PIOMBINO: NIENTE CANILE, ENTRO OTTO GIORNI 47 CANI DA ADOTTARE

Marco Chiarei con la Bandiera Blu

PIOMBINO (LI) – Il Tribunale di Livorno ha rigettato il reclamo del Comune di Piombino contro l’ ordinanza del 10 ottobre 2016 con la quale lo stesso Tribunale aveva imposto al Comune di Piombino di risolvere entro novanta giorni il problema delle “immissioni sonore superiori alla normale tollerabilità” dal canile comunale. (Tratto da Stile Libero News).

Il Tribunale, rigettando il reclamo comunale, (dopo che sono passati otto mesi da quella ordinanza senza che nulla sia successo),

  1. ha imposto al Comune “lo spostamento dei cani eccedenti il numero di cinque (su 47 presenti, ndr)…da eseguirsi immediatamente e comunque non oltre 8 giorni dalla comunicazione” della decisione del Tribunale,
  2. ha disposto che, in caso di mancata ottemperanza all’ordine l’Ufficiale Giudiziario provveda ad eseguire l’ordinanza, facendosi assistere – in caso di necessità – da ditta di sua fiducia e, al limite, anche della forza pubblica, con spese a carico del Comune,
  3. ha condannato il Comune di Piombino a pagare 50 euro al giorno per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento a decorrere dal nono giorno successivo alla comunicazione,
  4. ha condannato lo stesso Comune a pagare 1700 euro per la fase di studio, 800 euro per la fase introduttiva, 1800 euro per la fase  istruttoria, 1150 euro per la fase decisoria oltre alle spese generali compresa IVA; in aggiunta le spese del consulente tecnico d’ufficio.

Ricordiamo i precedenti della causa:

  • nel novembre 2015 fu presentato davanti al Tribunale di Livorno ricorso d’urgenza ex 700 c.p.c. per la cessazione immediata dei rumori provenienti dal canile comunale che evidentemente recavano un disturbo eccessivo agli abitanti della zona;
  • nell’ ottobre 2016 il Tribunale di Livorno imponeva al Comune, entro 90 giorni, l’installazione di ingenti opere mitigative o il trasferimento dei cani ricoverati in canile presso altra struttura;
  • il Comune di Piombino presentava immediatamente formale reclamo al Tribunale di Livorno avverso il provvedimento di primo grado.

Oggi, dopo diverse udienze, l’ordinanza negativa per il Comune.

Perché si arrivati a questa situazione?
Non è il caso di rifare la lunga storia della delocalizzazione del canile comunale iniziata addirittura nel 1995 e mai conclusa (Stile libero l’ha già raccontata negli articoli elencati sotto), basta citare gli ultimi atti che dimostrano la confusione di idee e la contraddittorietà delle decisioni prese dal Comune.
Il 28 febbraio 2017 la giunta comunale, “a seguito di giudizio cautelare del Tribunale di Livorno del 10 ottobre 2016 e del 13 gennaio 2017 relativamente alle emissioni acustiche del canile comunale posto in loc. Macelli” che ha reso necessario iniziare lo spostamento in altro sito, approva in linea tecnica il progetto definitivo dei lavori relativi al “Canile minimo”, per un importo complessivo di 450mila euro, prevedendolo nelle campagne vicine a Fiorentina e nello specifico in località Tuttisanti, in un appezzamento di terreno di proprietà del Comune nel quale fu realizzato un campo di calcio abbandonato con annesso spogliatoio.

In sede tecnica vuol dire che l’opera non è finanziata e che dunque prima di appaltare i lavori ce ne corre.

Il 13 giugno 2017 la stessa giunta, evidentemente pensando che i lavori per lo spostamento del canile non potevano essere poi tanto brevi, approvava, nelle more della realizzazione del nuovo canile comunale, le nuove misure gestionali del canile comunale:

  • limitatamente ai mesi di luglio, agosto e settembre apertura del canile al pubblico un giorno a settimana dalle ore 16,30 alle ore 19,30 anziché 5 giorni come da convenzione; •installazione di teli oscuranti davanti le gabbie così da evitare il contatto tra gli animali;
  • installazione di teli oscuranti al cancello di ingresso così da evitare che i cani possano vedere gente/animali fuori della struttura comunale;
  • presenza pomeridiana del personale dipendente a partire dalle ore 16.

Il 19 giugno era fissata l’ultima udienza, che effettivamente si è tenuta, nel corso della quale immaginiamo che il Comune abbia giurato e spergiurato la costruzione del nuovo canile a Fiorentina entro l’anno, ma un giorno dopo si è riunita la quarta commissione consiliare del Comune di Piombino per discutere un ordine del giorno siffatto: “Approvazione progetto del nuovo canile e contestuale Variante urbanistica al PIP di Montegemoli”.

Sì in effetti il Comune aveva cambiato idea ed aveva deciso di approvare un nuovo progetto non più a Fiorentina ma a Montegemoli in un piano per gli insediamenti produttivi, dove occorre anche una variante allo strumento urbanistico vigente, tant’è che l’argomento risulta essere all’ordine del giorno della prossima riunione del consiglio comunale previsto per il 29 giugno. Il motivo scritto nella relazione al nuovo progetto è che “Il progetto rispettava la normativa sull’inquinamento da rumore ma falliva nell’immissione inquinante in residenze (ex art. 844 del codice civile) ancorché poste a circa 250 metri di distanza dall’impianto, in particolare durante la notte”. Difficile capire ma evidentemente non ci se era accorti del problema in tutto il periodo lungo anni durante il quale Fiorentina era stata sempre la destinazione finale.

Come adesso il Comune abbia intenzione di attuare l’ordinanza del Tribunale, e dunque dove e come spostare più di quaranta cani da Piombino, non è dato sapere, così come non è dato sapere se il Comune si è mai posto il problema. Compreso naturalmente quello relativo al grave disagio che sarà arrecato agli animali.

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