AFERPI: TRE COMUNICATI SUL FUTURO DELLA FABBRICA

Piombino (LI) – Alcune novità sul futuro di Aferpi, dopo le indiscrezioni sull’avvicinarsi della fine della “Due diligence” da parte di Jindal per lo stabilimento piombinese. Il primo è dell’UGL e affronta il tema della crisi dell’indotto Ex Lucchini. Il secondo è dell’USB che ieri ha incontrato in regione il referente di Enrico Rossi, Gianfranco Simoncini. E il terzo dei Confederali proprio sulle potenziali novità nello stabilimento Piombinese. Leggiamoli insieme.

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CRISI DELL’INDOTTO:  LAVORATORI OSTAGGIO DI NORMATIVE “DEROGABILI”

Vorremmo ringraziare pubblicamente la Lega e il Movimento 5 stelle che, alla seduta Consiglio regionale del 13 marzo, hanno presentato due mozioni riguardanti la salvaguardia dei lavoratori di Aferpi di Piombino e soprattutto di tutti coloro che appartengono al suo indotto.
Altrettanto positivo che le richieste contenute nelle mozioni siano state approvate, all’ unanimità, dal Consiglio regionale.

La tematica dell’estensione degli ammortizzatori e la richiesta di una parità di trattamento tra diretti ed indotto è un tema che da anni stiamo portando avanti come Ugl. Tra l’altro, proprio in merito alla durata della copertura degli ammortizzatori, in questi ultimi mesi abbiano promosso iniziative che hanno visto il coinvolgimento di molti soggetti tra cui, in prima persona, l’assessora Grieco . Con le rappresentanti dei lavoratori/ici, ci siamo rivolti molte volte alle istituzioni locali , Commissioni pari opportunità e alla Regione per denunciare atteggiamenti di trattamento, a parere nostro incomprensibili, che hanno addirittura visto decreti attuativi – con concessione di ammortizzatori-successivamente annullati dallo stesso Ministero che li aveva approvati !

Ci auspichiamo che , anche a seguito di queste due mozioni, sia fatta chiarezza su molti aspetti. Dobbiamo ammettere, per onor di cronaca, che la Regione con la stessa Assessora Grieco si era, da subito, fatta promotrice di incontri scrivendo al Ministro del Lavoro. Non ci risulta però ad oggi ci sia mai stato un riscontro nonostante sia passato del tempo .

Come Ugl terziario ed igiene ambientale stiamo, da anni, denunciando la grave situazione in cui si trova l’indotto di Aziende committenti in crisi . Un insieme di lavoratori e lavoratrici ostaggio di normative che in altri casi sono state superate con ampie deroghe .

Quella dell’indotto è una tematica da chiarire in tempi brevi visto che le situazioni si stanno moltiplicando. Tra l’altro a fine aprile , altre 30 lavoratrici dell’indotto di Aferpi, in un altro appalto storico delle pulizie civili si ritroveranno con la problematica dell’ammortizzatore che ha già visto coinvolte le colleghe delle mense che ad oggi hanno spostato la problematica al mese di giugno 2018 .

Anche in questo caso si tratta di un’ Azienda che inizialmente aveva visto riconosciuto dal Ministero l’ammortizzatore della stessa durata della committente ma poi annullato . A dire il vero ad oggi nessuno ha motivato le ragioni per cui se un appalto subisce una riduzione a causa della committente non debba seguire le deroghe alla durata l’ammortizzatore visto che l’ammortizzatore gli viene concesso proprio in virtù l’ammortizzatore della committente .

Ci auspichiamo che il lavoro della giunta a breve riesca a dare una risposta definitiva riconoscendo il diritto di pari trattamento tra lavoratori diretti e indotto di una azienda in crisi, in un’area considerata di crisi complessa.
Alla Regione Toscana e direttamente all’assessora Grieco chiediamo appunto che si spinga tutti quanti per avere il riconoscimento di un trattamento paritario dal Ministero .

Infine il nostro auspicio, visti gli ultimi fatti che vedono coinvolti anche altre tipologie di lavoratori con requisiti non proprio calzanti con gli ammortizzatori tradizionali , è che la Regione Toscana inizi ad interrogarsi sul fatto che gli strumenti attualmente in essere spesso non corrispondano alle reali esigenze delle varie Aziende presenti in un’area di crisi complessa come Piombino.
In sintesi non possiamo ricorrere solo a deroghe alla normativa, occorre iniziare a valutare che, se ci sono risorse per esempio addirittura in disavanzo per l’ammortizzatore in deroga, queste risorse siano utilizzate per la tipologia di lavoratori che non hanno altre coperture . Occorre un cambio di rotta se non vogliamo trovarci con un aumento continuo di disoccupati e per assurdo finanziamenti inutilizzati per mancanza di requisiti o ancor peggio con ammortizzatori prima autorizzati e poi tolti.

UGL Terziario

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USB: INCONTRO CON SIMONCINI SULLE ACCIAIERIE DI PIOMBINO

Martedì 3 aprile presso la sede della Regione Toscana, una delegazione USB ha incontrato Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente Rossi e il vice sindaco di Piombino Stefano Ferrini, in merito alla situazione dell’Aferpi di Piombino.

Il motivo dell’incontro è stato dato dalla preoccupazione dei lavo ratori per il silenzio intorno al piano industriale che Jindal, multinazionale che dovrebbe subentrarea Cevital nell’acciaieria piombinese, si è impegnata a presentare.

Criticità ravvisate dalla delegazione riguardano anche la garanzia che venga mantenuto lo stato occupazionale previdente. Inoltre a dicembre finiscono gli ammortizzatori sociali e che non ci siano i tempi utili per ricreare le condizioni di lavoro entro tale scadenza.

Inoltre trattandosi di lavoratori fermi da molti anni, la delegazione richiede un impegno da parte della Regione Toscana per promuovere della formazione che permetta un adeguato reinserimento professionale all’interno dell’acciaieria.

Il consigliere Simoncini ha risposto che il piano industriale, secondo gli impegni presi, deve essere presentato per aprile.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, per le aree di crisi complessa, quali L’area piombinese e dove ci sono grandi progetti industriali, la normativa prevede che gli ammortizzatori si prolunghino oltre data prevista, salvo modifiche legislative.

La delegazione USB fa inoltre presente al consigliere Simoncini che sarebbe corretto che anche i propri delegati siano presenti alla presentazione del piano industriale della Jindal presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per permettere a tutte le parti in causa di avere possibilità di seguire lo sviluppo della difficile situazione.

USB PIOMBINO

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AFERPI:  COMUNICATO SINDACALE FIM-FIOM-UILM

Gli operai davanti al Ministero a marzo 2016

Le Segreterie di Fim-Fiom-Uilm si sono riunite per fare il punto della situazione sulla Vertenza Aferpi a seguito delle continue indiscrezioni che arrivano dalle Istituzioni, dalla stampa e dall’interno dello stabilimento.

Da più parti emerge un cauto ottimismo che auspichiamo abbia un fondamento ma il nostro senso di responsabilità, nei confronti dei lavoratori che rappresentiamo, ci impone di attendere l’evoluzione dalle parole ai fatti concreti con impegni precisi, presi pubblicamente, sul futuro del sito industriale che, nei modi e nei tempi necessari, dovrà essere “produttivo” e non semplicemente “di trasformazione”. Non è certo da oggi che ci siamo attivati per chiedere garanzie in merito al Piano Industriale e, conseguentemente, a quello occupazionale al Gruppo Jindal ed alle Istituzioni Comunali, Regionali ed al Ministero dello Sviluppo Economico.

Da tutte le parti ci viene dichiarato che la Due Diligence procede senza particolari problematiche e che siamo nei tempi programmati che prevedono il termine delle verifiche complessive entro la metà di Aprile, per poi arrivare alla presentazione del Piano Industriale ed iniziare la discussione vera e propria con le Organizzazioni sindacali.

In questi giorni ci risulta ci sia stata un’accelerazione e che il Gruppo Jindal sia pressochè pronto per la presentazione dell’ipotesi di Piano Industriale al Ministero ed al Sindacato fin dai prossimi giorni.

Ci siamo già attivati per chiedere un incontro quanto prima sia con i vertici del gruppo indiano che con il Ministero per iniziare la discussione.

Non possiamo più accettare promesse fumose sugli ammortizzatori sociali e sull’occupazione, per Fim-Fiom-Uilm è necessario avere la garanzia che a Piombino si torni a produrre acciaio quanto prima, in maniera compatibile con l’ambiente e con la sicurezza, unico mezzo per salvaguardare davvero il futuro del polo siderurgico piombinese e per salvaguardare la futura piena occupazione.

Lo Stabilimento di Piombino per garantirsi un futuro, deve ripartire con la riconquista dei mercati e dei clienti persi in questi anni di mancata gestione da parte della proprietà algerina, con la ripartenza della produzione per tre treni di laminazione, dagli smantellamenti che possono dare occupazione anche a parte di quei lavoratori dell’indotto che oramai sono ridotti allo stremo e dagli investimenti per la produzione di acciaio.

Come abbiamo sempre fatto, appena Fim-Fiom-Uilm saranno a conoscenza dei dettagli del Piano Industriale da parte di Jindal saranno fatte le assemblee con tutti i lavoratori per condividere le novità sul futuro loro e di un intero comprensorio.

FIM-FIOM-UILM

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Scritto da il 4.4.2018. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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