AFERPI: CASSA INTEGRAZIONE PER TUTTI DAL 1° LUGLIO 2017

un momento dell’ultimo sciopero

Piombino (LI) – Cresce la tensione tra i lavoratori Ex Lucchini che a poche ore dalla convocazione al ministero dello Sviluppo economico per il 30 giugno alle 12, sono venuti a conoscenza del decreto firmato il 23 giugno dai Ministri del Lavoro Poletti e delle Finanze Padoan che, interrompendo la “solidarietà”, prevede dal primo luglio 2017 al 31 dicembre 2018 il passaggio di tutti i lavoratori ad un ammortizzatore in deroga equiparabile alla cassa integrazione straordinaria con le correzioni introdotte dal Jobs act (ulteriore -20% di stipendio), e questo nonostante l’accordo sindacale del 26 giugno del 2015, che prevedeva alla scadenza del 30 giugno, il rinnovo di altri 24 mesi dei contratti di solidarietà. Per questo i confederali invitano tutti giovedì 29 Giugno alle ore 10 sul cavalcavia Lucchini per manifestare su questo ultimo (e temiamo definitivo, ndr.) atto di questa vicenda.

Il decreto (che può essere scaricato e letto integralmente premendo su questo link) riguarda oltre che Aferpi e Piombino Logistics, anche la Italcementi e la Natuzzi, con l’obbligo di rispettare la presenza al lavoro almeno del 40% del personale. Per l’azienda il nuovo regime sembra comporti un aumento dei costi di oltre 3 milioni l’anno, ma senza più l’onere di anticipare gli stipendi all’INPS, che dal 1° luglio pagherà direttamente con propria busta (e temiamo propri tempi, ndr.) le indennità, con i lavoratori che riceveranno mediamente circa 200 euro in meno al mese.

un recente striscione sotto il MiSE

La reazione dei sindacati non si è fatta attendere, e i confederali invitano tutti giovedì 29 Giugno alle ore 10 sul cavalcavia Lucchini per manifestare (last minute) su questa vicenda che chiaramente gli è sfuggita di mano legittimando tutti quelli che, a partire dal “Camping CIG”, nell’ultimo mese hanno protestato al punto di incatenarsi al Rivellino.

Non sappiamo se a questo punto sia ancora possibile arrivare alla firma di un accordo tra il commissario di Governo e l’azienda prima del 30 giugno 2017, perché oltre alla proroga della vigilanza di Nardi per ulteriori 24 mesi, che dovrebbe essere controfirmata (e non sappiamo se a questo punto ne avrà voglia, ndr.) da Issad Rebrab, il documento dove prevedere obbligatoriamente o il finanziamento complessivo del piano industriale presentato da Cevital nel 2015 (due forni elettrici e nuovo treno rotaie) o quel famoso partner industriale (doveva essere British Steel, ma anche li c’è grande silenzio, se non indiscrezioni su possibili consulenze di Fausto Azzi, Ex AD di Aferpi in quell’azienda, ndr.) in grado di affiancare Cevital nella parte siderurgica dell’investimento, lasciando a Rebrab la logistica e l’agro-industriale che ad oggi non si sa neanche in modo specifico in cosa consistano. L’alternatica è quindi il contenzioso con Cevital, che potrebbe non essere, viste le bugie raccontate dall’azienda fino ad oggi, il male maggiore.

Grande responsabilità di politica e sindacato quindi, in questa vicenda che, non essendoci un “Piano B” come da noi auspicato già nel lontano 30 novembre 2015, rischia di portare rapidamente in brutte acque l’economia di tutta la Val di Cornia.

Giuseppe Trinchini

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Riportiamo qui sotto integralmente tutti i documenti sull’argomento in modo che il lettore possa farsi, autonomamente, un quadro completo della situazione.

 

COMUNICATO SINDACALE FIM-FIOM-UILM

Nella giornata di oggi si è riunito un consiglio di fabbrica aperto straordinario per discutere delle novità che ci ha illustrato stamani la Direzione del Personale Aferpi e Piombino Logistics.

Ancora prima dell’incontro di venerdì 30 Giugno, uno dei punti della rivendicazione del Sindacato circa la messa in sicurezza dei lavoratori con la conferma della proroga per altri 24 mesi dei contratti di solidarietà, cosi come previsto nell’accordo firmato al 26 Giugno 2015 al ministero dello sviluppo Economico è stata messa in discussione da un Decreto arrivato ieri sera e firmato il 23 Giugno dal Ministro del Lavoro e del Tesoro. Con questo sciagurato Decreto il Governo, firmato senza nemmeno confrontarsi con il Sindacato, offende l’intelligenza dei lavoratori e di un intero territorio, decide deliberatamente di non rispettare gli accordi firmati dimostrando di non avere assolutamente a cuore l’interesse per questa vertenza e di essere il primo vero inadempiente di questa vicenda.

Non si vergognano nemmeno di proporre un ammortizzatore sociale in deroga che produrrebbe un ulteriore taglio del salario per i lavoratori per altri 200/250 euro mensili circa perché è equiparato alla cassa integrazione, è finanziato solo fino al 31 dicembre 2018 (con sei mesi meno rispetto agli accordi della proroga del cds) e, come se non bastasse, non é previsto l’anticipo pagamento da parte dell’azienda dell’ammortizzatore sociale, creando cosi un buco per riscuotere l’ammortizzatore sociale di 6/7 mesi fino a che non verrà erogato direttamente dall’Inps. Queste sono condizioni che non sono e non potranno mai essere accettate dal Sindacato!!

Da subito dichiariamo uno sciopero di 24 ore per la giornata di giovedì 29 Giugno, dove si terrà anche il blocco delle portinerie per sensibilizzare coloro che ancora non hanno la percezione della gravità in cui ci troviamo, e da domani partirà un volantinaggio per sensibilizzare tutta la cittadinanza dell’intero comprensorio.

Chiediamo a tutti lavoratori di unire le forze e di partecipare alla prossima Iniziativa messa da Fim-Fiom.Uilm, e chiediamo che tutte le forze politiche di governo e di opposizione, i sindaci dei vari Comuni limitrofi, la Regione, Cgil Cisl Uil (che hanno annunciato di proclamare uno sciopero generale per sostenere la nostra iniziativa pur salvaguardando i servizi minimi) di unirsi al nostro fianco per manifestare contro questo sciacallaggio del Governo nel confronti di Piombino.

E’ il momento di vedere chi davvero è al fianco dei lavoratori e di questo Territorio. Il Sindacato e i lavoratori hanno sempre gestito con la testa sulle spalle questa vertenza, hanno dato il tempo al Governo per capire se c’erano le condizioni per fare un Accordo con l’imprenditore o andare verso la risoluzione del contratto, ma è vergognoso che si attenda 2 anni per rendersi conto dei ritardi che il Sindacato ha iniziato a denunciare da settembre 2015 per poi arrivare a proporre a 4 giorni dalla scadenza della Legge Marzano e del cds un decreto del genere che riguardi Aferpi e Piombino Logistics. Vogliono ricattare i lavoratori portandoli ad elemosinare gli ammortizzatori sociali e allo stesso tempo sanciscono la morte dello stabilimento e del comprensorio.

Perché infatti non confermare la proroga del cds con le regole ante jobs-act firmato dallo stesso Ministero se non solo perché si ritiene che la continuità produttiva non c’è e non ci sarà più? Pensano di sancire la fine della siderurgia a Piombino dandoci una manciata di ammortizzatori sociali? Il Sindacato non lo accetterà mai!

Diamo un appuntamento a tutti i lavoratori, a tutta la cittadinanza e a tutti coloro che condividono davvero le nostre rivendicazioni, giovedì 29 Giugno alle ore 10 sul cavalcavia Lucchini.
E’ arrivato il momento non solo di contarsi davvero ma di vedere davvero chi è al fianco dei lavoratori, chi decide di non essere presente deve assumersi le proprie responsabilità. Non vogliamo pagare a Piombino le conseguenze di contrasti interni nella forza politica di Governo.

27/06/7017

RSU AFERPI — PIOMBINO LOGISTICS
FIM-FIOM-UILM

 

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CAMPING CIG: ROMPERE CON REBRAB E AVVIARE LE BONIFICHE

Il 26 giugno, a soli quattro giorni dalla scadenza della legge Marzano, si è riunito il Consiglio di fabbrica Aferpi/Piombino Logìstic, unico momento che i sindacati hanno deciso di fare ai lavoratori.

Nel momento nel quale si discutevano le iniziative di mobilitazione da prendere nei confronti del governo, con un tempismo perfetto (e un po’ sospetto…) al telefonino di un segretario è arrivata l’informazione che il MiSE aveva convocato i sindacati per il giorno 30 giugno alle ore 12:00. Quindi si e deciso, seduta stante, di non procedere a nessuna mobilitazione.

Nella stessa giornata del 26 il Coordinamento Art. 1 – Camping CIG aveva convocato un dibattito pubblico in Piazza Cappelletti, definito Consiglio Territoriale di Emergenza, al quale avevamo ufficialmente invitato a partecipare le Amministrazioni Locali, i sindacati, le forze politiche, le Associazioni ed i cittadini tutti. Il PD, le Amministrazioni a maggioranza PD, i Sindacati (ormai storica espressione del PD) hanno scelto di non partecipare convinti come sono di essere i detentori dell’unica giusta linea.

Il giudizio unanime uscito dal dibattito è che quest’incontro è la semplice comunicazione di quanto già stabilito sopra le nostre teste e sopra le teste dei sindacati. I rischi per i lavoratori e per la cittadinanza sono enormi.

L’unica soluzione possibile è quella che abbiamo avuto occasione di dire nelle più svariate sedi: il Governo deve rompere il contratto a Cevital, nominare un Amministratore straordinario e ricreare le giuste condizioni produttive per la ripresa delle attività siderurgiche. Contemporaneamente, assieme alle autorità locali, vanno stabiliti gli elementi di riferimento per uno sviluppo complementare. Senza scelte di questo tipo il nostro territorio è avviato sulla china della decadenza e della trasformazione di un territorio popolato da soli pensionati.

Per completare il quadro, l’azienda (notate bene…) ha informato i sindacati che esiste un decreto che annulla ogni accordo precedente su contratti di solidarietà e stabilisce per Piombino un periodo straordinario di cassa integrazione, pare fino a dicembre 2018, a carico dell’INPS e con una riduzione di circa il 20%  delle retribuzioni. Ennesimo regalo a Rebrab, che così non avrà più l’obbligo di mantenere i livelli produttivi e non dovrà più pagare stipendi.

Merci governo.

Coordinamento Art. 1 – Camping CIG

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GIULIANI: “GARANTIRE IL RINNOVO DELLA SOLIDARIETÀ SECONDO LE REGOLE ANTE JOBS ACT E LA CONTINUITÀ PRODUTTIVA DEI LAMINATOI”

Ecco la dichiarazione del sindaco di Piombino Massimo Giuliani in merito alla vicenda Aferpi in vista dell’incontro al comitato esecutivo dell’Accordo di programma in previsione domani mercoledì 28 giugno al Ministero dello sviluppo economico ed al quale parteciperà anche il ministro del lavoro Giuliano Poletti.

“Esprimo la mia preoccupazione rispetto alle notizie che emergono in merito ad un possibile mancato rinnovo della solidarietà con le regole precedenti il jobs act per altri 24 mesi i lavoratori in Aferpi, la concessione della cassa integrazione associata ad una solidarietà accordata secondo le nuove regole. Tutto ciò, se confermato, – afferma Giuliani – comporterebbe un abbassamento del reddito e delle tutele sociali dei lavoratori, che già hanno fatto sacrifici importanti per garantire l’avvio di un investimento che riportasse a produrre acciaio sul nostro territorio, e l’attuazione degli altri due comparti, logistico e agroindustriale, previsti dal piano Cevital. Seguire le nuove regole comporterebbe anche un aggravio dei costi per l’azienda”.

“L’eventuale prolungamento della solidarietà secondo le regole del jobs act, mai applicate finora per i lavoratori di Aferpi, mi troverebbe quindi in forte disaccordo e – sottolinea – con evidenti rischi per la tenuta sociale del nostro territorio. Preoccupazioni legittime evidenziate anche dalle organizzazioni sindacali”.

“In qualità di primo cittadino – conclude Giuliani – richiamo quindi il ministro Poletti e il governo nazionale a scongiurare l’applicazione della nuova normativa sugli ammortizzatori sociali per Aferpi e a muoversi per garantire la continuità produttiva dei laminatoi. Come in passato mi farò portavoce di questa richieste domani in occasione della convocazione del Comitato Esecutivo per l’Accordo di Programma a Roma”.

Piombino, lì 27 giugno 2017

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Piombino, Rossi chiede a Poletti il rinnovo dei contratti di solidarietà

Rossi nel 2014 si sarebbe dimesso se non si tornava a colare acciaio

FIRENZE – Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si è messo in contatto col ministro del lavoro, Giuliano Poletti, per chiedere il prolungamento dei contratti di solidarietà per i lavoratori di Aferpi.

Il presidente Rossi avanzerà questa richiesta oggi, mercoledì 28 giugno nel corso della riunione del Comitato esecutivo sull’accordo di programma per Piombino prevista a Roma al Ministero per lo sviluppo economico.

Rossi ha espresso a Poletti “la preoccupazione per il crescere di una forte tensione sociale a Piombino in relazione alla ipotesi di non concedere il prolungamento dei Contratti di solidarietà ad Aferpi”, giudicandola una decisione che “seppur accompagnata dalla concessione della cassa integrazione e successivamente da eventuali contratti di solidarietà previsti dal nuovo regime, determinerebbe una riduzione della protezione sociale e del reddito per i lavoratori oltre che un aggravio per l’azienda”.

E dal momento che l’azienda è comunque chiamata a garantire il minimo previsto dalla norma per i contratti di solidarietà, secondo il presidente Rossi “sarebbe del tutto legittimo prorogare l’istituto oggi concesso, facendo carico all’azienda dell’eventuale non rispetto dei minimi”.

Enrico Rossi ha quindi chiesto al ministro di valutare questa ipotesi e ha preannunciato che domani, in occasione della riunione del Comitato Esecutivo sull’accordo di programma di Piombino, alla quale parteciperà anche il Ministero del Lavoro, riproporrà il tema, confidando in una risposta positiva.

Il presidente Rossi chiederà infine che siano immediatamente sbloccati i 30 milioni di euro destinati alla Regione Toscana per interventi di sostegno al reddito e politiche attive per il lavoro e che servono per concedere gli aiuti a quei lavoratori che il lavoro lo hanno già perso.

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Scritto da il 28.6.2017. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    81 mesi, 19 giorni, 6 ore, 52 minute fa

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