PIOMBINO: AFERPI, CON CHI STANNO DAVVERO I SINDACATI?

L’ingresso ad Ischia di Crociano

Piombino (LI) – Lunedì 28 gennaio 2019 si è tenuto il Consiglio di Fabbrica Aferpi e Piombino Logistics durante il quale sono state approvate e confermate le analisi contenute nel documento delle Segreterie Fim, Fiom e Uilm relative alla preoccupazione che riguarda la riorganizzazione del lavoro per una riduzione dei costi che mette a rischio la sicurezza del personale e degli impianti. Riportiamo un commento del “Camping Cig”, del Consiglio di Fabbrica e dell’UGL sull’argomento.

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CAMPING CIG: CON CHI STANNO I SINDACATI?

«Finalmente le Organizzazioni Sindacali di fabbrica (FIOM FIM UILM e Rsu Aferpi e Piombino Logistics) mostrano seria preoccupazione (v. comunicato del 24/1/19) per quanto avviene nello stabilimento Aferpi. Sostengono ( e su questo concordiamo) che l’unica via per raddrizzare la situazione deficitaria di Aferpi è investire sui treni, sulla qualità del prodotto e anticipare l’investimento per il primo forno elettrico.

Ma è’ ormai chiaro a tutti che, al di là della rassicurante propaganda e dei festini natalizi, i comportamenti concreti di Jindal non sono quelli di una azienda che vuole costruire un nuovo grande stabilimento siderurgico moderno, compatibile con l’ ambiente e con le esigenze di sviluppo differenziato di Piombino.

Si riduce il monte ore di lavoro con ricadute negative su manutenzioni, ritmi di lavoro e sicurezza; non si investe sui treni, si risparmia sulle manutenzioni, non si migliora la qualità e non si aggredisce il mercato; si ritardano gli smantellamenti; si usano gli ammortizzatori solo al fine di ridurre i costi. Segni concreti che non si sta lavorando per nuove importanti realizzazioni. Vorremmo essere smentiti, ma con prove alla mano!

Quanto e’ stato speso della già esigua cifra dei 18 mln prevista per interventi sui treni di laminazione esistenti? E stato presentato nei termini previsti il piano di demolizioni dei vecchi impianti da dismettere? Cosa contiene? Sono state previste tutte le precauzioni di legge contro l’ esposizione ad amianto di lavoratori e cittadini durante gli smantellamenti? Che impiego è previsto per le aree da liberare a ridosso della città? Quali impianti, quali lavorazioni? Quali passi concreti si stanno facendo in previsione del primo forno elettrico? Possibile che l’ amministrazione comunale non sappia nulla? E se sa, perché non informa il Consiglio Comunale e la cittadinanza? E il Governo che fa, si gira dall’altra parte? A cosa mira questo clima in fabbrica di sopravvivenza e rinvio nella mediocrità, raschiando il fondo del barile per far quadrare miseri conti?

La situazione è ambigua, opaca, pericolosa. Se i sindacati credono in quel che hanno scritto, non possono trarre le conclusioni operative completamente sbagliate che hanno espresso nel comunicato del 28/01/2019. Cosi’ si diventa complici della strategia dell’Azienda e delle Amministrazioni pubbliche che hanno messo il cappio al collo degli operai Aferpi; che vogliono sfibrare nel tempo la resistenza dei lavoratori, isolarli dalla città per dare il colpo decisivo: fine del colaggio di acciaio a Piombino e smembramento di quel che resta resta del vecchio stabilimento. Mentre il Governo gira la testa da un’altra parte.

Non serve una passeggiata con qualche auto verso la prefettura di Livorno (come già avvenuto in passato). Occorrono risposte forti, cominciando con una assemblea coi lavoratori a cui si spieghi con chiarezza tutta la pericolosità della situazione; ove si proponga una grande mobilitazione cittadina, preparata con l’ impegno e il tempo necessari, che all’Azienda chieda investimenti subito e lavoro; all’Amministrazione Comunale trasparenza su quel che sa; al Governo di mantenere le promesse fatte al MISE dal sottosegretario Galli.

Quest’ultimo assicurò una severa vigilanza governativa sull’operato dell’ Azienda, pronti come Governo a riprendere le redini dello stabilimento per portarlo definitivamente fuori dalla palude delle grandi ma evanescenti promesse. Occorre poi proseguire con una mobilitazione permanente, verso l’Azienda e il Governo ( in tutti i suoi livelli) finché non arrivino investimenti seri o, in mancanza di questi, l’ intervento dello Stato. A fine anno scadono gli ammortizzatori sociali per 1900 lavoratori; come dire che siamo seduti su una bomba, cosa che tutti fanno finta di non vedere!».

Coordinamento Art. 1 Camping CIG

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SINDACATI: CHIEDIAMO ALL’AZIENDA DI FARE UN PASSO IN DIETRO

«Chiediamo all’azienda di fare un passo indietro e di incontrarci per analizzare e spiegare le nostre motivazioni, proprio in merito alla necessità di garantire la sicurezza ed alle scelte del personale per le quali l’azienda si era dichiarata disponibile ad effettuare le verifiche dopo le nostre richieste. – si legge in una nota di Fim, Fiom e Uilm – Su questo il Consiglio di Fabbrica, in funzione delle decisioni aziendali, valuterà le risposte politiche e le iniziative necessarie.

Non sentiamo da ormai troppo tempo più parlare della vertenza Piombino da nessuna fonte politica ed istituzionale, – hanno aggiunto – il Consiglio di Fabbrica ha dato mandato alle Segreterie Fim, Fiom e Uilm di attivarsi con sindaco, Regione e con tutti i partiti politici locali.

Siamo ancora in attesa di una convocazione del Governo per monitorare lo stato di avanzamento del progetto Jindal con i massimi livelli istituzionali. In questo senso, in assenza di una data di convocazione, organizzeremo entro la fine della prossima settimana una manifestazione davanti la Prefettura».

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AFERPI: UGLM NON CREDE AL NORMALE EFFICIENTAMENTO

«Le segnalazioni di molte Rsu intervenute nella discussione sono preoccupanti: – ha spiegato Claudio Lucchesi (Rsu Ugl) – carenze impiantistiche e nelle manutenzioni; tagli di servizi sui reparti e nella vigilanza. Impossibile non ipotizzare che questo indirizzo aziendale non si ripercuota sulla sicurezza dei lavoratori” (leggi qui sotto gli articoli correlati).

L’azienda, dal canto suo, parla di un normale efficientamento, di un miglioramento progressivo e di maggiore garanzia di sostenibilità economica facendo intendere che nessuna pressione diretta o indiretta venga esercitata sui lavoratori. – viene spiegato in una nota a firma dei rappresentanti Uglm -Questo non è esattamente quanto riportato e su queste tematiche occorre fare, immediatamente, maggiore chiarezza. Per questo motivo occorre continuare a lanciare un segnale di allarme soprattutto sindacale più che politico.

Occorre dare un segnale forte alla casa madre. L’efficientamento non si può fare solo sui lavoratori. L’equilibrio economico si fa acquisendo ordinativi, investendo negli impianti, con tecnologie che permettono di avere prodotti competitivi e di qualità».

Scritto da il 31.1.2019. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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