RIFIUTI: DOPO IL TOUR DELLE PROVETTE, ANCHE QUELLO DELLA SPAZZATURA

Chiarei con la Bandiera Blu

Dove nascerà il nuovo impianto Wecologistics

L’assessore all’ambiente Chiarei

Val di Cornia (LI) -Il cittadino vede crescere giorno dopo giorno la discarica di “Ischia di Crociano” e pensa che quella sia la sua spazzatura. Ma non è così. Rimateria raccoglie rifiuti speciali provenienti da altre località, mentre quelli urbani, dopo essere stati portati provvisoriamente in un capannone “Rimateria” (Ex. ASIU), vengono caricati su camion più grandi e portati a Grosseto. Una cosa economicamente insostenibile che non potrà non far aumentare i costi dei rifiuti in bolletta, ma contemporaneamente fa crescere anche la nostra di discarica, ormai diventata una montagna contro un altezza massima di 9 metri del progetto originario) che con gli “speciali” cerca di risanare i debiti generati dall’ASIU. 

Sull’argomento riportiamo un comunicato congiunto delle liste di opposizione.

«Il disastro della gestione dei rifiuti in Val di Cornia – inizia la nota – creato dalle amministrazioni locali è allucinante. Si apre un contrasto tra SEI Toscana, gestore dei rifiuti solidi urbani per il sud della Toscana e Rimateria, azienda partecipata dai Comuni della Val di Cornia attraverso l’ex gestore ASIU. Il pomo della discordia è la “trasferenza” ed è la dimostrazione lampante di quante diseconomie e incomprensibili passaggi la nuova gestione dei rifiuti comporti per la Val di Cornia.

La discarica di Piombino ad inizio 2017

I rifiuti urbani infatti, fino alla gestione dell’ASIU, finivano nella discarica di Ischia di Crociano, realizzata proprio per contenere i RSU della zona. Oggi invece vengono scaricati ad Ischia di Crociano dai camion della raccolta, poi vengono ricaricati su altri camion che li trasportano all’impianto di Strillaie, nel Comune di Grosseto, in gestione a Futura spa e a quello di Cannicci , nel Comune di Civitella Paganico, gestito da Civitella Paganico 2000 srl.

Una gita per i rifiuti costosa (i Comuni della Val di Cornia per questo pagheranno nel 2017 ben 3.209.501 euro)  sia in termini economici, sia in termini ambientali.

Due sono le ragioni che hanno determinato quest’assurdo. La prima è la necessità per la provincia di Grosseto di trovare dei rifiuti da conferire alle Strillaie e a Cannicci con cui è vigente un contratto che prevede penali nel caso di mancato conferimento. In altre parole se i cittadini sono bravi e producono pochi rifiuti, devono pagare una sorta di multa.

Anche Rimateria e l’Asiu hanno il loro vantaggio. Infatti la gita della spazzatura fruttava, fino all’anno scorso, ben 23 euro a tonnellata di rifiuto temporaneamente parcheggiato ad Ischia di Crociano. Da quest’anno però Sei Toscana intende pagare 8,72 euro a tonnellata ovvero un terzo di quanto ha pagato nel 2016.

I casi sono due: o 23 euro a tonnellata erano uno sproposito e i cittadini devono sapere perché si è pagato una cifra astronomica a Rimateria per parcheggiare rifiuti, oppure 8,72 euro a tonnellata sono una bazzecola. In entrambi i casi c’è qualcosa che non torna.

Nel frattempo la discarica realizzata per i rifiuti solidi urbani della Val di Cornia si riempie di rifiuti speciali provenienti da ogni dove tranne che dal SIN di Piombino.

Le questioni fondamentali che devono interessare i cittadini sono

1-            Dove sta l’interesse pubblico nel far viaggiare i rifiuti per mezza Regione?

2-            Perché conferire rifiuti ad una discarica a Grosseto mentre la discarica della Val di Cornia si riempie di rifiuti speciali?

3-            Perché la pratica di parcheggiare i rifiuti ad Ischia di Crociano costava 23 euro nel 2016 e costa 8,72 euro a tonnellata nel 2017?

Assemblea Popolare Suvereto
Assemblea sanvincenzina
Comune dei Cittadini
Un’Altra Piombino

_______________________________

 RIPORTIAMO UN ARTICOLO TRATTO DA STILE LIBERO NEWS CHE CHIARISCE ANCORA MEGLIO COSA STA ACCADENDO:

La rotta verso sud dei rifiuti urbani della Val di Cornia

Fulvio Murzi a sinistra con l’Ex sindaco Anselmi

PIOMBINO 20 maggio 2017 – Mentre è chiaro che la discarica ex Asiu di Ischia di Crociano raccoglie i rifiuti speciali, non certo solo della Val di Cornia, e dunque non accoglie i rifiuti solidi urbani della stessa zona, sorge il problema di dove vanno a finire questi ultimi e quanto ciò costa.

Del problema Stile libero si è già occupato varie volte ma oggi possiamo sciogliere definitivamente il problema basandoci sui documenti ufficiali approvati dall’ Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ATO Toscana Sud del quale i Comuni della Val di Cornia decisero a suo tempo di far parte. Vanno nelle discariche di Strillaie, nel Comune di Grosseto, in gestione a Futura spa, e di Cannicci, nel Comune di Civitella Paganico, in gestione a Civitella Paganico 2000 srl, con una costo complessivo di 3.209.501 euro ( Iva esclusa) euro così ripartiti:

 Fatturazione a FUTURA Spa  Fatturazione a Comune di Civitella Paganico
 Campiglia Marittima  369.753  184.170
 Castagneto Carducci  420.671  209.586
 Piombino  905.978  450.365
 San Vincenzo  369.429  183.659
 Sassetta  14.783  7.324
 Suvereto  62.683  31.119
 Val di Cornia  2.143.278  1.066.223

In realtà non vanno lì direttamente, si fermano prima a Ischia di Crociano e poi ripartono per la destinazione finale, operazione che Stile libero ha già descritto recentemente :«È noto che col passaggio del servizio di igiene urbana da Asiu a Sei, Rimateria si è fatta parte diligente per accogliere, in una condizione di provvisorio stoccaggio, i rifiuti raccolti nel comprensorio. Si tratta della cosiddetta “trasferenza”… Per questo tipo di operazione, attiva nel 2016 e confermata per un anno nel 2017, Rimateria ottiene da Sei Toscana, 23 euro a tonnellata. Ora si dà il caso che l’Ato rifiuti Toscana sud, …. abbia invece stabilito che per la “trasferenza” il prezzo congruo è di 8 euro a tonnellata. Sei Toscana, gestore commissariato dell’Ato Toscana sud dovrebbe quindi attenersi a questa indicazione. Rimateria ovviamente non ha intenzione di abbassare di un centesimo i suoi 23 euro e continua a emettere fatture con questo canone».

Problemi finanziari seri e non chiariti, di cui le istituzioni pubbliche non parlano quasi fossero di irrilevante importanza, ma ancora più seri se si confrontano con gli obiettivi e le spiegazioni che le stesse istituzioni dettero pubblicamente quando decisero che la rotta li spingeva verso sud e che dunque volevano e dovevano aderire all’ Ato Toscana Sud. Una delle spiegazioni che giustificava la preferenza era costituita proprio dal tema impianti e dalla opportunità/necessità che questi rimanessero di proprietà di Asiu e del Comuni:

«ASIU impianti – si scriveva nel piano industriale 2014-2018 (ma gli stessi concetti anche con maggiore enfasi si dicevano nelle sedute dei consigli comunali) – mantiene la titolarità e gestione degli impianti di trattamento, valorizzazione e smaltimento del RU, RSAU, RRDD (rifuto urbano, rifiuto speciale assimilato all’urbano, raccolte differenziate, ndr) e dello sviluppo dell’impiantistica a servizio del territorio perimetrato di riferimento (la Val di Cornia, ndr) (difatti tra le decisioni cardine che hanno determinato il passaggio da ATO COSTA ad ATO SUD vi era quella di garantire che gli impianti rimanessero di proprietà di ASIU e quindi dei Comuni);

tutti i flussi di rifiuto intercettati dal gestore sul territorio perimetrato di riferimento (ovvero tutti quelli provenienti dal bacino di competenza dei Comuni oggi serviti da ASIU) saranno conferiti presso gli impianti di titolarità ASIU; in base ad eventuali o specifici accordi i flussi attuali potranno essere sostitutiti o incrementati con altri flussi provenienti dal bacino di ATO confermando in ogni caso i corrispettivi oggi definiti e indicizzati secondo le procedure ATO».

Esattamente il contrario di ciò che si è verificato, con tutto ciò che è conseguito e consegue.
All’origine, tanto per cambiare, indirizzi politici di difficile comprensione ma affermati e voluti con protervia.

Scritto da il 23.5.2017. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    89 mesi, 9 giorni, 15 ore, 6 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it