PIOMBINO: 1100 FIRME PER GIULIANI. REBRAB PENSA ALLA TRANSAFRICANA

Piombino (LI) – Il giorno dopo la conclusione del presidio in Piazza Cappelletti, giovedì 16, una delegazione di membri del Coordinamento Art. 1 – Camping CIG è stata ricevuta dal Sindaco della città, sig. Giuliani. nel fratempo si erode ancora di più il lavoro, visto che i 21 lavoratori della Sme (gruppo Bertocci), tra i pochi rimasti in Aferpi, sono stati costretti ad accettare la cassa integrazione per 5 mesi per poi essere licenziati e senza ammortizzatori (l’alternativa sarebbe stata il licenziamento immediato), mentre da Roma non arriva ancora, a meno di una settimana dal 27 marzo, la convocazione per l’ennesimo ultimatum a Rebrab. Riportiamo integralmente il comunicato del Camping CIG, e la notizia dell’annuncio di Rebrab che vuole realizzare al costo di 15 miliardi, tutta la rete ferroviaria africana.

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i lavoratori del “camping CIG” davanti al Senato

«Il presidio, durato 6 giorni, aveva lo scopo di continuare il dialogo con tutti gli strati sociali della città, concretizzato poi con la richiesta di adesione ad una petizione che riportava quelli che per noi sono gli obiettivi fondamentali in questa fase della mobilitazione: 1) organizzare una grande manifestazione a Roma in occasione dell’incontro al MiSE con Cevital; 2) il Governo dichiari in quella sede che il contratto con Cevital è annullato  per evidente inadempienza dell’imprenditore e della dimostrata incapacità di investire a Piombino e decida di riprendere in mano la gestione della siderurgia piombinese; 3) il Governo avvii immediatamente un processo partecipato per l’estensione e l’implementazione di un “Piano B”, fatto dell’individuazione dei settori prioritari e dell’armonizzazione dello sviluppo di tali settori; 4) il Governo renda pubblici tutti i documenti che accompagnano il preliminare ed il contratto di vendita, per permetterci di capire a causa di chi e perché ci troviamo oggi in questa situazione.

La petizione ha raccolto l’adesione di oltre 1.100 persone, che hanno firmato e hanno discusso con noi. Ringraziamo tutti, coloro che hanno firmato e anche coloro che ci hanno fatto osservazioni in dissenso con noi. Faremo tesoro sia degli apprezzamenti che delle critiche per continuare la nostra mobilitazione.

Cogliamo l’occasione per un ringraziamento speciale e di cuore al proprietario del bar “Lorenzo il Magnifico” per averci supportato (e sopportato…) nei giorni del presidio, permettendoci di allacciarci alla sua rete elettrica. Grazie “Lorenzo”, sei davvero Magnifico”.

Il Sindaco Giuliani ci ha ricevuto in Municipio, e a lui abbiamo consegnato copia delle firme raccolte, accompagnate dall’esplicazione delle nostre valutazioni e dei nostri obiettivi. Il Sindaco ha parlato della posizione dell’Amministrazione, ha detto che due lettere sono state inviate al Ministero per sollecitare l’incontro in cui Cevital dovrà presentare un piano industriale e finanziario credibile; ha parlato poi degli sforzi dell’Amministrazione per sollecitare investimenti nella zona e ha indicato la prospettiva di circa 700 nuovi posti di lavoro. Ha parlato anche del porto, facendo presente che la concessione della banchina portuale a Aferpi scadrà a giugno e non verrà rinnovata (e tanto meno estesa) in assenza di solide garanzie.

L’incontro si è svolto in un clima cordiale e collaborativo e di ciò ringraziamo vivamente il signor Sindaco.

P.S.: mentre prepariamo questo comunicato ci giunge l’informazione che 21 lavoratori dell’indotto (tra i pochi rimasti in Aferpi) sono stati costretti ad accettare la Cassa Integrazione per 5 anni per poi essere licenziati e senza ammortizzatori di disoccupazione. L’alternativa sarebbe stato il licenziamento immediato. Questo riserva il futuro per i lavoratori e a questo ha portato una politica sindacale che non ha mai voluto unificare le rivendicazioni dei lavoratori dell’indotto, lasciandoli a contrattare impresa per impresa, né tantomeno unificare problemi dei lavoratori diretti e dell’indotto in un’unica piattaforma rivendicativa. Portiamo la nostra solidarietà a questi lavoratori, ultimi in ordine di tempo a subire gli effetti di una situazione ormai tragica e li invitiamo caldamente ad unirsi a noi, per unificare le nostre lotte e risolvere assieme i nostri problemi».

Coordinamento Articolo 1 – Camping CIG

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CEVITAL: 15 MILIARDI DI EURO PER LA FERROVIA AFRICANA

Il proprietario di Cevital intende istituire una rete ferroviaria in tutto il continente africano. Questo è l’anticipazione su France 24 dell’annuncio che farà oggi alla premiazione del CEO al Forum Africa a Ginevra. Ma abbiamo forti perplessità che possa realizzarla con il malmesso laminatoio di Piombino.

Issad Rebrab non è mai a corto di idee e di sogni. Questa volta è l’intera Africa e i suoi 54 paesi il bersaglio del CEO di Cevital. In una dichiarazione a France 24, Issad Rebrab vuole realizzare una infrastruttura che collega l’intera Africa con una rete ferroviaria enorme che va dal Sud Africa al Mediterraneo e Jibouti all’Atlantico.

“Abbiamo un percorso cifrato tra lo Zambia per il Mediterraneo al ritorno terreno pianeggiante a un milione di euro per km”, dice Rebrab. Issad rebrab stimare il costo iniziale di un progetto di 15 miliardi di euro e per questo sta cercando finanziatori nei vari paesi africani.

Obiettivo di vari fastidi in Algeria, Issad Rebrab si muove sempre di più a livello internazionale. Dopo il suo investimento in Francia, Italia, Brasile, ora pensa a tutta l’Africa. Questo dovrebbe far riflettere la politica nazionale e locale, impegnata invece principalmente nelle primarie per il segretario di un partito, sulla capacità di garantire gli impegni presi da parte dell’imprenditore Africano.

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2 Commenti per “PIOMBINO: 1100 FIRME PER GIULIANI. REBRAB PENSA ALLA TRANSAFRICANA”

  1. ciuco nero

    quando avrebbe investito in italia??

  2. Paolo

    A nessuno è venuto in mente che possa essere affetto da disturbo narcisistico della personalità, aggravato da arteriosclerosi ?

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    80 mesi, 28 giorni, 2 ore, 26 minute fa

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