CAMPING CIG: «ABBIATE UN PO’ DI DIGNITA’, DATE LE DIMISSIONI»

i lavoratori del “camping CIG” davanti al Senato nel 2016

Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal Coordinamento Camping CIG, che adesso chiede le dimissioni di chi, secondo l’associazione, è responsabile della situazione Aferpi (Ex Lucchini).

«Finalmente – inizia la nota del Camping CIG – è chiaro a molti quanto sostenemmo con forza nel Consiglio Comunale aperto del 6 dicembre del 2016: per Piombino l’ era Cevital è finita; è necessario che il  Governo  si riprenda  lo stabilimento siderurgico e “stacchi la spina” anche per i progetti delle attività agroindustriale e della logistica, per evitare che Rebrab costituisca un “tappo” alle potenzialità di sviluppo di nuove attività portuali.

Coloro che dalle posizioni di vertice del potere nazionale e locale,  hanno gestito la partita perdendo  inutilmente tre anni e  seminando inconsistenti illusioni per tornaconto elettorale, hanno una  pesante responsabilità politica. Il Governo, maggiore responsabile tra i firmatari delle promesse svanite, e’ oggi la controparte principale dei lavoratori e dei cittadini, messi con le spalle al muro dal crollo dei castelli di carta. Ci auguriamo che quanto prima paghi il giusto prezzo per questo delitto sociale. Ma anche coloro che  localmente hanno narrato  favole inconsistenti, non possono sfuggire alle proprie responsabilità. Se realmente si vuole voltare pagina, occorrono segnali decisi di novità .

Nell’aprile del 2016, al Centro Fiere di Venturina, il magnate algerino fu incoronato “personaggio dell’ anno”, alla ossequiosa  presenza della nomenklatura locale, sorda alle grida di allarme che si levavano da piu’ parti circa l’ inconsistenza dei progetti Cevital.

Coloro che fin dalla prima ora furono i piu’ entusiasti sostenitori del ”personaggio dell’ anno”, darebbero oggi un segnale di dignità rassegnando le proprie dimissioni.

Parliamo, ad esempio, del Presidente della Regione Toscana, del Sindaco di Piombino, dell’ ex Sindaco  e attuale  Presidente della II Commissione Regionale ( con competenze su sviluppo, lavoro ed altro), della Sottosegretaria all’ Ambiente del Governo Gentiloni. Per molti altri andrebbero ricordate le parole del poeta: “Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”. Anche ai vertici delle organizzazioni sindacali qualcuno dovrebbe fare  un passo indietro per consentire il rinnovamento.

Il rischio attuale è quello che personaggi “convertiti” dell’ultima ora sostituiscano le vecchie favole con una nuova favola: un altro salvatore della Patria cui tutto è dovuto perché depositario di poteri magici che ci assicureranno un futuro luminoso. Sappiamo che non è cosi’; sappiamo che la situazione è tragica e le prospettive fosche. Sappiamo che è indispensabile un massiccio intervento del Governo; sappiamo che  bisogna ripartire da  una  chiara e decisa volontà di questa collettività  nel disegnare in autonomia gli usi del proprio territorio e il futuro per le prossime generazioni.

Bene hanno fatto i sindacati a lanciare un messaggio chiaro di chiusura dell’era Rebrab: ora devono sostenere questa scelta con la mobilitazione  ed essere realmente protagonisti dei tavoli  ove  sono chiamati. Non possono restare passivi spettatori, come hanno fatto sinora, per loro stessa ammissione; non possono essere complici , come talora sono apparsi.  Le OOSS devono andare al prossimo incontro al MISE con la forza di un mandato chiaro scaturito da una assemblea dei lavoratori e sull’onda di forti mobilitazioni che rimettano in campo l’ energia dimostrata dai lavoratori il 29 giugno».

Coordinamento Art. 1 – Camping CIG

 

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Scritto da il 1.9.2017. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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