oltre. Giusto. Ma queste due ore di sciopero sono anche un avvertimento che i lavoratori danno al sindacato, che ora deve scegliere se stare con loro e dare continuità alla lotta o essere travolto».
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG