CAMPING CIG: VIA REBRAB, E SUBITO LE BONIFICHE

L’unico treno che marcia a Piombino?

Piombino (LI) – A pochi giorni dall’ultimatum di Calenda a Rebrab il “Camping Cig”, sentendo in giro le prime voci di un possibile “rinvio cinese”, chiedono, nell’incontro del 27 ottobre a Roma di ribadire al ministro le tre priorità per questo territorio: mandar via Rebrab, cambiare il commissario e avviare immediatamente le bonifiche del SIN. Riportiamo il comunicato integralmente.

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Nel momento in cui scriviamo, mancano solo sei giorni alla scadenza dell’ultimatum che il ministro Calenda ha fissato per Cevital. Il 31 ottobre Cevital/Aferpi deve presentarsi con un nuovo partner, un piano industriale vero e un piano finanziario solido; in assenza di tutto ciò il Governo deve tornare nella piena disponibilità del terreno della ex-Lucchini.

Già si sentono le prime voci di rinvio:

  • Rebrab ha fatto il miracolo e in pochissime settimane è riuscito in ciò che non è riuscito in mesi e mesi, trovando non uno, ma addirittura due possibili partner;
  • Si sentono voci allarmistiche che parlano di rischi di un contenzioso giudiziario molto lungo in caso di rescissione di contratto.

Diciamo apertamente che noi al miracolo di Rebrab non ci crediamo minimamente, che si tratta dell’ennesima bufala, dell’ennesimo giochetto delle tre carte per continuare il ricatto sul Governo e sul nostro territorio.

Noi sosteniamo anche che la minaccia di tempi di contenzioso lunghi è in realtà una “minaccia elettorale”, che serve al PD e a tutti i responsabili di questa tragedia di trascinare la vicenda fin dopo le elezioni, in modo da non subirne troppo i contraccolpi. Nella nostra Costituzione e nel nostro ordinamento giudiziario esistono gli strumenti per un intervento d’urgenza e immediato del Governo, anche in attesa del pronunciamento di un giudice, per gravi motivi di ordine sociale.
PIOMBINO VIVE UN GRAVE MOTIVO DI ORDINE SOCIALE!

Concordiamo con la richiesta dei sindacati di chiedere un incontro urgente al Ministro, se questo significa non semplicemente ascoltare le intenzioni del Governo, ma imporre le esigenze dei lavoratori e del territorio:

  • Rebrab deve essere allontanato subito! Non solo si è dimostrato inaffidabile sulla ripresa delle attività siderurgiche, ma anche sul resto del progetto è latitante da tre anni. Anche se esistesse questo fantomatico socio, anche se avesse tutte le carte in regola (piano industriale concreto, particolareggiato e non di rapina, piano finanziario verificabile), non si può lasciare Rebrab padrone del territorio, capace di bloccare qualunque iniziativa di sviluppo diversificato.
  • Il Governo deve nominare un nuovo commissario, decisamente più energico dell’attuale, e dotarlo delle risorse finanziarie per la ripresa immediata della produzione, ricorrendo al fondo di 300 milioni stanziato per la siderurgia nell’ultimo documento di programmazione economica (oppure Piombino non merita quei soldi?)
  • Il governo deve assumere come priorità la bonifica del sito industriale, da eseguirsi subito, con l’utilizzo della mano d’opera locale espulsa dai cicli produttivi.

Abbiamo accolto con favore la ripresa di iniziative di mobilitazione ed abbiamo apportato il nostro contributo in ogni occasione nella quale abbiamo visto la possibilità di partecipazione dei lavoratori. Lo abbiamo fatto con umiltà, senza prevaricazioni, senza attribuirci alcun merito. Continueremo a farlo, a sollecitare le mobilitazioni, a metterle in campo da soli, se necessario, a partecipare a tutti i momenti di lotta dove siano presenti i lavoratori.
PER L’UNITÀ DI CHI SOFFRE DELLA CRISI! PER IL RILANCIO DEL TERRITORIO! PER L’OCCUPAZIONE!

Coordinamento Art. 1 – C.CIG

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Scritto da il 25.10.2017. Registrato sotto Foto, sociale, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 27 giorni, 18 ore, 14 minute fa

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