AFERPI: COSA SUCCEDE DAL 1° LUGLIO SE IL GOVERNO CEDE PIOMBINO A REBRAB?

Piombino (LI) – Il 1° luglio si avvicina, e una serie di ipotesi si affacciano all’orizzonte, in base alle recenti dichiarazioni del Ministro Calenda e dell’ultima relazione del Commissario Piero Nardi, che continua a tenere, anche nell’ultima del 28 febbraio 2017 un basso profilo, e non stacca definitivamente la spina su una vicenda che a questo punto reputiamo gravemente, e probabilmente definitivamente, compromessa. 

Ormai sembra chiaro che l’obbiettivo del Governo, che è sempre politicamente più in bilico, non sia quello di allontanare Issad Rebrab, e questo nonostante i continui rinvii e la mancata presentazione del Piano industriale; sembra piuttosto che invece voglia concordare con Cevital uno “slittamento dei termini temporali delle obbligazioni contrattuali assunte con la compravendita“.
Noi però dubitiamo fortemente che la multinazionale algerina accetti una simile proposta, visto che nell’allegato 1 all’accordo di programma firmato anche dalle RSU di tutte le sigle sindacali Ex Lucchini, al punto 11 Cevital ribadisce che si impegnerà a “proseguire le attività imprenditoriali per almeno due anni dalla data dell’atto notarile di cessione (30 giugno 2015, ndr.) e a mantenere per il medesimo periodo i livelli occupazionali” esplicitando per iscritto un punto che invece è già previsto dalla legge Prodi Bis.

Più facile che Rebrab faccia invece slittare di mese in mese gli incontri arrivando fra poco più di tre mesi al fatidico 1° luglio 2017, nel quale prenderà il pieno controllo della Ex Lucchini, aprendo in tal caso il futuro dello stabilimento piombinese e dei suoi occupati, ad una serie di ipotesi che cerchiamo qui sotto di analizzare:

1° ipotesi: Aferpi continua a gestire saltuariamente lo stabilimento, il Ministero dello sviluppo economico accetta questa situazione in attesa di investimenti promessi, i contratti di solidarietà sia pur in maniera precaria continuano fino al 2019:

2° ipotesi: ad Aferpi il Ministero dello sviluppo economico revoca il contratto di vendita per gli investimenti mancati,  attraverso un nuovo commissariamento o con altro metodo che non è dato conoscere il Ministero dello sviluppo economico di fatto gestisce lo stabilimento in attesa di un nuovo acquirente scelto in base ad una nuova gara, i contratti di solidarietà sia pur in maniera precaria continuano fino al 2019;

3° ipotesi: Aferpi continua a gestire lo stabilimento, presenta al Ministero un piano di ristrutturazione e scatta la cassa integrazione o la mobilità per gli esuberi;

4° ipotesi: Aferpi cede la parte siderurgica o si lega ad un partner solo per i laminatoi, viene presentato dal nuovo gestore, che comprende o non comprende Aferpi, un piano di ristrutturazione e scatta la cassa integrazione o la mobilità per gli esuberi

Naturalmente queste ipotesi sono solo per la parte siderurgica, al netto del fatto che finanziamenti per la gestione ordinaria e per la parte investimenti Aferpi ad oggi sembra non averne.

Per la parte agroindustriale e logistica, come anche ribadisce il Commissario Nardi nella sua relazione, è tutto in alto mare per mancanza di partner e finanziamenti che anche in questo caso sono enormi. Tra le ipotesi più pessimistiche, visto il mancato avvio ad oggi dei lavori per il nuovo forno elettrico,  anche la chiusura della parte siderurgica nel giro di pochi anni, quando arriverà il naturale fine vita dei laminatoi, con conseguente messa in “disoccupazione” di buona parte del personale dello stabilimento, eccetto i lavoratori di “Piombino logistics” visto l’interesse storico di Rebrab per la parte portuale.

Riportiamo sotto un estratto dell’ultima relazione del Commissario di governo Piero Nardi che chiarisce ancora meglio la complessità di questa situazione.

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ESTRATTO DELLA RELAZIONE DEL 28 FEBBRAIO 2017 DEL COMMISSARIO PIERO NARDI

il momento della firma con Issad Rebrab e Piero Nardi. In piedi che osserva il premier Renzi.

La quarta relazione del 14.12.2016 riporta alcuni stralci della lettera che I. Rebrab ha inviato alla Procedura il 2 novembre 2016 in cui sottolinea che, nonostante la sospensione dell’attività di supporto da parte delle Istituzioni, “l’azionista Cevitaly ha apportato ulteriori risorse finanziarie in Aferpi pari a 10 milioni di Euro e si è dichiarato disposto alla conversione dei finanziamenti procurati ad Aferpi per completare il versamento del capitale sottoscritto.

La situazione sul fronte bancario non ha dato alcun segno di sviluppo per cui non è stato possibile pianificare l’acquisto di semiprodotti con conseguente fermata dal mese corrente degli impianti di laminazione vergella e barre e dal mese di marzo il fermo anche del treno rotaie.”

Si stava verificando quindi, ciò che era stato preventivato dallo Scrivente Commissario nelle relazioni trimestrali ed in quella finale oltre che nella corrispondenza di monitoraggio e cioè che la mancanza di finanziamento del circolante avrebbe portato al fermo delle produzioni con riflessi pesanti sul piano della:

  • gestione del contratto di solidarietà dei 2000 dipendenti di Piombino;
  • credibilità del piano industriale compromessa per la lunga dilazione sull’avvio della sua realizzazione;
  • finanziabilità della società nel periodo di costruzione degli impianti.

In tale situazione il Commissario ha sottolineato come non fosse più rinviabile una revisione del Piano Industriale ormai molto distante dallo schema originario per tempi, livello di investimenti e struttura del finanziamento. La fattibilità o meno del Piano rivisto da parte di Cevital/Aferpi dovrà essere sottoposta a verifica.

Occorre sottolineare che solo con l’accordo di Aferpi sarebbe possibile ricercare soluzioni gestionali e industriali alternative o integrative dell’attuale assetto societario. Una situazione di forte contrasto con l’acquirente comporterebbe comunque ulteriori turbative alla critica situazione prima accennata ma potrebbe essere inevitabile conseguenza dell’inadempimento degli impegni assunti da Cevital/ Aferpi con le Istituzioni nell’accordo di programma e con l’Amministrazione Straordinaria nel contratto di compravendita.

Con riferimento a quanto sopra il MISE in data 21 dicembre 2016 ha invitato l’Amministrazione Straordinaria a chiedere ad “AFERPI di voler fornire , con la massima tempestività, un Piano Industriale aggiornato ed adeguato alla attuale situazione, tale da assicurare il rispetto degli obblighi di prosecuzione delle attività e di mantenimento dell’occupazione a suo tempo assunti “Tale richiesta era stata già formulata direttamente a Mr Rebrab nell’incontro del 20.12.2016 tenutosi presso il Ministro C. Calenda con la presenza delle istituzioni coinvolte. In tale occasione, alla reiterata conferma, solo verbale, da parte di Cevital circa gli impegni di piano sono stati chiesti fatti concreti sia sulle attività da avviare, sia sulla struttura del finanziamento.

Con lettera del 23.12.2016 dicembre I. Rebrab ha fornito alcune precisazioni in esito a quanto discusso nell’incontro di cui sopra: ad avviso dello scrivente Commissario, la lettera riporta le linee guida del piano più volte presentate senza i necessari supporti informativi e documentali e senza quindi rispondere alla richiesta di “concretezza” da parte delle Istituzioni coinvolte. In data 28.12.2016, quindi, lo scrivente Commissario Straordinario ha sollecitato la redazione di uno studio dettagliato e circostanziato per quanto riguarda la siderurgia, la logistica e l’agroindustria.

Nella lettera del 28.12.16 sono stati indicati i contenuti minimi dell’attesa relazione :
– elenco degli investimenti che saranno realizzati;
– modalità e tempi di realizzazione;
– valore degli impieghi finanziari per investimenti e capitale circolante;
– fonti di finanziamento per capitale e debito a lungo e breve termine;
– occupazione prevista ed utilizzo di ammortizzatori sociali;
– differenze rispetto al Piano Industriale allegato all’Accordo di Programma del 30.6.2015 con le motivazioni degli scostamenti ed azioni correttive.

In data 3.1.2017 il Ministro C. Calenda, anche con riferimento alla generica lettera del 23.12.2016 inviata da Mr Rebrab, lo impegnava “a dare riscontro con la massima sollecitudine alle richieste della procedura di amministrazione straordinaria anche in vista del prossimo incontro calendarizzato per la metà del mese di gennaio al fine di consentire a tutti i soggetti, a vario titolo coinvolti, le necessarie valutazioni in merito all’ esecuzione del progetto imprenditoriale”.

L’incontro è slittato anche per la nomina di un CEO del Gruppo Cevital (Said Benikene) che sta studiando il dossier Italia.

Una prima decisione ha portato alla definitiva rinuncia all’acquisto di Leali Steel di cui il Ministro aveva chiesto il congelamento in attesa della riunione di gennaio.

Con comunicazione del 25.1.2017 il Commissario ha ancora sollecitato l’invio della documentazione richiesta e la fissazione di una data di incontro riepilogando, per chiarezza dei rapporti, lo scambio di lettere a valle della riunione del 20.12.2016.

In data 7.2.2017 si è tenuto un nuovo incontro al MISE tra il Ministro C. Calenda e I.Rebrab con la presentazione del nuovo CEO del gruppo Cevital S. Benikene che ha consegnato al Ministro e al Presidente della regione Toscana una lettera in cui:

  • viene confermato l’impegno del gruppo sul sito di Piombino ai fini della realizzazione degli investimenti nel settore siderurgico, della logistica e dell’agro-industria,
  • vengono esposte le iniziative adottate e gli approfondimenti tecnici in corso, anche con riguardo alla individuazione di partnership,
  • viene confermato l’imminente apporto di 20 milioni di euro per garantire gli approvvigionamenti necessari alla prosecuzione delle attività aziendali, è richiesto l’impegno delle istituzioni per ottenere la proroga della concessione marittima demaniale oltre il 15 febbraio p.v. ed è infine proposto un incontro nel termine di 3 o 4 mesi per presentare il piano esecutivo di medio termine relativo ai settori di intervento sopra indicati.

Il Ministro Calenda, ha ricordato che il 30 giugno 2017 costituisce un termine inderogabile, proprio in relazione alle previsioni contrattuali entro il quale l’Amministrazione Straordinaria dovrà assumere le proprie determinazioni al fine di tutelare gli interessi perseguiti attraverso la vendita del complesso industriale avvenuta nel giugno del 2015.

Naturalmente, in presenza di un nuovo piano industriale, che si dimostri fattibile e coerente rispetto ai contenuti essenziali del piano originario, potranno essere concordate tra le due parti le necessarie modifiche contrattuali e la correlata proroga dei termini per il loro adempimento con aggiornamento delle garanzie occupazionali.

Il presidente della Regione Toscana ha ricordato che è evidente che in assenza di un attendibile  piano industriale, il sistema bancario non può dar corso al supporto finanziario.

In conclusione della riunione, il Ministro Calenda ha riassunto l’esito come segue:

– Cevital/Aferpi provvederanno nell’immediato a garantire una provvista finanziaria di 20 milioni di euro destinata al circolante, sì da garantire la continuità aziendale;
– nella seconda metà del mese di marzo sarà presentato da Cevital/Aferpi il nuovo piano industriale e su quella base potranno essere negoziati:  a) la garanzia di Fidi Toscana di 20 milioni di lire su ulteriori finanziamenti bancari; b) lo slittamento dei termini temporali delle obbligazioni contrattuali assunte con la compravendita:
– nelle more del negoziato di cui sopra sarà richiesto lo slittamento della concessione demaniale marittima fino al 30 giugno 2017.

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LA RELAZIONE INTEGRALE E’ CONSULTABILE QUI:
Relazione ex art. 66 c. 4 D.Lgs. 270-99_28-02-2017

Altre informazioni possono essere trovate sul sito http://www.lucchiniamministrazionestraordinaria.it/

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Scritto da il 3.3.2017. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “AFERPI: COSA SUCCEDE DAL 1° LUGLIO SE IL GOVERNO CEDE PIOMBINO A REBRAB?”

  1. E’, naturalmente, tutta una commedia, dovuta all’impossibilità di proseguire in Italia la produzione acciaiera ‘generica’ su larga scala, in quanto del tutto – e per sempre, ormai – antieconomica rispetto al mercato attuale.
    Le stesse vicende affliggono anche altri siderurgici, in particolare quello di Taranto. Non a caso, visto che si tratta comunque di balle per guadagnare tempo e salvare sin che si può il meccanismo assistenziale votoscambista, sindacale, clericale, politico, si parla già di Jindal anche per Piombino, oltre che per ILVA. L’ipotesi più probabile, tornando al merito dell’articolo, è che Rebrab si dia alla fuga (in realtà l’ha già fatto, non è più AD Cevital) e vada a vender fumo in altre nazioni, sempre tramite contatti politici (in realtà l’ha già fatto, con Macron in Francia), lasciando tutto al nuovo imbonitore industriale. Ve la siete dimenticata, ma ve la ricordo io.

  2. Paolo

    Aggiungiamo pure che, nel contesto europeo, non è stato più tollerato che i nostri volumi di produzione siderurgica si attestassero ad un livello quasi doppio rispetto alla Francia e non troppo lontani da quelli di una Germania.

    E’ verosimile che i destini di Piombino e di Taranto siano stati segnati su qualche tavolo di trattativa nell’ambito comunitario, barattati per tirare avanti ancora qualche anno con un po’ di “flessibilità” in più sui conti pubblici.

    Adesso bisogna tirare avanti con le recite e le messe in scena, inventate per salvare alla meno peggio la faccia davanti all’opinione pubblica.

  3. Corretto.
    Esiste infatti un documento del commissariato europeo per l’industria – fra l’altro proprio ai tempi di Tajani – che lo dice chiaramente, identificando l’eccedenza acciaiera europea proprio con ILVA e Piombino. Il concetto fu all’epoca rafforzato anche da Bini Smaghi, per dirne uno della stessa partita. Del resto, v’è anche da dire che l’arretratezza effettiva dei siti industriali in oggetto – e l’eccesso di manodopera connesso – ha agevolato molto il ‘gioco’ cui tu alludi.
    ‘Chi pecora si fa, il lupo se lo mangia’.

  4. ciuco nero

    si, che poi il casino è scoppiato propio in piena campagna elettorale, quindi figuriamoci se il PD giá in difficoltà si poteva permettere la veritá. meglio mentire, e prendere tempo. tempo che ora è finito….

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    81 mesi, 24 giorni, 4 ore, 26 minute fa

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