«PIOMBINO SVEGLIA!» NUOVO GRIDO D’ALLARME DEL CAMPING CIG

Il Camping CIG chiede le dimissioni degli attuali dirigenti

L'unico treno che marcia a Piombino?

L’unico treno che marcia a Piombino?

Piombino (LI) – Riportiamo integalmente il comunicato per la terza edizione della due giorni del “Camping CIG”. Si può obbiettare molte cose a quasti lavoratori, ma di sicuro non si può dire che non hanno ironia. Non mollano mai (ormai sono tre anni che si impegnano incessantemente), e a differenza dei cosiddetti “Zombi” che sono silenti sotto massicce dosi di “Metadone sociale”, hanno capito che presto gli ammortizzatori finiranno per sempre, e se non ci si aiuta da soli e senza le bonifiche, il destino di Piombino è segnato.

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CAMPING CIG: «PIOMBINO, SVEGLIATI!»

Il Camping CIG: «Avete Fallito, dimettetevi»

Ci rivolgiamo a tutti i lavoratori e a tutti i cittadini della Val di Cornia. La situazione economica della zona è ormai a un punto di criticità molto alto. La fabbrica siderurgica è praticamente ferma dall’inizio del 2017. Ipotesi di bonifica non ne esistono, tanto meno programmi seri di diversificazione.

Le ultime iniziative del MISE (l’addendum; la ricerca del partner per la siderurgia) mostrano quello che effettivamente sono: modi per prendere tempo e mantenere calmi i lavoratori. Ma, anche per le altre attività non direttamente connesse alla siderurgia, la situazione non si presenta migliore: esercizi commerciali che chiudono; giovani e disoccupati che emigrano; servizi che perdono di qualità; liberi professionisti senza clientela; artigiani che cessano l’attività…

Non sarà solo il turismo balneare, con la sua modesta capacità di spesa e senza un piano serio, che risolverà i nostri problemi; né interventi scoordinati, affidati a multinazionali capaci di cambiare idea ad ogni giro di vento; e neppure un porto, il quale rischia di diventare succursale di quello di Livorno, per trattare le eccedenze di quest’ultimo.

All’interno di una situazione materialmente disastrata, si collocano poi in maniera clamorosa le inadempienze di amministrazione locale e sindacati confederali: hanno fatto dell’immobilismo il loro unico atteggiamento, invece di prodigarsi per far diventare Piombino una vertenza nazionale.

E’ più che mai indispensabile che i sindacati recuperino la loro autonomia dal governo, per unificare le vertenze delle categorie e delle aziende in crisi, sottoposte all’attacco dei datori di lavoro.

Far diventare Piombino un caso di emergenza nazionale è l’unico modo di forzare il governo e tutti gli attori coinvolti a fare la propria parte. È interesse anche di commercianti, artigiani, liberi professionisti ed ogni altra categoria, che vive ed opera nel territorio, mobilitarsi con tutta la forza possibile per smuovere le acque.

L’attesa è la morte, l’unica speranza è la mobilitazione.

Il Coordinamento Art.1 – Camping CIG ha iniziato la propria opera di critica e di proposta, contro tutto e tutti, con un “campeggio” di cassintegrati presso la SOL. Oggi, a distanza di due anni esatti, torniamo nello stesso posto.

Sabato 7 e Domenica 8 ottobre si terrà un presidio nell’aiuola presso la SOL per evidenziare la tragica situazione in cui ci troviamo e  per sollecitare la mobilitazione di tutte le forze vive del territorio, primi tra tutti i lavoratori. Invitiamo quindi tutti a partecipare a questo momento di incontro, per chiarirci le idee, per discutere di soluzioni, per organizzare forme di mobilitazione capaci di impedire che la nostra situazione cada nell’oblio e alla fine si accettino soluzioni al ribasso, che rappresenterebbero la lenta decadenza e marginalizzazione del nostro territorio.

Coordinamento Art. 1 – Camping CIG

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Scritto da il 8.10.2017. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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