PIOMBINO: IL CAMPING CIG SI INTERROGA SUL FUTURO DELLA CITTA’

i lavoratori del “camping CIG” davanti al Senato nel 2016

Piombino (LI) – Il Coordinamento Art. 1 – Camping CIG alla luce delle ultime novità, ritengono che si debba chiedere la presenza del ministro del lavoro di Maio a Piombino, per affrontare le varie questioni e avviare processi di risoluzione. Per questo invitano i cittadini a parlarne insieme venerdì 21 settembre alle ore 21:00 al Centro Giovani.

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SIDERURGIA: COME SI RINNOVA?
– AFERPI: al di là degli entusiastici commenti e dello slogan “Piombino riparte”, i documenti e gli accordi che accompagnano la cessione a JWS sono assolutamente poco trasparenti e non impegnano assolutamente la multinazionale a realizzare alcun investimento. NE VOGLIAMO PARLARE?
– MAGONA/MITTAL: le regole imposte dalla UE prevedono la sua cessione, assieme ad altre fabbriche del gruppo Mittal. Ma le proposte di acquisto verranno valutate da un gruppo di burocrati di Bruxelles, senza nessuna partecipazione diretta di lavoratori e sindacati locali, burocrati che si preoccuperanno solo delle “regole del mercato” e non dei lavoratori coinvolti.
VOGLIAMO FARE QUALCOSA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI?
– INDOTTO: fin dall’inizio della crisi i lavoratori dell’indotto diretto e indiretto sono stati quelli prima e più colpiti. Ma per loro, al di là di belle parole, niente è stato previsto e niente si prevede. Oltre che un problema di solidarietà sociale, la perdita di questi lavoratori (costretti all’emigrazione o al lavoro in nero) rappresenta un enorme perdita economica in termini di risorse e di diversificazione. CONTINUEREMO A RESTARE IN SILENZIO?
– AMMORTIZATORI SOCIALI: tutti i lavoratori delle realtà sopra esposte sono soggetti a divenire, da un giorno all’altro, non ricollocabili nel ciclo produttivo. Prima che si creino nel territorio cicli economici virtuosi, in grado di riassorbire questa mano d’opera, passeranno diversi anni. È chiaro quindi che si dovranno mettere in campo ammortizzatori sociali per tutti, che garantiscano una vita dignitosa. NON È OPPORTUNO CHE CI MUOVIAMO IN FRETTA?

BONIFICHE AMBIENTALI E DISCARICHE: QUALI PROSPETTIVE?
– SMANTELLAMENTI: degli indispensabili smantellamenti degli impianti dismessi ancora non si hanno notizie certe. Eppure potrebbero rappresentare uno sfogo occupazionale (ancorché momentaneo) per molti lavoratori. Inoltre sono preliminari a qualunque piano di bonifica. CONTINUEREMO AD ASPETTARE?
– BONIFICHE: se vogliamo pensare ad una diversificazione produttiva del territorio, è indispensabile che i terreni lasciati liberi dalla fine del ciclo integrale siderurgico vengano messi in sicurezza e bonificati. Da anni si parla di questo e già alcune aree sono state restituite alla città e già per queste aree sono stati erogati finanziamenti. Eppure niente si muove, tra continui rimpalli di responsabilità. PERCHÉ GOVERNO CENTRALE ED AUTORITÀ LOCALI NON SI ATTIVANO?
– DISCARICHE: i precedenti proprietari della Lucchini hanno utilizzato il territorio avuto in concessione come una discarica abusiva ed oggi, con la possibile ripresa della produzione in Aferpi, si pone il problema dello smaltimento dei rifiuti derivanti da demolizioni, bonifiche e produzione, alcuni dei quali sicuramente classificati come pericolosi. Jindal ha già previsto di richiedere l’autorizzazione a creare e gestire una discarica privata, anche per i rifiuti pericolosi. Sul terreno quindi delle discariche si sta aprendo un nuovo fronte di discussione e di azione.
VOGLIAMO CHE LA POPOLAZIONE SIA ESCLUSA DALLE SCELTE SU QUESTO TERRENO?

DIVERSIFICAZIONI: QUALI E CON QUALI RISORSE?
– INFRASTRUTTURE: prima di parlare di nuovi investimenti e nuovi settori economici, è indispensabile la realizzazione di infrastrutture di comunicazione e trasporto. Una strada alternativa per il porto ed un nuovo raccordo ferroviario sono fondamentali, assieme ad una rete di connessione telematica sicura e gratuita. DOPO ANNI DI PROMESSE, A QUANDO LE REALIZZAZIONI?
– PORTO: dopo un avvio trionfale, giustificato dall’imminenza delle elezioni, oggi il porto è un guscio vuoto. Ottima diga foranea e ottimo fondale, ma mancano ancora le banchine, i parchi retro portuali, i servizi, la viabilità interna. Eppure neanche si parla di finanziamenti per il suo completamento.
QUESTA POSSIBILE E GRANDE RISORSA DEVE TRASFORMARSI IN UNA CATTEDRALE NEL DESERTO?
– NUOVI SETTORI: il territorio presenta molte opportunità di sviluppo alternativo: dalla verticalizzazione della produzione siderurgica a laboratori di ricerca metallurgica; dal turismo balneare a quello culturale, archeologico, storico; dalla cantieristica all’itticoltura; all’agricoltura di qualità. Ma servono idee e risorse.
LE AUTORITÀ GOVERNATIVE CENTRALI E LOCALI NON DOVREBBERO ATTIVARE LA DISCUSSIONE E ATTIVARSI PER PROCURARE LE RISORSE?

Coordinamento Art. 1 – Camping CIG

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Scritto da il 17.9.2018. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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