AFERPI: I SINDACATI SCIOPERANO, MA LA CITTA’ SEMBRA ASSENTE

Landini interviene dal Palco

I manifestanti durante l’intervento di Landini

Piombino (LI) – Un migliaio di persone, tra lavoratori, studenti, pensionati e cittadini hanno partecipato venerdì 24 marzo allo sciopero organizzato dalle sigle sindacali della Provincia di Livorno per denunciare il totale stop dell’acciaieria piombinese Aferpi e la mancanza di prospettive per il futuro.

Il corteo, con alla testa i segretari generali dei tre sindacati Marco Bentivogli (Fim) Maurizio Landini (Fiom) e Rocco palombella (Uilm), è partito verso le 9.30 dal cavalcavia dello stabilimento ex Lucchini per raggiungere il palco posto in Piazza Verdi dove i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm hanno promesso la protesta sotto Palazzo Chigi se non ci saranno nuovi sviluppi.

Rocco Palombella in apertura ha ricordato che il tempo è scaduto, e che bisogna continuare a scioperare, ma a Roma perché Aferpi deve essere una vertenza prioritaria per il Governo.

Maurizio Landini ha invece ricordato l’incontro del 27 marzo con il Ceo di Cevital al Ministero, insistendo che non si può mollare di fronte a questa situazione, promettendo di estendere la protesta fino ad arrivare a Gentiloni per ricordargli che il suo predecessore è stato il garante di un accordo firmato con Aferpi, e che se non c’è il rispetto degli investimenti allora siamo in presenza di una truffa verso i lavoratori ed il governo italiano.

Tra i politici presenti i sindaci della Val di Cornia e Follonica, molti rappresentanti locali, il consigliere regionale Anselmi e quattro consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, mentre si è notata l’assenza del presidente della regione Enrico Rossi.

Maurizio Landini interviene dal Palco

In Piazza Verdi abbiamo comunque assistito ad un cerimoniale fotocopia di quello del 2 dicembre 2015, nel quale Landini aveva detto più o meno le stesse cose («è finito il tempo delle chiacchiere […] se non avremo risposte io credo che dovremo andare a manifestare sotto Palazzo Chigi»),  che ha scatenato da subito una serie di polemiche sui social networks, sia riguardo il numero reale dei partecipanti in assoluto alla manifestazione, fino ad arrivare, dopo la scrematura dei numerosi studenti e pensionati, alla stima reale degli operai presenti, veri interessati allo sciopero,  che hanno sfilato al corteo, e il cui numero, secondo molti utenti di Facebook sembra si attestasse intorno alle 400-500 unità.

alcuni degli studenti presenti alla manifestazione

Quindi, considerando che la manifestazione era provinciale e lo sforzo speso dalle RSU che nei giorni scorsi hanno coinvolto tutti i consiglio comunali della Val di Cornia, se questo viene confrontato  con la partecipazione reale di ieri, il sindacato non può certo parlare di successo per la manifestazione di Venerdì.

Da far notare anche che molte erano le strutture commerciali aperte, prima fra tutte la Coop, e c’è da chiedersi, se i primi a cui sembra non interessare questo tipo di scioperi (visto i pochissimi partecipanti dal resto della provincia), sono proprio i dipendenti del comparto metalmeccanico, perché tutta Piombino, che oggi di questa crisi sta di fatto morendo, deve continuare a sostenere compatta questo tipo di manifestazioni?

Comunque per chi vuole essere presente sotto le finestre del Ministero dello sviluppo economico lunedì 27 marzo quando il CEO di Cevital incontrerà il ministro Calenda, l’UGL sta organizzando in collaborazione con altre associazioni un autobus per protestare compatti contro questa grave situazione di crisi. La partenza sarà alle ore 11 dal piazzale della MAGONA, tutti possono partecipare.
Per prenotarsi chiamare i numeri 3924380007 (Vincenzo) o 3895646612 (Claudio). Prenotarsi quanto prima.

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Scritto da il 25.3.2017. Registrato sotto Foto, sociale, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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