PIOMBINO: «BOCCIANO I REFERENDUM E HANNO VENDUTO A NAVARRA»

il SIN e in verde l’ampliamento Rimateria

Piombino (LI) – Si è riunita questa mattina (31 gennaio 2019) l’assemblea dei soci di Asiu. Erano presenti i rappresentanti dei Comuni di Piombino, Campiglia e Suvereto unitamente al liquidatore di Asiu Barbara Del Seppia. L’assemblea ha deliberato l’aggiudicazione definitiva del 30% delle quote a Navarra spa e ha conferito mandato al liquidatore per gli adempimenti conseguenti. Quindi tutto secondo programma ed in linea con le indicazioni politiche del partito come indicato nell’ultimo editoriale della nostra testata.

Riportiamo una nota del Comitato Salute Pubblica di Piombino (che allestirà uno stand sabato 2 Febbraio, in Piazza Cappelletti dalle ore 10,30) di risposta al Sindaco Giuliani sulla bocciatura del quesito referendario, e che contiene indirettamente anche un commento sulla vendita a Navarra. Buona, si fa per dire, lettura.

_________________________

Comitato Salute: Risposta al Sindaco sulla bocciatura del ricorso

Abbiamo appreso che il ricorso presentato dal Comitato Referendario e dal Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia contro la bocciatura del referendum in merito alla vendita delle quote  della SpA Rimateria ai privati è stato respinto. I tempi per un altro eventuale ricorso non ci sono, vista la ferrea determinazione del Comune di procedere al più presto alla vendita delle azioni.

Abbiamo fatto il ricorso per difendere un importante strumento democratico: il referendum. Volevamo dare voce ai cittadini su una vicenda molto osteggiata nella nostra città, la costruzione di una nuova enorme discarica. Il referendum, rammentiamo: era solo consultivo! Il referendum avrebbe permesso di discutere una delle più importanti scelte, non comprese nel programma elettorale e quindi senza nessun mandato, che questa amministrazione a fine vita sta con ostinazione portando avanti.

Se vi fosse stata la volontà politica del comune di Piombino di ascoltare il parere dei cittadini , il Sindaco in ogni momento avrebbe potuto convocare un’Assemblea Straordinaria dei soci Asiu nella  quale proporre di annullare la decisione della vendita delle azioni rimanenti, in attesa del pronunciamento della cittadinanza con il referendum. Del resto, la sospensione di 60 giorni della vendita dimostra la capacità di influire in modo determinante sulle decisioni degli altri Comuni soci di ASIU in liquidazione.

Perché tutto ciò non si è verificato? La risposta è semplice. Il Comune di Piombino vuole fare sparire il debito pari a decine di milioni di euro accumulato da ASIU ed ereditato da Rimateria. 

La gestione dei rifiuti urbani è passata per legge dai comuni all’ATO, nel nostro caso a SEI Toscana che porta i nostri rifiuti alla discarica di Grosseto. Da quel momento ASIU non aveva più motivo di esistere, tutti i lavoratori e gli impianti potevano passare sotto il controllo di SEI Toscana. La discarica ASIU poteva essere chiusa e messa in sicurezza.

Ma seguendo questa via, il  debito ed il  disastro impiantistico ASIU, di cui il Comune di Piombino è socio di maggioranza, sarebbero emersi insieme alle responsabilità! Responsabilità che si sono volute  nascondere a tutti i costi! Così si è inventata una nuova società, Rimateria, che avrebbe trattato non più i rifiuti urbani ma solo gli speciali, società in cui fare confluire ASIU. In questa avventura sono stati coinvolti anche parte di lavoratori non fatti assumere in SEI.

Il fine di Rimateria è quello di ripianare i debiti ed il nuovo progetto ne è la conferma più evidente! Fare sparire ogni responsabilità dei 20,8 milioni di debiti, un’altra decina di milioni di euro per il mancato accantonamento per la chiusura e altri milioni ancora per la messa a norma degli impianti. Un buco complessivo che si aggirava sui 50 milioni! Vista la situazione debitoria ed il disastro impiantistico della vecchia discarica, l’ingresso dei privati era indispensabile. Privati a cui sono garantiti profitti immediati con l’ampliamento della vecchia discarica e futuri enormi guadagni con la nuova discarica.

Finora la discarica ha procurato solo disagi e danni alla comunità, non ha accolto nessun rifiuto proveniente dal SIN ma ha riempito una parte importante del nostro territorio, posta proprio all’ingresso della città, con rifiuti industriali e forse anche pericolosi provenienti da fuori: per questo continuiamo e continueremo a chiedere i carotaggi.

Oggi l’Amministrazione sostiene il nuovo piano Rimateria, funzionale agli interessi dei privati, che vuole costruire una nuova discarica da 2,850 milioni di metri cubi a fianco l’attuale. Nuova discarica  che rappresenterebbe un grave pericolo per il tessuto agricolo, turistico e imprenditoriale della zona. Una nuova discarica che insieme a nuove industrie che intendono trattare rifiuti a Piombino niente hanno a che vedere con le esigenze di rilancio delle Acciaierie o delle esigenze locali, ma formano un polo nazionale di trattamento e stoccaggio rifiuti industriali anche pericolosi. Le industrie che trattano rifiuti daranno pochissima occupazione, peggioreranno la situazione ambientale ed impediranno la fondamentale diversificazione.

Il Comitato Salute Pubblica si sta già attivando per un eventuale ricorso al TAR se la Regione dovesse incredibilmente, dato le molteplici criticità ambientali, norme di legge avverse, approvare la Valutazione di Impatto Ambientale richiesta da RiMateria per la nuova discarica.

Per rispondere alle domande e per spiegare le prossime iniziative che intendiamo intraprendere saremo, sabato 2 Febbraio, in Piazza Cappelletti dalle ore 10,30 e se il tempo non lo consentisse nella saletta dell’Arsenale a fianco alla piazza.

Vi aspettiamo, non lasciamo che il nostro territorio e la nostra salute siano martoriati oltre che da un SIN da bonificare, anche da società che trattano e stoccano rifiuti industriali.

Print Friendly, PDF & Email
Scritto da il 31.1.2019. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    81 mesi, 24 giorni, 14 ore, 32 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it